Un altro successo ottenuto dal
sempre più abile Antonio Trevisani , ragazzo diversamente abile costretto su
una sedia a rotelle a causa di un grave incidente stradale, socio della Lega
Navale Italiana Sezione di Matera-Castellaneta e responsabile sport per tutti
all’interno del sodalizio. Dopo il grande risultato ottenuto con la traversata
compiuta da Marina di Pisticci a Castellaneta Marina su una canoa adattata alle
sue condizioni fisiche e dopo tutte le iniziative promosse all’interno della
Sezione LNI nei confronti delle persone diversamente abili, Antonio si è oggi
spinto oltre. Grazie al Centro Universitario Sportivo, presieduto dal dott.
Renato Laforgia, che insieme al presidente della Sezione LNI arch. Marco Pagano
ha creduto in lui, da oggi comincerà un percorso agonistico nella disciplina
della canoa utilizzando le strutture all’avanguardia e senza barriere
architettoniche presenti nel Centro Sportivo Universitario di Bari.
Sabato e domenica Antonio sarà
sul lago di Sabaudia (area protetta e
nell’elenco delle arre umide di cui alla Convenzione di Ramsar, tempio
delle attività sportive ecocompatibili), dove è in corso una gara nazionale a
cui prendono parte gli atleti del CUS Bari che Antonio ha accompagnato e dove
verrà a contatto con i responsabili del cantiere navale Nelo di Pordenone che a
seguito di prove specifiche si adopereranno
per realizzare una canoa da competizione su misura per lui. La canoa,
completamente in carbonio, della lunghezza di cinque metri, è stata finanziata
da imprenditori materani che hanno scommesso sulla caparbietà di Antonio, che
non si è mai arreso, non si è mai abbattuto, non si è mai fermato ed e è da
esempio per tutti.
Antonio invita tutti quelli che
come lui hanno la sfortuna di avere una grave disabilità, a reagire, a non
abbattersi, a guardare avanti. E con lo sport si può. Tramite lo sport si può
ricominciare ad interagire con gli altri per sentirsi ancora vivi. Matera, conclude, potrebbe avere una palestra
ideale per fare canoa in piena sicurezza
ed a diretto contatto con la natura: l’Oasi di San Guliano, che ad oggi versa
in grave stato di abbandono e degrado ed invece andrebbe meglio tutelata e
valorizzata anche tramite le attività sportive ecocompatibili.
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