Il Dio Nettuno ci ha fatto passare - In
questo fine inverno da gelida e perturbata antologia i bravi
organizzatori del Circolo Achab hanno avuto la fortuna di riuscire ad
infilare, giusto giusto, quelle poche decine di ore di relativa calma
per condurre a buon fine la Solo Roma Solo Race. Come già notato in
altra sede si è trattata di regata vera, fredda e ventosa. Tirare gli
spi nel vento fresco, intabarrati come Babbo Natale, modulare i cambi di
vele nei groppi serali, raccogliere le energie per "ridare fuoco ai
carboni" come dicono i francesi, e rimettere spi nella risalita da
Palmarola, sono stati esercizi che hanno messo a dura prova la
marineria, la determinazione e l'allenamento degli atleti partiti. Tutto è finito bene, anche se crediamo che, per il futuro, qualche riflessione vada fatta.
Metà marzo si è forse rivelata data troppo precoce… il porto di Roma offre un Circolo fantastico per efficienza e passione organizzativa, ma l'oggettiva difficoltà di accesso credo potrebbe rendere problematiche regate tanto lunghe da offrire l'arrivo dopo parecchi giorni, con Meteo imprevedibile.
Ci sarà modo di dibattere questo autunno. Per intanto godiamoci l'ebbrezza del successo.
Metà marzo si è forse rivelata data troppo precoce… il porto di Roma offre un Circolo fantastico per efficienza e passione organizzativa, ma l'oggettiva difficoltà di accesso credo potrebbe rendere problematiche regate tanto lunghe da offrire l'arrivo dopo parecchi giorni, con Meteo imprevedibile.
Ci sarà modo di dibattere questo autunno. Per intanto godiamoci l'ebbrezza del successo.
A Talamone entreranno in pista anche dei grossi calibri
Il numero degli iscritti ha già varcato la dignitosissima soglia del numero 20 ma è sulla qualità che vorremmo soffermarci. Il già bravo Platone ha deciso di perfezionare il suo "know how" per la Transat invitando Pietro D'Alì mentre al Vincitore della Solo Roma, l'americano MacFarlane, si è associato Marco Nannini.
Credo che nessuno si offenderà se definisco D'Alì uno dei migliori ed eclettici velisti italiani di tutti i tempi. ll ligure si è distinto tra le boe nelle classi olimpiche, nei monotipi ed in Coppa America, sempre ai massimi livelli. Nell'altura ha spaziato dalle Double Italiane più prestigiose, alla Whitbread, ai 40 (crediamo che Soldini lo ringrazi ancora per qualche bel risultato) e, soprattutto, nei Figarò. Pietrino è stato ed è, l'unico concorrente non francese che si sia mai permesso di mettere in difficoltà quei mostri assoluti usciti da Port La Foret. Averlo sui 650 ci onora... e chissà che non si appassioni e che gli venga lo sghiribizzo...
Marco Nannini, accento british per la sua permanenza lavorativa a Londra, ci pare la più bella e concreta realtà tra i solitari italiani degli ultimi 3 anni, D'Alì a parte. Senza troppo scalpore ma con grande efficacia ha infilato una dopo l'altra Ostar, Rhum, Round The Britain, Giro del mondo in doppio e scusate se scordo qualcosa. Un gran benvenuto anche a lui. Peccato solo che questi due tenori corrano uno tra i Serie e l'altro tra i Proto…
Ci divertiremo comunque
Tra i Serie assisteremo al consueto duello al calor bianco tra barche ed equipaggi del medesimo, ormai elevato, livello. Nei Proto al parterre della Solo Roma si aggiungeranno i due TeSalt di Ricchetti (in quota Transat) ed il neo acquisto di Giampiero Francese e, soprattutto, assisteremo al debutto stagionale della coppia vincitrice dell' edizione 2012. Zambelli, in forza con l'indimenticato ottavo alla Transat di 10 anni fa, Enrico Podestà, è velista tosto ed irriducibile, tale da riuscire spesso a ridurre il Gap di velocità tra il suo vecchio Proto e concorrenti più freschi.
Se da noi si spumeggia non è che in Atlantico si siano appisolati, tutt'altro
Si respira tra le banchine che la crisi morde ma, per fortuna, la fucina degli inguaribili sognatori quali sono i Ministi non si è fermata e le prime tre regate del calendario francese del Nord, Demi Clè, Pornichet e MAP, registrano già il tutto esaurito, con liste di attesa che non si vedevano da anni. Purtroppo dobbiamo registrare la sostanziale assenza degli italiani, con pochissime eccezioni. Vero che il calendario nazionale collima con gran parte di queste prove e che i budget all'osso non consentono voli pindarici, ma di sicuro qualche "intinta" in più nelle acque Atlantiche da parte degli iscritti alla Transat ce la saremmo aspettata. Pazienza, fare i conti col portafoglio ed il tempo altrui è esercizio ingiusto ed antipatico, e poi ottobre è ancora decisamente così lontano...
Piluccando tra i pre-iscritti
Ricordate il polacco Kowalczyk? Nel 2011 lui e la sua simpatica teppa si piazzarono nel bel mezzo del piazzale dello YCI, non rifiutando a nessuno, in qualunque ora, una birra od una salsiccia. La sua Transat fu un calvario. Ruppe durante la prima tappa, riparò in Spagna, ne ripartì nelle brezze evanescenti, ed arrivò a Madeira... il giorno prima della partenza della seconda tappa, che portò comunque a termine. Il suo Dudley Dix sarà ancora in gioco. Gin dobre!
Non aspettatevi grandi novità sull' 850
Stiamo parlando del nuovissimo Lombard che Maslard sta varando in questi giorni. Il tempo stringe che più non si può e, saggiamente, Stanislaw non ha voluto imbarcarsi in esperimenti avventurosi, privilegiando semplicità ed affidabilità del mezzo. Poche settimane di attesa e pioveranno i primi verdetti. Ricordate quel numero allora.
Il numero degli iscritti ha già varcato la dignitosissima soglia del numero 20 ma è sulla qualità che vorremmo soffermarci. Il già bravo Platone ha deciso di perfezionare il suo "know how" per la Transat invitando Pietro D'Alì mentre al Vincitore della Solo Roma, l'americano MacFarlane, si è associato Marco Nannini.
Credo che nessuno si offenderà se definisco D'Alì uno dei migliori ed eclettici velisti italiani di tutti i tempi. ll ligure si è distinto tra le boe nelle classi olimpiche, nei monotipi ed in Coppa America, sempre ai massimi livelli. Nell'altura ha spaziato dalle Double Italiane più prestigiose, alla Whitbread, ai 40 (crediamo che Soldini lo ringrazi ancora per qualche bel risultato) e, soprattutto, nei Figarò. Pietrino è stato ed è, l'unico concorrente non francese che si sia mai permesso di mettere in difficoltà quei mostri assoluti usciti da Port La Foret. Averlo sui 650 ci onora... e chissà che non si appassioni e che gli venga lo sghiribizzo...
Marco Nannini, accento british per la sua permanenza lavorativa a Londra, ci pare la più bella e concreta realtà tra i solitari italiani degli ultimi 3 anni, D'Alì a parte. Senza troppo scalpore ma con grande efficacia ha infilato una dopo l'altra Ostar, Rhum, Round The Britain, Giro del mondo in doppio e scusate se scordo qualcosa. Un gran benvenuto anche a lui. Peccato solo che questi due tenori corrano uno tra i Serie e l'altro tra i Proto…
Ci divertiremo comunque
Tra i Serie assisteremo al consueto duello al calor bianco tra barche ed equipaggi del medesimo, ormai elevato, livello. Nei Proto al parterre della Solo Roma si aggiungeranno i due TeSalt di Ricchetti (in quota Transat) ed il neo acquisto di Giampiero Francese e, soprattutto, assisteremo al debutto stagionale della coppia vincitrice dell' edizione 2012. Zambelli, in forza con l'indimenticato ottavo alla Transat di 10 anni fa, Enrico Podestà, è velista tosto ed irriducibile, tale da riuscire spesso a ridurre il Gap di velocità tra il suo vecchio Proto e concorrenti più freschi.
Se da noi si spumeggia non è che in Atlantico si siano appisolati, tutt'altro
Si respira tra le banchine che la crisi morde ma, per fortuna, la fucina degli inguaribili sognatori quali sono i Ministi non si è fermata e le prime tre regate del calendario francese del Nord, Demi Clè, Pornichet e MAP, registrano già il tutto esaurito, con liste di attesa che non si vedevano da anni. Purtroppo dobbiamo registrare la sostanziale assenza degli italiani, con pochissime eccezioni. Vero che il calendario nazionale collima con gran parte di queste prove e che i budget all'osso non consentono voli pindarici, ma di sicuro qualche "intinta" in più nelle acque Atlantiche da parte degli iscritti alla Transat ce la saremmo aspettata. Pazienza, fare i conti col portafoglio ed il tempo altrui è esercizio ingiusto ed antipatico, e poi ottobre è ancora decisamente così lontano...
Piluccando tra i pre-iscritti
Ricordate il polacco Kowalczyk? Nel 2011 lui e la sua simpatica teppa si piazzarono nel bel mezzo del piazzale dello YCI, non rifiutando a nessuno, in qualunque ora, una birra od una salsiccia. La sua Transat fu un calvario. Ruppe durante la prima tappa, riparò in Spagna, ne ripartì nelle brezze evanescenti, ed arrivò a Madeira... il giorno prima della partenza della seconda tappa, che portò comunque a termine. Il suo Dudley Dix sarà ancora in gioco. Gin dobre!
Non aspettatevi grandi novità sull' 850
Stiamo parlando del nuovissimo Lombard che Maslard sta varando in questi giorni. Il tempo stringe che più non si può e, saggiamente, Stanislaw non ha voluto imbarcarsi in esperimenti avventurosi, privilegiando semplicità ed affidabilità del mezzo. Poche settimane di attesa e pioveranno i primi verdetti. Ricordate quel numero allora.
Guillermo Altadill
In sede di previsioni per il GPI 2011 ci ero cascato e lo avevo citato come il protagonista di Volvo e Verne a ripetizione. Presi un abbaglio, dato che a Genova mi ritrovai un pischello di 18 anni… il figlio del grande skipper spagnolo. Di quelle prime 540 miglia, chiuse tra l'altro sul podio dei Serie, il moccioso ne ha fatto buon uso. Ora ha acquistato la barca e sta proseguendo il suo inseguimento a Douarnenez. La sua strada è ancora in salita ma comunque sta scrivendo una bella storia… poi, a 20 anni, male che vada, si può permettere il lusso di attendere ancora un pochino!
Ed allora… tutto va bene madama la Marchesa?
Non proprio, e non potrebbe essere altrimenti sulla via della regata più difficile al mondo da organizzare per dei sostanziali dilettanti. Dobbiamo purtroppo registrare il fatto che Luca del Zozzo, uno dei pezzi pregiati della spedizione italiana, sta vendendo la barca e che anche l'avventura del toscano Picchi, l'ultimo dei pre-iscritti italiani si è già conclusa. In bocca al lupo anche a loro e tanti auguri di poter metabolizzare quanto prima la delusione. E' un gioco duro, pericoloso e costoso ragazzi...
In sede di previsioni per il GPI 2011 ci ero cascato e lo avevo citato come il protagonista di Volvo e Verne a ripetizione. Presi un abbaglio, dato che a Genova mi ritrovai un pischello di 18 anni… il figlio del grande skipper spagnolo. Di quelle prime 540 miglia, chiuse tra l'altro sul podio dei Serie, il moccioso ne ha fatto buon uso. Ora ha acquistato la barca e sta proseguendo il suo inseguimento a Douarnenez. La sua strada è ancora in salita ma comunque sta scrivendo una bella storia… poi, a 20 anni, male che vada, si può permettere il lusso di attendere ancora un pochino!
Ed allora… tutto va bene madama la Marchesa?
Non proprio, e non potrebbe essere altrimenti sulla via della regata più difficile al mondo da organizzare per dei sostanziali dilettanti. Dobbiamo purtroppo registrare il fatto che Luca del Zozzo, uno dei pezzi pregiati della spedizione italiana, sta vendendo la barca e che anche l'avventura del toscano Picchi, l'ultimo dei pre-iscritti italiani si è già conclusa. In bocca al lupo anche a loro e tanti auguri di poter metabolizzare quanto prima la delusione. E' un gioco duro, pericoloso e costoso ragazzi...
(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)
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