venerdì 3 dicembre 2010

I campionati Europei della Classe Access sul Lago di Garda


Non è uno scherzo ma una fantastica opportunità che ci è data di poter ospitare i Campionati Europei della Classe Access, per la prima volta in Italia e proprio sul nostro Lago di Garda! Classe Access significa Filosofia Access e Sailability, un modo di concepire la vela in modo realmente accessibile. Non solo da un punto di vista fisico ma anche economico e sociale. Perchè ovviamente le barche Access sono progettate per essere condotte in maniera molto semplice da chi ha disfunzioni mentali, sensoriali o limitazioni motorie ma sono anche economiche per consentirne l'accesso a tutti e sono rivolte a tutte le fascie sociali a rischio di emarginazione dai disabili agli anziani.

Che sono esattamente i principi che da sempre hanno guidato le attività di Eos, con il fine preciso di promuovere l'integrazione, la convivialità e l'attività in un contesto naturale della bellezza del nostro Lago di Garda ma di tutti i laghi e le coste d'Italia, un patrimonio che è terapeutico di per sè e in grado di infondere meraviglia a chiunque vi si rivolga. Ospitare questo importante evento ci darà la possibilità di diffondere l'idea che tutto questo sia possibile, farà scrivere sui giornali e porterà nelle case un messaggio nuovo, amplificando quello che nel nostro piccolo stiamo cercando di trasmettere con le nostre attività.

Dal 24 al 29 Maggio 2011, saranno presenti agli Europei oltre 40 equipaggi da 6 nazioni e coinvolgeranno le classi 2.3, 303 e Skud 18.Eos parteciperà con alcuni equipaggi e sarà partner del Circolo Vela Gargnano per l'organizzazione dell'evento. Sarà un'esperienza che vi consiglio vivamente di seguire poichè, come ho constatato nella scorsa edizione dei campionati mondiali, in altri paesi d'Europa la disabilità è considerata con una diversa concezione che rende tutto più semplice... Dove la diversità non fa paura ma è un dato di fatto, in realtà siamo tutti diversi, diversamente uguali e questo non ci impedisce di stare assieme, anzi diventa un'occasione per riconoscerci e non cedere all'omologazione. E questo non perchè negli altri paesi siano meglio di noi, ma forse perchè da più tempo la società è vissuta appieno anche da chi ha qualche problema in più, forse perchè in città costruite sul nulla è stato più facile realizzare spazi accessibili e promuoverne la cultura. (da www.eosvela.it )

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