martedì 11 maggio 2010

L'Italiano Melges 24 visto dall'Amante Sailing Team

Ha vinto una barca, anzi due. Come due? Due, due!!! E’ arrivato il fotofinish anche nella vela? No è arrivato l’indulto e i campioni nazionali Classe Melges 24 sono due per un totale di dieci velisti. Praticamente un parto gemellare. Purtroppo però non è stato un parto in acqua, notoriamente meno doloroso, ma in una sala parto improvvisata nel porto di Alghero in cui ostetrici diplomati al CEPU hanno “pensato” per sei ore e trenta minuti. Sicuramente non sono settimini! A noi piacerebbe che qualcuno ci dedicasse cinque minuti soltanto per capire le motivazioni di una sentenza incomprensibile e senza precedenti. Anche solo cinque minuti perché giuro non l’abbiamo proprio capita. I “Fratelli d’Italia 2010” sono Saetta del Nose Sailing Team e Uka Uka Racing di Lorenzo Santini. Dopo quattro giorni di regate in cui il meteo, l’organizzazione in acqua e le decisioni in sala parto hanno riscaldato gli animi, ci si è trovati con una classifica che mutava di ora in ora in base alle richieste di RdG e contro RdG. Eolo, unica ancora di salvezza per una giuria spaesata, decideva di scioperare l’ultimo giorno. Ad un certo punto per la verità si è un po’ affacciato a vedere cosa facevano i Melges, ma una linea evidentemente alticcia in barca costringeva la flotta ad un richiamo generale. E l’ultima possibilità si frantuma. Niente regate oggi e il peso di decidere chi tra proteste e contro proteste meritasse di più. E qui tutto quello che voi umani non avreste mai potuto immaginare si avvera, si concretizza ed alla fine si trasforma in sogno. Quello di tutti quelli che con OCS e DSQ hanno perso una vita di regate: bastava la giuria giusta. Rigore è quando arbitro fischia, ma se non ha più il fiato neanche per quello, succede questo.Sarà una cronaca polemica, priva di pathos e di comunicazione, ma sinceramente quel sapore in bocca è abbastanza amaro. Per far vincere lo sport sarebbe bastato applicare le regole dello sport, da parte degli arbitri ma anche da parte dei giocatori, spesso pronti a mettersi in fila per godere del metodo all’italiana. D’altronde l’indulto non nasce certo sui campi di regata.Si chiude così un’edizione particolare del tricolore Melges 24, con tanti vincitori ma sicuramente con troppi vinti.

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