06/12/2019 - Marevivo e Fondazione UniVerde hanno partecipato
alla Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona che si è tenuta a
Napoli dal 2 al 5 Dicembre, organizzando un side event “The Mediterranean Sea Sustainable tourism,
marine protected areas, #PlasticFree” e un flashmob
sui problemi che affliggono il mare e le soluzioni che ci possono permettere di
risolverli. Accolgono con piena approvazione la Dichiarazione di Napoli, frutto dei lavori della Conferenza delle
Parti della Convenzione di Barcellona. La Dichiarazione si basa su alcuni pilastri
che, da sempre, fanno parte del nostro impegno:
Le Aree Marine
Protette e la tutela della biodiversità. Abbiamo sottolineato che il primo
descrittore di Buono Stato Ambientale della Strategia Marina dell’Unione
Europea, recepita dall’Italia, chiede che la biodiversità sia mantenuta in
tutte le acque europee, e non solo nelle aree protette. L’obiettivo era di
ottenere questo risultato entro il 2020. Siamo ancora lontani, ma la strada è
stata tracciata. Chiediamo che lo stato
della biodiversità sia valutato almeno nelle Aree Protette, con un inventario
completo delle specie che costituiscono il capitale naturale: non possiamo
proteggere quel che non conosciamo.
Strategie regionali
per combattere i cambiamenti climatici. Ognuno deve fare la sua parte: i
cambiamenti climatici sono dovuti ai nostri sistemi di produzione di energia,
ancora basati sulla combustione: dobbiamo uscire dall’età del fuoco! Abbiamo
cominciato a proporlo sulle isole, ma la produzione di energia pulita deve
estendersi a tutto il Paese. L’Italia avrà grandi occasioni di sviluppo se si
metterà alla testa dei processi di conversione dei sistemi di produzione e
consumo.
Sostenibilità marina.
Dobbiamo cambiare i nostri stili di vita, prima di tutto nel nostro stesso
interesse. La sostenibilità prevede che
lo sviluppo economico non può avvenire erodendo il capitale naturale. Ecologia
ed economia si devono alleare: la salvaguardia del capitale naturale è una
precondizione allo sviluppo economico ed è essa stessa un motore di innovazione.
“Marevivo - dichiara Rosalba Giugni, Presidente
dell’associazione - da sempre si impegna per la salvaguardia del mare. I
delfini, il nostro emblema, si salvano solo salvaguardando gli ecosistemi e la
biodiversità che permettono la loro vita. Li abbiamo adottati come simbolo, ma
sappiamo bene che non basta focalizzare l’attenzione solo sulle specie
carismatiche. La nostra visione, in stretta connessione con la comunità
scientifica ed economica, si trova in piena sintonia con la Dichiarazione di Napoli
e con l’impegno del Ministro Sergio Costa. Continueremo a fare proposte e a
spingere perché le intenzioni si trasformino in fatti concreti. La presidenza
italiana è un’occasione straordinaria perché il nostro Paese, al centro del
Mediterraneo non solo geograficamente, giochi un ruolo determinante per la
realizzazione degli obiettivi che la Dichiarazione di Napoli si pone.”
“Marevivo – dichiara Ferdinando Boero, coordinatore comitato
scientifico e vicepresidente dell’associazione – mi ha chiesto di contribuire
alla sua strategia con la mia esperienza di ricercatore impegnato da decenni
nello studio del mare. Finalmente il mondo della ricerca e quello
dell’associazionismo parlano con una sola voce e raggiungono i decisori,
promuovendo politiche sostenibili. Le crisi ambientali ed economiche finalmente
ci spingono nella direzione giusta. Avremmo voluto che avvenisse prima, ma
siamo ancora in tempo”.
“Il mare, la tutela
dall’inquinamento da plastiche e la cooperazione comune per la valorizzazione
delle acque del nostro bacino Mediterraneo rappresentano elementi di analisi e
di approfondimento in tutta Europa - dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già
Ministro dell'Ambiente - Proprio nell'ambito della COP21 di Napoli, il side
event che abbiamo promosso, come Fondazione UniVerde e con la collaborazione di
MareVivo e altre realtà, ha inteso finalizzare l’approfondimento, la promozione
e la valorizzazione del turismo sostenibile, delle aree marine protette e del modello
“plastic free”. Il Mediterraneo è una delle zone a più alta densità turistica
al mondo e abbiamo l’esigenza di perseguire politiche turistiche adeguate e
sostenibili. Abbiamo lanciato la proposta di una cooperazione con l’Unione
Europea tesa a far perseguire a tutti i paesi del Mediterraneo un protocollo di
azione comune che diffondi le normative legate ai temi plastic free,
valorizzando economicamente tali progetti e diffondendo occupazione in tutto il
bacino”.
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