martedì 8 gennaio 2019

LIBRI DI MARE: "La vela di Odessa" di Luciano Piazza


Un libro che racconta un viaggio in barca a vela in uno dei mari meno frequentati dai diportisti: il Mar Nero. A me incuriosiva proprio per questo, oltre che per le tante ragioni che ho cercato di illustrare nelle pagine che seguono. Non è il resoconto di imprese estreme o grandi performance veliche ma la narrazione del lento navigare di un uomo curioso con tante domande dentro di sé. E se alcune di queste hanno trovato una risposta lungo la strada, il viaggio ha fatto inevitabilmente nascere altri interrogativi e offerto nuove prospettive della realtà che viviamo. E meno male, perché tornare a casa tali e quali a quando si è partiti toglie qualunque senso al nostro andare.

Nonostante una preparazione molto accurata, sono salpato con un pizzico di timore nell’affrontare un mare per molti aspetti ancora ignoto, soprattutto per quello che riguarda l’accoglienza dei velisti stranieri. Invece ovunque, in tutti i porti, in tutte le città ho trovato cordialità e gentilezza da parte delle persone, spesso incuriosite dal fatto che un italiano, da solo, fosse arrivato fin là con una piccola barca a vela.

Già, nei posti dove il turismo, di massa o meno, non ha ancora devastato le coste e l’anima delle persone, capita ancora che un’imbarcazione da diporto venga accolta con gentilezza, quasi con familiarità. Non che pretenda di essere atteso sul molo con corone di fiori e ceste di frutta come nella più fasulla iconografia nautica, ma è innegabile che spesso nei porti nostrani è la scortesia il biglietto da visita che si riceve quando si porgono le cime. 

I greci chiamano filoxenìa l’atteggiamento benevolo nei confronti dello straniero; l’esatto contrario della xenofobia. Il Mar Nero – e ancora di più l’Egeo – dimostra come anche in posti del mondo non del tutto sperduti possa ancora essere riservata un’accoglienza benevola a chi arriva dal mare.

Sono partito da Poros, piccola isola non distante da Atene, e ho navigato lungo il Mar Egeo, i Dardanelli, il Mar di Marmara e il Bosforo, prima di arrivare in Mar Nero. Ho cercato di raccontare sia la preparazione del viaggio che le tappe per giungere a Odessa, con tutte le emozioni che una rotta così lunga può offrire, compresa la risalita del Danubio per un breve tratto. Poi, lentamente, verso casa, percorrendo a ritroso la lunga rotta per rientrare a Roma.

 Il Mar Nero, comunque, non è affatto nero, anzi è molto affascinante ed è una miniera inestinguibile di curiosità storiche e spunti per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze, anche nautiche. Perché è un crogiolo di umanità varia e variegata, un barlume di speranza contro l’omologazione globale del nostro tempo.


ISBN 9788827859346
EDIZIONE 2018
PAGINE 196
FORMATO 140 x 210 mm
RILEGATURA Brossura
Una meta inconsueta, un mare poco navigato e poco conosciuto, eppure ricco di storia e cultura.  Un viaggio di scoperta, di ricerca di un altrove che vada oltre l’omologazione planetaria delle mete turistiche.   Un lungo percorso per mare a bordo di una piccola barca a vela, confrontandosi con le difficoltà quotidiane della navigazione e della burocrazia frontaliera ed elaborando continuamente i mille stimoli e le mille domande che un viaggio del genere porta con sé.   Sei mesi e tremila miglia raccontati con uno stile vivace, colto e spesso ironico. Ricco di spunti storici, di riflessioni, di vita di mare.

Prefazione di Simone Perotti
Leggi il primo capitolo.

INDICE
Prefazione
Introduzione
Cap. 1, L’ultima pagina del diario di bordo
Cap. 2, La costruzione di una rotta
Cap. 3, Il mare dei popoli
Cap. 4, Nostalgia della nostalgia
Cap. 5, Nel biblico mare
Cap. 6, La bomba turca
Cap. 7, L’Uomo Nero
Cap. 8, La pompa comunista
Cap. 9, Controllo e Costanza
Cap. 10, Lo shtetl danubiano
Cap. 11, L’occhio della madre
Cap. 12, Cosmopolis
Cap. 13, In caso di golpe
Cap. 14, Fuga di mezzanotte
Cap. 15, La penisola misogina
Cap. 16, L’identità del mare
Glossario
Bibliografia


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