sabato 28 ottobre 2017

Un grande successo per la ricerca sulla Sclerosi Multipla: Acque Libere sulla scia giusta


Un articolo pubblicato in questi giorni su Frontiers in Immunology, la rivista ufficiale della International Union of Immunological Societies (IUIS), aprenuove ed interessanti prospettive per i pazienti affetti da Sclerosi Multipla.   Un gruppo di ricercatori delle Università di Milano (Prof Mario Clerici) e di Verona (Prof Giovanna Felis) e della Fondazione Don Carlo Gnocchi IRCCS (Drsse Marina Saresella, Laura Mendozzi e Valentina Rossi) ha infatti dimostrato che una particolare dieta può influenzare positivamente il decorso di malattia.


Si tratta di una dieta caratterizzata da un minimo consumo di proteine e grassi animali e di alimenti raffinati e un alto consumo di alimenti di origine vegetale. I risultati indicano che la dieta, modificando la composizione del microbiota e il profilo infiammatorio, può influenzare in modo positivo ed importante il quadro clinico di una malattia cronica come la Sclerosi Multipla.

Lo stesso regime alimentare delle Dottoresse Mendozzi e Rossi è quello proposto ai pazienti del progetto Stile di Vita Nutrizione e Vela che si svolge a La Maddalena. L’iniziativa, che nasce dall’esigenza di affiancare alla terapia farmacologica degli strumenti che rendano più efficace il trattamento della malattia, è voluta e sostenuta dal Rotary Club di Milano San Babila, patrocinata dal Comune di La Maddalena, pensata ed organizzata da Acque Libere grazie alla preziosa collaborazione del Centro Sclerosi Multipla IRCCS Santa Maria Nascente Fondazione Don Carlo Gnocchi e dell’associazione CiboèSalute. I pazienti sono stati ospiti del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, che conferma un rapporto di fiducia e di totale collaborazione con Acque Libere.

Gli ingredienti del progetto - alimentazione, ambiente, esercizio fisico, benessere mentale e la sfida della vela, aveva già riscosso successo portando ottimi risultati nelle tre edizioni . A dirlo è la continua attività dei ricercatori della Fondazione Don Gnocchi, con la raccolta dati: le tre  edizioni hanno offerto l’occasione di effettuare osservazioni scientifiche volte a valutare l’adattamento e le risposte fisiche, cognitive e psicologiche dei partecipanti. 

L’analisi delle prestazioni motorie, dell’equilibrio, del sonno e delle capacità attentive ha fornito risultati che dimostrano che la partecipazione ad un programma riabilitativo ad elevato impatto psicofisico può mobilitare risorse in qualche modo inaspettate. Di rilevanza ancora maggiore sono i risultati delle valutazioni psicologiche, che mostrano come l’esperienza sia in grado di favorire il superamento del circolo vizioso che conduce i malati cronici alla passività e alla rassegnazione, ripristinando fiducia e motivazione verso la partecipazione attiva alle terapie. “Stile di Vita, nutrizione e vela” non si pone infatti come  alternativa a programmi riabilitativi tradizionali delle strutture sanitarie, ma come un’esperienza propedeutica in grado di restituire o rinforzare l’indispensabile motivazione a proseguire ogni percorso di cura.

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