Il 16 agosto è venuto a mancare Catello Russo, pluri campione della
vela stabiese degli anni Cinquanta e Sessanta, grande personaggio delle
storia della Vela del Golfo di Napoli e della V Zona. Un esempio di vita per la tenacia e la passione con le quali ha
raggiunto traguardi che ai nostri giorni possono tranquillamente essere
considerati irraggiungibili, basti pensare all’11 ottobre 2013, quando
ha girato la boa più importante della sua lunga vita di uomo e sportivo
ovvero quella dei 100 anni.
Ricordiamo la festa nella sala consiliare del Comune di Castellammare del 19 ottobre 2013 a pochi giorni dal suo compleanno: una giornata emozionante e carica di significato con la Sua Castellammare e gli amici del mondo della Vela, i suoi tanti allievi ed i suoi avversari di un tempo.
Poche righe di Paolo Rastrelli per dare un contributo ai giovani velisti di oggi “Figlio di Pasquale Russo, titolare di un cantiere navale che sorgeva agli inizi del ‘900 alla periferia di Castellammare, quasi di fronte allo scoglio di Rovigliano, Catello cresce respirando acqua salata e segatura e impara presto ad andare in barca, a remi e a vela latina, sulle imbarcazioni di famiglia, tutte rigorosamente con i nomi delle donne di casa: “Colomba” e “Vincenzina”, rispettivamente nonna e mamma di Catello.
Pratica lo sport della vela negli anni Venti del ‘900, prima nelle tipiche sfide locali che si fanno in ogni festività e poi anche a Napoli e si mette subito in evidenza vincendo molte regate e nel 1927 il titolo di campione campano. Nel 1939 a causa della guerra sospende ogni attività velica e parte da militare per l’Africa settentrionale. Ferito a una gamba è fatto prigioniero a Tobruk.
La ferita si aggrava e dopo
essere stato trasferito in un ospedale da campo ad Alessandria d’Egitto,
rimpatria nel 1943. Risultati vani tutti i tentativi fatti in vari
ospedali e cliniche del paese nel 1950 gli viene amputata la gamba
perché atrofizzata. Essere mutilato di guerra non vuol dire per Catello
la rinunzia a vivere una vita normale, anzi al contrario, le conquiste
sul piano personale e sportivo non conosceranno limitazioni di sorta.
Impiegato presso l’ufficio tecnico del Comune, si sposa, mette su
famiglia, e nascono Cinzia e Pasquale, quest’ultimo in gioventù discreto
velista.
Nel 1951 riprende l’attività velica partecipando a regate
zonali, nazionali e internazionali, in Italia e all’Estero.
L’imbarcazione scelta da Catello è il Lightning, classe internazionale
riconosciuta dall’IYRU e affermata in tutto il mondo. Con i suoi
Lightning, tutti chiamati “Vincenzina” vincerà tante regate, due titoli
italiani e un titolo europeo.
Risultati importanti che diventano
eccezionali ed irripetibili se si considera che sono ottenuti con barche
auto costruite e vele confezionate da se. Oltre l’attività agonistica
Catello Russo è stato istruttore e Giudice federale di livello
nazionale. Anche in questa attività ha dato il meglio di se contribuendo
alla formazione d’intere generazioni di velisti”.
Alla Famiglia di Catello Russo, ai figli Cinzia e Pasquale le condoglianze del mondo velico campano.
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