A Grosseto,
presso il Teatro degli Industri, si è tenuto ieri - martedì 16 febbraio - il Convegno “Le opere di ingegneria nel recupero della
Costa Concordia Concordia e la salvaguardia ambientale dell’isola del Giglio” promosso
dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Grosseto. Il convegno, ha messo
in luce molti aspetti sconosciuti al grande pubblico della complessa operazione
di recupero che non ha precedenti nella storia dell’ingegneria navale.
Nel corso del
convegno sono state proiettate oltre cinquanta immagini scattate dalla Reporter
Serena Galvani che ha seguito la
vicenda della Costa Concordia dal giorno del suo arenamento a Giglio Porto fino
alla partenza del relitto verso Genova. Serena
Galvani ha voluto documentare con la sua personale sensibilità non solo la
tragedia della Concordia, la nave passeggeri di maggior tonnellaggio mai
naufragata nella storia mondiale della Marineria, ma anche l’impegno titanico
degli uomini e delle Aziende che hanno realizzato, per la rimozione del
relitto, soluzioni innovative grazie a una cooperazione internazionale di
altissimo livello.
“Abbiamo
voluto dare visibilità al buon lavoro degli ingegneri, spesso trascurato – ha
detto Liciano Lotti, presidente
dell'Ordine provinciale degli ingegneri di Grosseto – ma in realtà fondamentale
nella vicenda della Costa Concordia. Hanno svolto un'opera originale, senza
precedenti: era la prima volta, un'attività tutta da inventare. Ma non solo.
Abbiamo dato spazio anche alle voci dei protagonisti: dagli abitanti dell'Isola
del Giglio alla Protezione civile, dai Vigili del fuoco al Parco
dell'arcipelago.”
Silvio Ortelli, sindaco di
Isola del Giglio, ha ricordato la notte del naufragio: “Il nostro Comune aveva
rinnovato il Piano di protezione civile da appena sei mesi, ma l'ipotesi del
naufragio non era contemplata. Abbiamo dovuto far fronte a un'emergenza non prevista.
E l'esperienza è servita a tutti: adesso sappiamo cosa fare. Un ruolo
importante l'ha avuto sicuramente la popolazione del Giglio, non come vittima
del naufragio ma come protagonista dell'attività di protezione civile. Che cosa
resta del naufragio? In questi anni il Giglio è stata l'isola più monitorata
del mondo: attualmente è in corso una pulizia a tappeto, non resta che
recuperare dai fondali tutto il materiale rimasto dalle operazioni di recupero.
L'obiettivo è avere un'isola ancor più bella di prima.”
Il Presidente
e A.D. di Micoperi Silvio Bartolotti
ha illustrato con chiarezza al pubblico perché un rapporto così stretto, quello
con il Giglio, continua ancora oggi. “L'obiettivo – ha ricordato Bartolotti –
non era guadagnarci, ma valorizzare l'isola. E l'abbiamo fatto. Micoperi ha
aggiustato il tetto di una chiesa a Giglio Porto, ha adottato una scuola. I
frutti si vedono: c'erano 190 bambini, oggi ce ne sono 270. E' una scuola
speciale: a quattro anni, oltre all'italiano, si studiano e si parlano tre
lingue straniere. Assieme alla musica e allo sport. E costa la metà”.
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