sabato 31 ottobre 2015

MINI 6.50 - MiniTransat 2015 - Incombe la seconda tappa


Ho il presentimento che noi italiani ci divertiremo molto nel corso della imminente seconda tappa della MiniTransat.    Pensateci… due anni fa Giancarlo partì come un missile e ci sottopose per più di due settimane ad un supplizio di Tantalo.  Ad ogni controllo delle posizioni era uno strazio distillare lo 0,5 di vantaggio o svantaggio che aveva accomulato o perso nei confronti di Benoit Marie.  Poi finì con la beffa atroce del sorpasso finale e l'espressione di accorata delusione che si cristallizzò sul volto del toscano fu la stessa che impietrì anche i nostri.

Questa volta è diverso.
Motivi molteplici hanno relegato i nostri tre rappresentanti di punta in posizioni non consone alla loro preparazione, ma ne conosciamo bene le ambizioni e le possibilità e siamo sicuri che una fortissima volontà di rivalsa li anima e li spronerà fino a risalire posizioni su posizioni.
Per i podi crediamo che i giochi siano ormai chiusi, ma per le posizioni di assoluto prestigio, quelle che si ricordano negli annali anche dopo anni la partita è ancora tutta da giocare.

Non gli servirà il tiro teso di una balestra.
I distacchi che anno accomulato non sono leggeri, pertanto la loro rimonta dovrà venire da lontano, lenta ed implacabile come il tiro di un "arco lungo" inglese nella battaglia di Crecy.
Agli albori della prima tappa si diceva che le condizioni meteo, leggere e cangianti, sarebbero state favorevoli ai Mediterranei.
Non è stato così ed i nordici ci hanno fatto neri. Ora saremo noi a scendere nel loro arengo, fare andare veloce la barca nel vento sostenuto, e Michele, Alberto ed Andrea dimostreranno che l'esercizio non ci è affatto sconosciuto.

Forza Fede!
Nessuno ti chiede di tallonare i primi, col tuo Dingo sarebbe comunque impossibile, ma il nostro augurio è che tu, dopo 4 anni di lavoro che sappiamo indefesso, ti possa godere una tappa a contatto del gruppo.
Vero che solo partecipare alla MiniTransat è una vittoria per un dilettante, e solo tu sai la collezione di ricordi bellissimi che ti accompagnerà per sempre.
Tuttavia, dopo la prima tappa interrotta nel 2013, la seconda funestata dalla rottura del timone e la prima di quest'anno incrinata dai noti problemi di energia, ci piacerebbe davvero tanto vedere che ti godi i tramonti, le albe e lo splendore della vita in Oceano da solo con un pò di barche nelle vicinanze, tanto per mettere un pò di pepe agonistico alla tua avventura.

Devo delle scuse a Roland(o)Ventura.
Distrazione o sottovalutazione della sua italianità, nel commentare la prima tappa mi sono scordato di lui. Spero di farmi perdonare ricordando la sua prova dignitosissima, maturata senza clamore ma tanta, tanta concretezza.
Solo un Fornaro in stato di grazia è riuscito a levarselo di torno, quando i due erano ripartiti insieme dal fondo del gruppo.
Non preoccuparti che questa volta non perderemo di vista il tuo P2!

Un'altro che terremo d'occhio in modo particolare è Calbud.
Bella l'idea di Bertrand e Kowalczyk: costruire un Proto in piccola serie, a vari stadi di finitura.
Nella versione più economica il Mini polacco viene proposto ad un prezzo veramente competitivo, tale da fare la felicità di armatori con poca voglia di spendere troppo e di omologarsi ai rigidi e poco fantasiosi dettami del regolamento Serie.
Non ricordiamo nulla di simile.
Per la verità un decennio fa Manuard riuscì a vendere a più cantieri ed armatori i piani della gemella di Speedy Bonsai di Caracci.
Dal 431 al 551 si produssero quasi dieci esemplari, ma si trattava di Proto in senso stretto, con nessuna concessione alla produzione in "quasi" serie.
Forse il paragone più calzante l'abbiamo in casa nostra. Umberto Felci nel '94 mise in produzione il Te Salt, che allora rispondeva alle specifiche delle barche di Serie.
Naturalmente oltralpe si cambiò il regolamento in un amen per depotenziarne il potere di divulgazione, tuttavia, anche se ridotto al rango di Proto, del bel modello bresciano ne vennero prodotti ben 14 esemplari.

Ed il più giovane ed il più anziano?
Quentin Vlaminck, 22 anni, sta mordendo il freno. Se si corresse in Med probabilmente vincerebbe tutto.
Ogniqualvolta il vento è leggero, variabile o di bolina lui svetta e l'anno scorso è giunto a vincere scratch il prologo del MiniFastnet.
Anche nei primi giorni di questa edizione macinava tra i primissimi, fino all'entrata del NW robusto che ha relegato il suo Zero ad una posizione più fisiologica.
Porterà il cilicio fino ai Caraibi, poi, supportato da Arkema, si preparerà a varare un Proto nuovo per il 2017.
Per Carlos Lizancos, 56 anni, crediamo che la porta si potrebbe essere ormai chiusa.
Nel 2013 ruppe il fiocco appena partito. La ripartenza da Sada gli concesse una seconda, inopinata chance, ma si fermò in Portogallo.
Anche il terzo tentativo è abortito, con una sosta definitiva in Spagna. Ci spiace ma certo che l'avere corso l'unica regata dell'anno a Marzo, con le sole 100 miglia della Mini Golfe non credo che abbia giocato in suo favore!

Visto che la vittoria assoluta nei Serie sarà per Andrea un Graal difficile da conquistare, faremo il tifo almeno per due concorrenti che sono maturati, in miglia accomulate e conoscenza della barca, nelle regate italiane.
Il P3 di Charlie Fernbach e l'Ofcet di Julien Pulvè ce li siamo coccolati da Fezzano fino al GPI di Genova. Magari a loro non importerà nulla ma un pò di tifo glielo faremo, avendo condiviso con loro orizzonti e miglia.

Un'altro che si trova in una situazione incredibile è Nacho Postigo.
Buttato brutalmente fuori gioco da un volontario distratto, che lo ha portato sugli scogli ancora in porto, potrebbe rientrare in scena, in modo rocambolesco.
La Giuria, riconoscendo la sua assoluta estraneità al fatto, gli riconoscerà per la prima tappa un tempo di percorrenza virtuale, corrispondente a quello fatto dal concorrente arrivato con la stessa classifica di Nacho nella seconda tappa.
Come dire che se lo spagnolo vincesse la seconda tappa gli si riconoscerebbe il tempo di Lipinski nella prima!
Si tratterebbe di una posizione ex equo, per non danneggiare chi ha compiuto entrambe le tappe, ma di grasso ne colerebbe tanto! Tutto da gustare...

Certo che sarà dura dividerci tra le notizie della Jacques Vabre e quelle della MiniTransat, magari condite da quelle che ci arriveranno dal doppio tentativo al Verne da parte di Idec e Spindrift!
Buon divertimento a tutti!

(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)


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