martedì 2 febbraio 2010

Vela - Diario di Bordo - Un anno di transizione

Lunedi 1 Febbraio 2010 - A leggere sulla rubrica degli annunci di vendita la quantità di Mini che stanno per essere ceduti ci sarebbe stato da preoccuparsi.Confrontatela con la classifica dell'ultima Transat e vi accorgereste di quanto si starebbe apparentemente impoverendo il parterre dei concorrenti per l'anno in corso: parrebbe che tutti siano presi dalla frenesia di liberarsi del loro minibolide.Poi ti accorgi che la vita continua, che la passione scorre tuttora generosa nei cuori di nuovi adepti e che si tratta solo di un fisiologico cambio generazionale.Ad ore saranno pubblicate le prime liste dei pre-iscritti alle regate 2010 ma già la lettura di quelli candidati alla Les Sables Acores fornisce buoni spunti di riflessione.
Il nocciolo di quelli che leggeremo quasi sempre ai primi posti nelle regate dei prossimi due anni si sta delineando.
Reichers - "Topolone" Jorghen dopo la vittoria alla Transgascogne, alla Transat aveva quasi perso la barca, imbarcando acqua in un frangente prima di Finisterre. Ben supportato da uno sponsor generoso ed ambizioso ha ripreso il cammino sul Bertrand 753.
Boidevezi - Settimo alla Transat, giovanissimo, anche lui cavalca un Bertrand (719) e l'esperienza del 2009 gli ha caricato a mille le batterie e la carica agonistica.
Normand - Come anticipato in un precedente Diario il ventiduenne Thomas sta ultimando il Manuard 787. Come non dargli fiducia?
Thibault - Reinhart, seppur assai giovane, sono anni che macina miglia sui Mini. Lo ricordiamo già alla Mini Max 2006 co-skipper su quella bara galleggiante che era Tatamì.Nel 2007 termina la Transat 17esimo Serie su di un Dingo 1, che tiene fino all'anno scorso, terminando al secondo posto un Map che aveva dominato fino all'ultima boa. Ora passa alla categoria superiore varando un 791 di cui non conosciamo il progettista.
Rogues - Sebastian era stato costretto a rientrare a La Rochelle per una collisione pochi minuti dopo il via della Transat. Ripartito in grave ritardo ha comunque onorevolmente terminato a Bahia in ottava posizione.Ora si arma del Lombard 716 che Schipman ha portato sul podio pochi mesi fa. Che bella accoppiata!
Tra i Serie la situazione è, come sempre, di più difficile interpretazione. Ancora non si delineano i nuovi.Lobato, Dalin, Apolloni, Bond, Pedote e compagnia bella... rimane però Davy Beaudard, che, dopo il ritiro prematuro in Galizia per l'acqua imbarcata e la messa in vendita della barca, pare ci abbia ripensato.
Tornando alla Azzorre non mi pare che per noi Italiani ci siano le premesse per una immediata ripetizione dei fasti del 2009.Sono per ora 30 i pre-iscritti e vi figura solo un connazionale. Tra l'altro si tratta di un amatore con pochi mezzi il cui solo obiettivo sarà terminare la gara entro il tempo massimo.Ricordiamo che nel 2008 furono ben 4 i connazionali al via. Siamo convinti che da quella esperienza Apolloni, Pedote e Mura trassero ottimi spunti per programmare al meglio la Transat 2009.Apolloni si affacciò per la prima volta ai primi cinque posti della classifica, guadagnandone in autostima, Pedote e Mura si ritirarono, unitamente a Paltrinieri, ma compresero cosa mancava alla loro preparazione ed ebbero il tempo di correggere il tiro.Non dimentichiamo che su quel palcoscenico Lobato e Dalin si spartirono le stesse piazze della Transat e che i primi quattro assoluti del 2009 (Ruyant, Delesne, che correva in serie, Schipman e Le Diraison) erano alla partenza a Les Sables. Nessuno arrivò alla fine... ma che lezione...
Probabilmente le frequentazioni ai centri di allenamento si moltiplicheranno il prossimo inverno, che si configurerà un pò come l'anno pre-olimpico per i candidati alla 2011.Al momento il solo Andrea Pendibene si è preso la briga di iscriversi al CEM a la Grand Motte, conducendo vita da eremita, tra allenamenti in mare, a secco e briefing di tattica e meteo. Bravo!
Encomiabile, anche se meno strutturata, ci pare l'iniziativa di alcuni armatori che, nella stessa sede, hanno organizzato un centro informale "autogestito" che organizza periodicamente uscite, regate in baia e non oltre a stage teorici monotematici. Tra questi segnaliamo l'armatore del D2 Malenkaia, Sergio Frattaruolo. Bravò anche a lui!
Ed Il mostruoso Di Benedetto titilla la soglia dei 100 giorni di navigazione! Ormai ha l'Australia nel mirino, ha superato senza danno un rovesciamento, e risale un pò a Nord per sfuggire ad una sequenza ininterrotta di depressioni.Chi, come tutti noi, conosce la soglia di vivibilità di un Minitransat non può che esserne enormemete ammirato e stupito. Di Benedetto si è astutamente attrezzato di una cellula di sopravvivenza a poppa....ma a noi non la si da a bere: sempre di un 650 si tratta!!
(da www.classemini.it di Stefano Paltrinieri)

1 commento:

www.dariopetrolati.it ha detto...

A parte il testo
i colori
le avventure
caro Andrea ogni volta che apro il tuo libro mi sento contento per te
per me Olga
Il tuo blog è sempre un piacere anche per un neofita usare il superlativo assoluto non è fuori luogo.
con affetto e stima
dario.