mercoledì 28 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Verso l'epilogo


Martedi 27 Ottobre 2009 - Non è facile scrivere di regate quando un Mini sta puntando fuori rotta come quello di Scrizzi.Ad ogni buon conto pare che a bordo ci sia qualcuno sicchè, in attesa di buone notizie, procediamo in una delle ultime disamine tecniche di questa edizione.
Rossi è arrivato a Bahia...Se c'è un velista in cui non dovrebbe essere difficile immedesimarsi per quasi nessuno di voi è Andrea Rossi. Abita su di un lago, non passa mesi all'anno a navigare, ha un lavoro dipendente, ha fatto tutto da solo e non ha un curriculum di vecchia e gloriosa data. Il solo imput che dovete dare alla vostra vita per fare quello che ha fatto lui è: tanta tanta determinazione nel perseguire con l'abnegazione di un Templare il vostro scopo. Ce l'ha fatta! Se prima di partire io e lui ci siamo emozionati chissà cosa accadrebbe ora! Ne sono felicissimo in quanto ora anche i sassi sanno che ho avuto l'onore di condividere un tassello piccolo ma significativo della sua storia. Se tutto, come speriamo e pare, è filato liscio sul suo Ginto un pochino lo si deve forse anche alla lista di più di trenta voci che abbiamo compilato insieme guidando al ritorno da Douannenez.
Se veramente la Giuria avesse riammesso Riccardo in classifica mi stupirei che il sole oggi non sia sorto da ovest. Da anni siamo vissuti con lo spettro di una Classe Francese rigorosa fino al cavillo ed alla ottusità. Il recente episodio delle sanzioni e dell'autocritica scritta imposta a chi non aveva esposto la bandiera portoghese aveva alimentato la leggenda. Vuoi vedere che l'enormità di quello che è successo a Riccardo unita alla sua personalità irresistibilmente umana abbia fatto il miracolo?
Che arrivi serrati!Ora la frenquenza si diluisce un pò ma fino a ieri le barche saettavano sulla linea come coriandoli, pareva la Barcolana!Non sono lontani gli anni in cui il gruppo, dopo l'arrivo del nocciolo duro dei primi 10-15, si sgranava in giorni e giorni di attesa sulla finish line.Il livello medio si è alzato tantissimo ed i P2 hanno quasi introdotto le regate in monotipo... noi comunque attendiamo gli ultimi eroi a cui ancora mancano centinaia di miglia, ne seguiamo con interesse immutato le rotte, ricordando che anche la Vendée non sarebbe la Vendée senza i Dinelli ed i Sedlacek.
Francois Champion, 25esimo, è il primo dei Pogo 1.Meyer lo ha fatto penare mica male prima di farsi superare pochi giorni prima dell'arrivo, con una regata di ottimo livello. Ho in mente una sua foto dopo il Pot: per spostare di qualche decimetro sopravvento i carichi, bolinava con tutte le vele assicurate in battagliola, come i Vor 70, a riprova di una forza mentale e di una organizzazione agonistica di prim'ordine. Bravissimi tutti e due ed arrivederci a quanti più Pogo 1 sarà possibile nel 2011.
La disfida tra Yankee se l'è aggiudicata il Nacira di Tutmark che ha preceduto di soli SEI (!) minuti in classifica finale il "nostro" Romanelli 176 di Jesse Nawmark.
Ed il D2? La prima tappa ha visto Rolland in grave debito di energia ed era andata com'era andata, con mille giustificazioni. Ma la seconda? Non conosciamo avarie particolari su 722 ed il terreno, con tutta quella bolina e quel traverso, era di quelli favorevoli allo spigolone. Eppure solo nelle ultime decine di miglia Pierre ha rimesso in mira i primi 10 scrollandosi di torno la fastidiosa presenza del SC di Galland. Mah... le regate del 2010, con più concorrenti al via, ci diranno forse qualcosa di più esaustivo in proposito.
E' ora che molli la presa. Per più di un mese e mezzo avete sopportato i miei sproloqui.Ora i nostri fantastici amici stanno iniziando ad intessere i loro racconti densi di emozioni ed insegnamenti sui loro siti.Vi lascio alla loro lettura appassionata.

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