domenica 14 dicembre 2008

ALEX BELLINI CEL'HA FATTA !! HA ATTRAVERSATO L'OCEANO PACIFICO A REMI IN SOLITARIO SENZA ASSISTENZA !! 9000 MIGLIA !!


Alex è in Australia!

Al largo di Newcastle, Alex ed il suo team, alla luce delle cattive condizioni meteorologiche previste, anomale per la stagione, hanno ritenuto conclusa la traversata, provvedendo all´incontro con una nave che lo accompagnasse in porto.

L´arrivo di Alex a Newcastle, è previsto per sabato 13 dicembre alle ore 18:30 per le formalità doganali. E´ organizzato un incontro con i fans ed i media domenica 14 dicembre al molo Man of War accanto all´Opera House di Sydney dalle 10:00 alle 10:30.

La traversata si conclude quindi con successo, stabilendo inoltre diversi record.

Con 295 giorni di traversata, Alex ha effettuato la remata in solitaria con esito positivo più lunga della storia. John Fairfax aveva fatto 361 giorni, ma in doppio. Peter Bird aveva fatto 294 giorni pertanto Alex lo supera. Sempre Peter Bird aveva fatto 304 giorni, ma con recupero/soccorso finale, quindi senza esito positivo. Erden Eruc aveva fatto 312 giorni, ma è stato poi recuperato da un peschereccio a 200 miglia (370 km) da terra.

Con 541 giorni trascorsi in mare in remate transoceaniche Alex raggiunge la seconda posizione assoluta nella classifica superando John Fairfax (che a differenza di Alex ha fatto 361 dei suoi 541 giorni in doppio).

DAL DIARIO DI BORDO 11/12/2008

Aggiornamento molto rapido. E´ l´una e 38. Finito ora di remare. Quest´avventura non è mai stata una gara contro il tempo, l´abbiamo sempre detto, ma da due giorni lo è diventata. Le previsioni meteo di manubrio, ultimamente, davano la ricomparsa di forte vento da W a partire dal 14 in poi e nonostante avessi sempre sperato in un improvviso cambiamento, il cambiamento ancora non si è verificato e ogni bollettino conferma quello precedente. Il resto lo avete saputo da Francesca. Ora la gara si fa sul tempo per non dover arrivare a terra di notte o, peggio ancora, beccarmi il vento proprio sul finire. Sarà molto dura perché le miglia che mi separano sono 80 in questo momento e 2 soli I giorni per coprirli. Pensavo che la mia volontà fosse più forte della forza del mare, invece oggi mi sono dovuto ricredere. Non è la conclusione che mi aspettavo, che ci aspettavamo tutti, ma non dimentico che si tratta sempre di un´avventura e l´imprevisto è sempre in agguato. Il giorno prima di partire da Lima dissi a Francesca che c´erano più possibilità di fallire che di raggiungere l´Australia quindi poteva anche succedere che ci si salutava per poi rivedersi un mese dopo a casa perché qualcosa era andato storto. Di cose storte ne sono andate parecchie, ultime proprio queste settimane in cui la terra mi ha testardamente rifiutato ma io ancora più testardamente ho insistito perché sentivo di potercela fare e proprio con l´ultimo giro attorno alla montagna avevo cominciato a credere davvero che sarebbe stata la volta buona. Alle volte la vita però è strana, le importa poco delle volontà delle persone ci presenta delle situazioni che fatichiamo a comprendere, non ci spieghiamo il motivo del "perché a me?" o del "perché proprio ora?" (il mare mi ha portato fin qui per giocarmi la beffa delle beffe), ma ho imparato da mia moglie -tutti I giorni imparo da lei qualche cosa- che qualunque cosa mi succeda nella vita quella è la cosa migliore per me in quel momento e dietro anche ad un "fallimento" -non è questo il caso- c´è da trarne un insegnamento. Da una parte sono molto dispiaciuto, l´arrivo a Sydney sarebbe stata una magia, dall´altra però sono emozionatissimo e sollevato perché non ce la facevo più ed ogni giorno che passavo in barca sentivo di procurarmi solo del male. Ci ho provato con coraggio, fino alla fine mettendoci tutto quello che avevo, ma va così e anche se sto bagnando la tastiera di lacrime tutto sommato sono contento perché ho dato tutto anche quando ormai mi sentivo finito e non dovrò recriminarmi niente e mai potrò dire a me stesso: "Se ci avessi almeno provato". Questo mi mette in pace ed accetto con rassegnazione la decisione. Questo è stato un lavoro di squadra, non un one-man-show. Tutti abbiamo lavorato duramente per un obiettivo comune e se è stato deciso così è perché non c´era cosa migliore. Potrà sembrare banale e una magra consolazione, ma il mio viaggio, il mio quello mio e solo mio, quello che mi ha portato a scoprire nuove terre ed angoli nascosti di me stesso era già compiuto ancora prima di questa decisione. Le fatiche, gli incubi, le paure e il costante perseguimento del mio sogno mi hanno fatto maturare moltissimo e spero in un futuro molto prossimo di poter raccontare ai miei figli quanto successo su questa barca in 10 mesi di mare. I saluti e le raccomandazioni aspetto di farvele domani, ma qui ora vorrei salutare e ringraziare mia moglie, Francesca, alias Penelope perché se c´è veramente chi avuto coraggio quella è lei. In questi mesi non mi ha mai fatto mancare nulla: amore, sostegno, motivazione, ceffoni, tutto dosato alla perfezione. Ha perso tante notti di sonno per starmi vicina quando la chiamavo nel cuore della notte chiedendole aiuto e, anche se alle volte con estrema fatica, non mi ha mai rifiutato un aiuto. Questo lo reputo il più bello, intenso ed inequivocabile segno del suo amore per me e mi auguro di poterne essere sempre degno. Dopodomani la rivedrò. Non so dire altro...ho un nodo alla gola. Vorrei inoltre ringraziare infinitamente per la dedizione con cui hanno contribuito a questa grande avventura Stefano Martini manubrio, il quale non mi ha fatto mancare un solo giorno I bollettini meteo, anche quand´era in vacanza, Roger Stewart che ho appreso stasera che non ci sarà ad aspettarmi a terra, causa impegni di lavoro il che mi dispiace enormemente, Cristiano Baroni webmaster e Manuela che ha seguito gli aggiornamenti del sito. Grazie. Questo è dedicato a voi.

Nessun commento: