Milano, 4
ottobre 2017 - Si sono chiusi questa mattina a Milano i lavori di ONE
OCEAN Forum, l'evento dedicato alle iniziative di salvaguardia
dell'ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua
tutela, organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda, voluto dalla
Principessa Zahra Aga Khan e realizzato in partnership con la
Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO e SDA Bocconi
Sustainability LAB. L'evento ha ottenuto innumerevoli patrocini: The
British Virgin Islands - BVI, Ministero dell'Ambiente, Comune di Milano,
Regione Autonoma della Sardegna, CONI, SYBAss, Nautica Italiana, UCINA,
Confindustria Nautica, Salone Nautico di Genova e Centro Velico
Caprera.
Per la
prima volta in Italia, speaker internazionali dell'UNESCO, massimi
esperti scientifici di ambiente marino provenienti dalle maggiori
università del mondo, insieme a ONG, aziende, giornalisti, studenti ed
influencer, si sono confrontati in una due giorni di dibattitti,
interventi, testimonianze e tavoli di lavoro sul destino dei nostri
Oceani.
A
conclusione del Forum, la Principessa Zahra Aga Khan e il Commodoro
dello YCCS Riccardo Bonadeo, hanno firmato la Charta Smeralda, codice
etico e comportamentale che definisce e fissa i paradigmi per la tutela
del mare.
La
Charta Smeralda è volta a promuovere la consapevolezza dei principali
aspetti d'impatto ambientale legati al mare e definisce ambiti di
intervento concreti e immediati. E' strutturata su 12 punti rivolti al
singolo individuo e al contributo che può assicurare con i propri
comportamenti. Sono invece 8 i punti dedicati alle organizzazioni. Il
documento intende essere ulteriormente diffuso, promosso e condiviso da
istituzioni e organizzazioni di varia natura, pubbliche e private,
nazionali, internazionali e sovranazionali.
Durante la
sottoscrizione della Charta, il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo ha
spiegato: "La scienza da sola non può promuovere i cambiamenti
necessari. La sfida è grande: tutelare l'oceano che sta soffrendo a
causa nostra, facendo in modo che l'attenzione di ognuno possa essere
sollecitata e rimanga viva. Questo Forum, nato dall'idea che il mare ci
ha dato tanto e che è giunto il momento di restituire, ha saputo
trasmettere questo messaggio a tante persone. Ringrazio la Principessa
Zahra madrina di questa iniziativa e tutti gli stakeholder del Forum. La
Charta Smeralda è il veicolo e la voce di questo messaggio e ci
auguriamo che quante più persone possibile la possano sottoscrivere".
In linea con le priorità
individuate dall'agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e approvata
dalle Nazioni Unite nel 2015, sono stati identificati quali principali
impegni della Charta: prevenire l'inquinamento costiero e marittimo (per
esempio evitando lo scarico delle acque nere o garantendo l'adozione
di procedure a prova di fuoriuscita); preservare le risorse idriche
minimizzando i consumi; ridurre il consumo energetico e l'impronta di
carbonio adottando fonti rinnovabili, ottimizzare l'uso delle risorse
naturali; eliminare la plastica usa-e-getta, proteggere e preservare
l'habitat naturale e marittimo (ad esempio impiegando corrette tecniche
di ancoraggio); adottare un comportamento sostenibile, etico e
responsabile; svolgere un ruolo attivo nella protezione e nella bonifica
del mare; collaborare e condividere con gli altri; sostenere la
comunità scientifica, (ad esempio sostenendo l'Accordo sul Clima di
Parigi); educare e coinvolgere le nuove generazioni, promuovere la
consapevolezza, comunicare e diffondere la Charta Smeralda. La Charta
Smeralda è disponibile online qui.
Sono stati i LAB
tenutisi ieri nella prima giornata del Forum a definire una roadmap di
soluzioni concrete. La forza dei LAB è stata quella di coinvolgere
attorno ad ogni pressing issue attori di diversa provenienza: studenti
universitari, esperti, studiosi internazionali, giornalisti, ONG e
aziende con background multidisciplinare che hanno portato la propria
esperienza in ciascuno dei tavoli di lavoro. Ad esempio Audi, Dompè e
Pantecnica si sono confrontati su Blue Technologies & Innovation,
Intercos e Biofarma sulle microplastiche; Aquafil, Sipa e Fondazione
Catella sull'inquinamento da plastiche, Luxury Living e Perini Navi su
Ocean Literacy.
I LAB hanno proposto una serie di azioni concrete per definire dei percorsi capaci di favorire la "marine preservation":
1) Marine Litter & Pollution - Microplastic
- Azioni di promozione delle informazioni corrette, provenienti primariamente da parte della comunità scientifica;
- Campagne sociali di
sensibilizzazione riguardo l'inquinamento da plastiche e incoraggiamento
alla mitigazione e alla riduzione delle microplastiche;
- Incentivi al recupero delle reti da pesca;
- Progettazione e
industrializzazione di microfiltri per gli scarichi delle lavatrici per
evitare la dispersione di microplastiche.
2) Marine Litter & Pollution - Plastic:
- Definizione di un sistema premiale e competitivo per la condivisione delle best practice delle aziende;
- Definizione di una deposit tax per incentivare la riduzione della produzione e dell'impiego del materiale plastico.
3) Climate & Global Change:
- "Walk the talk": rendere tangibile il cambiamento climatico nella quotidianità comunicandolo;
- "The switch":
progettazione di una app che misuri l'impatto delle azioni sostenibili,
generando un punteggio che permetta agli users di capire quale è stato
il loro contributo quotidiano nel contenimento del cambiamento
climatico;
- Mappare i progetti di
conservazione naturalistica e paesaggistica e valutarne la loro capacità
di generare ricchezza per i territori di riferimento;
- Incentivazione dell'economia circolare che permette di favorire il recupero dei rifiuti e la loro rigenerazione.
4) Blue technologies & Innovations:
- Creazione della "ONE
OCEAN Corporate University" per promuovere il percorso di educazione,
formazione e confronto avviato dal Forum;
- Definizione di
standard aspirazionali per il mondo delle imprese, al fine di proiettare
sul lungo periodo i percorsi di sostenibilità;
- Definizione di un "Ocean rating system" che permetta di valutare la virtuosità delle aziende in tema ambientale.
5) Ocean Literacy:
- Attivazione di una
piattaforma digitale per raccogliere le informazioni sugli oceani e
integrare queste informazioni con le best practices;
- Realizzazione di una
piattaforma digitale che permetta ai velisti, e più in generale ai
proprietari di imbarcazioni, di mettersi a disposizione dei ricercatori
che hanno bisogno di effettuare indagini sul campo (il modello è
l'airbnb delle barche per i ricercatori);
- Organizzazione workshop a livello locale.
A livello internazionale, si stima che il valore di mercato delle risorse marine e delle industrie costiere sia di 3.000 miliardi di dollari all'anno, ossia il 5% del PIL globale. Ad oggi 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica invadono l'oceano ogni anno, 1,2 milioni di microplastiche (frammenti inferiori a 5 mm) per km2 sono presenti nel Mediterraneo, una concentrazione tra le più alte al mondo. Ben 3 miliardi di persone, infine, dipendono dalla biodiversità marina e costiera per la loro sussistenza.
A livello internazionale, si stima che il valore di mercato delle risorse marine e delle industrie costiere sia di 3.000 miliardi di dollari all'anno, ossia il 5% del PIL globale. Ad oggi 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica invadono l'oceano ogni anno, 1,2 milioni di microplastiche (frammenti inferiori a 5 mm) per km2 sono presenti nel Mediterraneo, una concentrazione tra le più alte al mondo. Ben 3 miliardi di persone, infine, dipendono dalla biodiversità marina e costiera per la loro sussistenza.
Il cambiamento
climatico, l'acidificazione dell'acqua, la perdita di biodiversità,
l'inquinamento marino e lo sfruttamento eccessivo di risorse, vive e
non, sono solo alcuni esempi delle problematiche che stanno emergendo e
che richiedono un intervento urgente.
I player di ONE OCEAN Forum
In questa due giorni si
sono alternati sul palco: Vladimir Ryabinin, Segretario Esecutivo della
Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, François Bailet,
Senior Legal Officer della Divisione Affari Marini e Diritto del Mare
presso le Nazioni Unite, Sam Dupont, Ricercatore in Eco fisiologia
marina presso l'Università di Gothenburg e Maria Cristina Fossi, Docente
di Ecologia e Ecotossicologia presso l'Università di Siena e Direttore
Scientifico della Laboratorio di Biomarker del Dipartimento di Scienze
Fisiche e della Terra.
Sono stati realizzati
inoltre 2 video messaggi da parte di Irina Bokova, Direttore Generale di
UNESCO e dalla Stazione Zoologica e Centro di Ricerca su organismi
marini e biodiversità di Napoli Anton Dohrn.
Insieme a loro,
ambassador e testimoni della magia del mare: il velista americano Paul
Cayard, il detentore del record mondiale di immersione libera Davide
Carrera, l'artista e fotografa ambientalista franco-americana Anne de
Carbuccia e l'esploratore e giornalista BBC e National Geographic Paul
Rose.
Un momento chiave del
Forum è stato il panel dedicato alla presentazione delle Best Practice,
progetti virtuosi che hanno visto l'implementazione di alternative
produttive sostenibili all'insegna della blue technology da parte di
Nino Tronchetti Provera di Ambienta, Giulio Bonazzi di Aquafil, Alfonso
Saibene Canepa di Canepa, Daniela Ducato di Geolana e Erin Smith di
Ocean Sole.
L'obiettivo che ONE
OCEAN Forum si è posto non è solo quello di accrescere la consapevolezza
sullo stato dell'ecosistema marino e tracciare una "roadmap" a tappe
relativamente ad obiettivi da raggiungere in ambito di "marine
preservation", ma anche dimostrare il proprio impegno concreto.
Il Forum è stato ideato
da YCCS in collaborazione con FeelRouge Worldwide Shows, partner
strategico incaricato dell'organizzazione generale. I contenuti sono
stati definiti dal Comitato Scientifico ONE OCEAN Forum guidato da
UNESCO e SDA Bocconi e con il supporto di Rolex e Audi, partners storici
di YCCS, Aquafil, Luxury Living Group, Dilbar, Intercos, Fondazione
Carriero, Perini Navi, Pantecnica, Fondazione Riccardo Catella, Sipa,
Dompé, Biofarma e Immobilsarda.
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