domenica 25 dicembre 2016

GAETANO MURA A BORDO DI ITALIA - Diario di bordo 22 dicembre 2016


Apro il tambuccio d’uscita (lo sportello, NDR), mi affaccio  a poppa: la notte è più nera del nero, niente luna e niente stelle,   è talmente buia da non riuscire a vedere nemmeno la schiuma bianca  dei frangenti che rompono vicinissimi, tutt’intorno a noi. Si va alla cieca in navigazione strumentale. Italia mi descrive, nel suo linguaggio di bruschi movimenti, accelerate, sobbalzi e  gran frenate sui muri d’onda davanti, tutto ciò che accade intorno.
 
L’ onda è molto disordinata,    cerco di aiutare Italia e di alleggerirla quando la sento sforzare più del solito correggendo, di tanto in tanto, l’angolo di rotta  dal telecomando  del pilota automatico che ho al collo. Siamo di nuovo dentro una spessa e robusta depressione  con 40/45 nodi di vento. L’escursione  all’esterno non può durare a lungo. Il tambuccio deve essere presto richiuso poiché sempre più spesso un’onda invade completamente il pozzetto.

Mi rintano nella grotta dove è faticoso il benché minimo movimento, ripasso mentalmente alcune procedure di emergenza che ho schematizzato mentalmente  in caso di necessità. Poi mi sdraio sul pouf a guardare un film sul pc.  Quando mi rialzo, di tanto in tanto per un breve sguardo a poppa, ho l’impressione di aver  solo cambiato canale.  

Un altro film. Il rallentamento strategico voluto e quindi la riduzione di tela per rallentare fanno si che Italia, facendo molti meno rumori propri, lasci tutto lo spazio  al  concerto oceanico che, sinora, non avevo mai percepito cosi nitido. Mi fermo ad ascoltare….il vento ulula ininterrottamente  tra il sartiame, i frangenti rompendosi ruggiscono veramente in un frastuono che arriva da ogni direzione.  

Non riesco da qua a stimare la grandezza delle onde. Sta facendo giorno, mi precipito curioso per una verifica che ho atteso tutta la notte. Le onde sono grandi e molto disordinate, ce ne sono di ogni tipo: quelle che si impennano in verticale che rotolano strisciando di schiuma tutta la superficie, quelle che sembrano non appartenere al branco  e arrivano e vanno in direzioni anomale sono le più tremende  e devo ammettere che  mi assomigliano un po’.  

Poi da lontano ne intravedi già una serie che vogliono guardare più in alto di tutte, si presentano dietro di noi come un muro ripido, una collina  che  istintivamente diresti di 10 metri, ma l’occhio umano ha la tendenza a sopravalutarne l’altezza per una questione di percezione  e quindi va dimezzata 5/6 metri forse qualcuna 7 stamattina. Lungo questo ripido pendio rotola,   vorticando per tutta la lunghezza,  il  fumo che è  acqua polverizzata.

C’è la luce del sole, pur essendo lui invisibile dietro uno spesso stato  di grigio uniforme. Ma quanto basta per riflettere la trasparenza azzurra e  tenue della sommità di un’ onda che frange, un celeste insolito in questo contesto aspro,   un breve attimo  di luce che rasserena l’ animo. Mi viene in mente che i vecchi marinai, sugli antichi velieri, chiamavano queste onde le  Barbe Blu.

La forte pressione della mia mano stretta al tientibene mi ridesta  da un’ ipnosi che va avanti chissà da quando.Sono qui da un tempo lungo, che non so più quantificare, ad ammirare lo spettacolo con lo stato d’animo di chi ammirerebbe  da vicino la straordinaria bellezza di una tigre in libertà…

“Il vento la scavezza. L’onda si spezza, … tutte accoglie e fonde le dissonanze acute nelle sue volute profonde, libera e bella, numerosa e folle, possente e molle, . ..”. Questo è D’Annunzio, non esaltiamoci… ha ha .

Auguri

Si avvicinano le feste , anche se io e Italia  dovremmo attendere per i festeggiamenti perché, proprio  nei giorni di Natale, avremmo una nuova depressione da affrontare. Comunque noi, la letterina sotto l’albero, l’abbiamo messa. Speriamo che Babbo Natale oltre che di renne sia munito anche di kitesurf per giungere veloce sin quaggiù.Io e Italia approfittiamo per fare gli auguri a  tutti, al mio Team a terra  1OFF, a tutti i collaboratori, a tutti quelli che ci seguono con affetto, agli amici, ai nemici (ai nemici auguri doppi perché se sono tranquilli sono meno pericolosi) e al mondo intero.

Gaetano e Italia

(www.gaetanomurarecord.com)

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