sabato 16 aprile 2016

Nasce un Consorzio tecnico intellettuale per controllare le piattaforme al largo delle coste siciliane


Palermo. I pozzi off shore sono in sicurezza? E’ possibile chiudere un giacimento in mezzo al mare? E se si abbandona un pozzo? Una volta chiuso l’impianto cosa succede? Per controllare le piattaforme in mezzo al mare che per lontananza dalle nostre coste le rendono misteriose e sconosciute e per garantire l’integrità dell’ecosistema marino nasce un Consorzio volontario tecnico intellettuale composto da Enti pubblici, Associazioni  e liberi  professionisti che mettono a disposizione della collettività mezzi e competenze maturate a  mare. 
 
Un organismo di monitoraggio sistematico delle trivelle che si trovano al largo delle coste siciliane con possibilità di effettuare analisi periodiche e documentare ciò che succede sott’acqua: un occhio a disposizione di tutti con l’intento di prevenire per non provocare danni peggiori, sia che chiudono o che restano aperti i pozzi off shore. 

Il  Consorzio è promosso dalla Soprintendenza del Mare, UniKore, Università di Messina,  Lega Navale di Agrigento, SiciliAntica a cui aderisco diversi ricercatori e esperti. Il nuovo organismo, una sorta di Pool di mari puliti, avrà funzioni di salvaguardia e tutela del mare e lo scopo di promuovere tavoli tecnici per affrontare i vari aspetti della problematica e le soluzioni per accompagnare le strutture di estrazione verso una loro dismissione innocua per l'ambiente marino.

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