Team Brunel ha vinto la Team Vestas Wind Itajaí
In-Port Race al termine di una regata incredibilmente impegnativa ma
altrettanto appassionante. Le condizioni di vento leggerissimo, che
hanno costretto il comitato di regata a ridurre il percorso, hanno messo
davvero alla prova la tenuta nervosa dei 57 velisti partecipanti. In
alcuni momenti la brezza è quasi completamente scomparsa dal campo di
regata, lasciando tuttavia delle onde fastidiose e una corrente ancor
più infida. Una vittoria quella di Team Brunel ottenuta con la pazienza e
la perseveranza, che porta la barca con bandiera olandese in testa alla
classifica delle costiere con 15 punti, ossia un punto di vantaggio su
Abu Dhabi Ocean Racing.
A lungo, nella mattinata brasiliana, nessuno pareva
essere certo di poter dare ai numerosissimi e appassionatissimi fan di
Itajaì la possibilità di assistere alla in-port race, visto che la
brezza nella baia a malapena raggiungeva i tre nodi, tanto da
costringere anche il Comitato di Regata a posporre la partenza di 10
minuti, prima di poter finalmente dare il segnale di start. Tutte e sei
le barche si sono presentate sul campo di regata, e forse i più contenti
di esser i sono stati gli spagnoli di MAPFRE, dopo che ieri erano stati
costretti ad effettuare, con l'aiuto dei tecnici del Boatyard dei
lavori di rinforzo sull'albero, lavorando per tutta la notte.
Primo sulla linea della partenza il team femminile di
SCA, con l'olimpionica Caroljin Brouwer alla ruota, alla ricerca di una
terza vittoria nelle in-port Series dopo quelle di Abu Dhabi e
Auckland, che ha duellato per tutta la parte iniziale della regata con
Abu Dhabi Ocean Racing. Le due barche hanno condotto il secondo lato
praticamente fianco a fianco, alla spasmodica ricerca di un refolo di
vento sul campo di regata di Itajaí. Poco a poco Ian Walker e i suoi
uomini a bordo di Azzam sono riusciti a ottenere un margine relativo,
conquistato metro su metro, finché la bonaccia bloccava quasi
completamente la flotta.
Le veliste di Team SCA fermate anche da una
penalità che le costringeva a effettuare un 360 per aver ostruito la via
a Team Brunel, perdevano strada fino a trovarsi nelle retrovie mentre
gli olandesi risalivano in seconda posizione. In un altro ribaltamento
delle carte in tavola, era poi Dongfeng Race Team a prendere la testa.
E, quando la linea del traguardo era ormai a poche decine di metri, Abu
Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e Dongfeng Race Team si ritrovavano
praticamente fermi alla ricerca di quella piccola raffica di aria per
tagliare in prima piazza. Alla fine, sono stati Bouwe Bekking e i suoi
uomini ad avere la meglio su Abu Dhabi Ocean Racing, che è riuscito a
sua volta a sorpassare Dongfeng sul filo di lana. Quarte le veliste di
Team SCA, che sono riuscite a mettere la prua avanti a MAPFRE, quinto,
mentre Team Alvimedica ha dovuto accontentarsi della sesta posizione.
Domani, alle ore 14 locali, le 19 in
Italia, verrà dato il segnale di partenza della sesta tappa, che come di
consueto potrà essere seguita online sul sito web della regata, sul
canale YouTube dedicato e sulle piattaforme dei media partner.
Percorso: da Itajaì in Brasile a Newport Rhode Island, USA - Lunghezza: 5.010 miglia
Si tratta di una tappa più costiera, ma con alcune
insidie e opzioni oceaniche da prendere in considerazione. La frazione
ha anche un valore storico, visto che sarà la prima volta che il giro
del mondo arriverà a Newport, nello stato nordamericano del Rhode
Island, che insieme alla neozelandese Auckland è considerata come una
delle capitali mondiali della vela.
Nel tratto seguente alla partenza da Itajaí, il clima
potrebbe rivelarsi molto variabile e con frequenti temporali. La
domanda cui dovranno rispondere i team è: sotto costa o al largo? E
ancora, meglio sfruttare le arie termiche prodotte dalla terraferma
oppure le brezze di mare? Non facile visto che la brezza di terra è una
caratteristica delle zone costiere del Brasile ma non si può certo
considerare come una variabile costante. Il problema strategico
successivo sarà come “girare l'angolo” del Brasile a Recife. Sono due i
fattori da tenere in considerazione e per cui trovare un equilibrio, più
si va al largo e più il vento dovrebbe essere stabile, ma in questo
caso si fa più strada. C'è una regola non scritta che dice: stare a 10
miglia dalla costa oppure a oltre 100 miglia. Esiste u'altra componente
importante, ossia la corrente brasiliana che corre lungo la costa da
Recife a Buenos Aires in direzione sud e sulla quale i navigatori
potrebbero cercare giocare a loro favore.
Una volta allontanatisi dalla costa brasiliana i team
cercheranno di entrare nel flusso degli alisei di sud-est. In teoria
gli alisei dovrebbero stabilizzarsi non troppo a nord di Rio. Una volta
entrati in questo flusso, far correre al massimo la barca è la vera
priorità prima del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme
equatoriali, che segue e che gli equipaggi attraverseranno per la quarta
volta dall'inizio del giro. Dovrebbe trattarsi di un passaggio
relativamente semplice, ma come sempre il gioco delle nuvole e dei
temporali potrebbe essere importante. Inoltre, coloro che si portassero
troppo a est una volta entrati nell'emisfero nord, potrebbero vedersi
obbligati a fare molta strada di bolina.
La sezione finale è potenzialmente la più complessa.
La flotta farà rotta nord-ovest lontano dall'influenza dell'alta
pressione delle Azzorre e nel cammino dei sistemi depressionari che si
formano nel continente americano per dirigersi verso l'Europa. Il
comportamento di questi sistemi è cruciale nell'approccio a Newport,
soprattutto in un periodo dell'anno dove è possibile incontrare
formazioni meteo piuttosto intense.
Nel tratto di avvicinamento alla costa USA, grosso
modo dalla latitudine di Miami fino a Newport, i navigatori possono
optare per rimanere nella Corrente del Golfo, il cosiddettoGulf Stream,e
rimanere più al largo per giocare con i sistemi meteo della zona fino
ad arrivare alle coste del Rhode Island, che spesso sono caratterizzate
da venti deboli e instabili, soprattutto nelle ultimissime miglia.
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