Dopo la frustrazione e
il disappunto dell'ultimo posto nella seconda tappa, l'equipaggio
completamente femminile di Team SCA si è preso una grande rivincita
oggi, guadagnando la vittoria nella Abu Dhabi In-port race, corsa in
condizioni di vento leggerissimo. Domani alle 14 ora locale, le 11
italiane, le sei barche della flotta si ritroveranno sulla linea di
partenza per la terza tappa della Volvo Ocean Race 2014/15, verso Sanya
in Cina. Dopo un'attesa di oltre un'ora e mezza perchè la
brezza si stabilizzasse sul campo di regata dell'affascinante Corniche
di Abu Dhabi, le sei barche hanno potuto finalmente prendere il via per
la terza prova delle In-port series.
Finalmente alle 15e 40 locali (le
12.50 italiane) la flotta delle sei barche ha potuto prendere il via,
fra due ali di barche spettatori. Il vento leggero e abbastanza
incostante, che ha raggiunto al massimo i sei nodi di intensità, ha
costretto il comitato di regata guidato dall'irlandese Bill O'Hara a
optare per il percorso a bastone più corto, di poco più di tre miglia di
lunghezza.
Malgrado una partenza non velocissima a centro linea,
l'equipaggio femminile di Team SCA, con l'olimpionica olandese Caroljin
Brouwer al timone, a metà del primo lato di bolina del percorso ha
fatto la scelta tattica vincente, virando verso destra e distanziando
gli avversari. Alla prima boa, la barca magenta aveva circa 50 metri di
vantaggio, margine che poi è andato aumentando nel corso dei lati
successivi e poco hanno potuto gli avversari di Team SCA per cercare di
riprendere acqua, con gli olandesi di Team Brunel, Abu Dhabi Ocean
Racing e Dongfeng Race Team impegnati a controllarsi l'un l'altro e a
mantenere la posizione.
Le veliste di Team SCA sono giunte sul traguardo,
salutate dalle grida di gioia del pubblico, circa un minuto e mezzo
prima di Team Brunel con lo skipper Bouwe Bekking. Terzo l'equipaggio
locale di Abu Dhabi Ocean Racing con Ian Walker, quarti i franco/cinesi
di Dongfeng Race Team, quinto Team Alvimedica con l'italiano Alberto
Bolzan penalizzato da una partenza non brillante e non in grado di
recuperare con l'aria tanto leggera e sesti gli spagnoli di MAPFRE, che
pure avevano fatto registrare lo start migliore.
La skipper britannica Sam Davies e il suo equipaggio
hanno potuto dimostrare oggi di essere in grado di competere ad armi
pari con gli avversari uomini, dopo due risultati deludenti nelle tappe
oceaniche. Parte della vittoria odierna va anche alla scelta di Sam
Davies di lasciare la routa a Carolijn Brouwer, grande esperta di regate
fra le boe. Ma come ha detto la skipper britannica: "Non c'è una
donna del match, ci sono le donne del match! Siamo un team e abbiamo
ottenuto la vittoria tutte insieme. Siamo davvero felici ed è una grande
iniezione di fiducia per tutto l'equipaggio alla vigilia della partenza
per Sanya." Grazie alla vittoria odierna Team SCA sale in terza
posizione nella classifica delle In-port series, con dieci punti,
preceduto da Abu Dhabi e Brunel rispettivamente a sei e otto punti.
Solo poche ore e i sei equipaggi si ritroveranno
sulla linea per la terza tappa, da Abu Dhabi a Sanya per un totale di
4.670 miglia, che la flotta dovrebbe coprire, secondo le previsioni,
impiegando fra i 20 e i 23 giorni.
Le fasi della partenza saranno trasmesse in diretta streaming a partire dalle 10.50 sul sito www.volvooceanrace.com, sul canale YouTube della regata e sui siti dei media partner.
La Leg 3 in dettaglio, raccontata dal meteorologo della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante
La rotta della terza tappa riporta alla mente i
grandi viaggi degli esploratori di secoli fa, con il loro carico di
ignoto ed esotismo. La flotta lascia gli Emirati alla volta dell'India,
dello stretto di Malacca e di Singapore, deve scegliere se optare per la
vicinanza alle coste del Borneo o del Vietnam, poi navigare nel Mar
Cinese meridionale prima di poter finalmente puntare la prua verso
l'isola tropicale di Hainan in Cina.
La partenza ripercorre l'ultimo tratto della tappa
precedente, con le barche che lasciano Abu Dhabi verso lo stretto di
Hormuz, con il suo intenso traffico commerciale prima di entrare in
un'area di transizione meteo e addentrarsi, alle andature portanti,
nell'aria del monsone. Una volta “girato l'angolo” di Cape Comorinil
capo nello stato indiano di Tamil Nadu che segna il punto più
meridionale del subcontinente indiano, la flotta entra nel flusso degli
alisei di nord-est, che tuttavia in questa zona sono ancora piuttosto
deboli. I venti di monsone, cominciano a cambiare di direzione in
prossimità dell'Equatore dove i navigatori devono decidere se portarsi
più a sud per avere un angolo al vento migliore, ma normalmente si
tratta di una zona con vento leggero ed è difficile che si possano
ottenere guadagni significativi.
Nel tratto successivo, in avvicinamento allo stretto
di Malacca, il vento tende a girare e a provenire da nord-nord-est e
quindi la decisione strategica è il momento della virata, in quanto non è
consigliabile andare troppo a sud ed entrare nella nella zona di
sottovento di Sumatra. E', questo, uno dei momenti tattici di maggiore
rilevanza dell'intera tappa.
Lo stretto di Malacca è un tratto di mare dove il
vento è generalmente leggero e di direzione molto variabile, essendo
l'equatore non molto distante. Inoltre lo stretto è disseminato di
ostacoli alla navigazione, il fondo è mobile, le carte di navigazione
non sono molto accurate. Malacca è uno dei tratti di mare con il maggior
traffico mercantile al mondo, dove l'orografia rende le brezze termiche
locali molto varie per cui ogni giorni può presentarsi in maniera
assolutamente diversa e aver già navigato in queste acque potrebbe
persino rivelarsi controproducente. La questione fondamentale è quindi
se basarsi sull'esperienza oppure avere un approccio aperto, a seconda
della situazione che si presenta di volta in volta.
Dopo Malacca, la flotta entra nel canale di
Singapore, che è molto stretto e dove lo spazio libero dal traffico
commerciale non è molto ampio, e dove l'attenzione deve quindi essere
molto alta. Le prime miglia nel Mar Cinese meridionale normalmente sono
di bolina, ma può avverarsi anche la condizione contraria e le barche
potrebbero navigare alle portanti. In ogni caso è rilevante come
sfruttare il Vortice del Borneo (il vento locale) avvicinandosi più alla
costa malesiana o a quella vietnamita. In un caso o nell'altro si
potrebbe guadagnare sugli avversari.
Infine, l'ultima parte della rotta verso Sanya,
l'unica isola tropicale del territorio cinese, vede solitamente
impegnate le barche di bolina, con vento abbastanza forte e mare
formato.
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