Il team franco/cinese
di Dongfeng Race Team continua a guidare la flotta al quinto giorno
della terza tappa della Volvo Ocean Race. Le sei barche si controllano
stretto, in condizioni meteo che non consentono grandi scelte tattiche,
almeno nella discesa dell'Indiano fino a Capo Comorin, punta meridionale
del subcontinente indiano. L'equipaggio guidato dallo skipper Charles
Caudrelier, in testa fin dal passaggio dello stretto di Hormuz sta
respingendo gli attacchi dei pur agguerriti avversari e sembra avere una
motivazione in più: essere il primo team con bandiera e velisti cinesi
ad ottenere una vittoria nel giro del mondo a vela, e proprio nella
tappa che lo conduce verso Sanya, il porto d'attracco del team.
Dongfeng
deve però guardarsi le spalle perchè sia Team Brunel che Abu Dhabi
Ocean Racing, con cui condivide la prima posizione nella classifica
generale, sono pronti ad approfittare del minimo errore per sottrarre la
leadership allo scafo rosso e grigio. Dopo cinque giorni di navigazione
e oltre 960 miglia già percorse delle 4.642 totali della tappa,il team
franco/cinese mantiene un lieve margine su Abu Dhabi Ocean Racing
guidato dall'olimpionico britannico Ian Walker e su Tram Brunel con il
veterano Bouwe Bekking. Le prime giornate di navigazione non sono state
facili per la flotta, con condizioni di vento leggero e con diversi
problemi dovuti alla grande quantità di materiale galleggiante, che si è
spesso impigliato negli scafi.
Come ha raccontato l'onboard reporter di MAPFRE Francisco Vignale:
“Ci siamo accorti che la barca era lenta, Team SCA era dietro di circa
un miglio e piano, piano si è fatto sotto e ci ha passato da sottovento.
E' stato allora che abbiamo pensato che ci fosse un problema, quasi
tutti hanno guardato attraverso l'endoscopio (lo strumento i cui sono
dotati tutti i Volvo Ocean 65 per ispezionare la parte immersa dello
scafo) per controllare la chiglia, il bulbo e i timoni, ma non hanno
visto niente. Abbiamo strambato e la barca era ancora lenta, quindi
abbiamo deciso di muoverci a retromarcia per cercare di liberarci di un
possibile oggetto galleggiante. Allora abbiamo visto un pezzo di
plastica bianca, esattamente dello stesso colore della chiglia, di circa
un metro quadro. Ecco cosa ci rallentava. Poi è successo la stessa cosa
quando era di turno al timone Rafa Trujillo circa un'ora dopo e più
tardi abbiamo urtato una tartaruga, poi abbiamo preso altri pezzi di
plastica con il risultato di perdere diverse miglia.” Gli olandesi
di Team Brunel, invece, hanno raccontato di aver dovuto rimuovere un
serpente, che si era attorcigliato intorno al piede dell'elica.
Malgrado questi inconvenienti, però, e
dopo una strambata a sorpresa da parte di Team SCA e MAPFRE, poi
rimessisi sulla rotta degli avversari, le sei barche navigano in linea e
in gruppo abbastanza compatto, con distacchi dell'ordine di poche
miglia e con un vento intorno ai 15 nodi. Alle spalle dei tre
battistrada, Team Alivmedica con l'italiano Alberto Bolzan e quinti gli
spagnoli di MAPFRE mentre la sesta piazza è occupata dalle veliste di
Team SCA, autrici della bella vittoria nella In-port race di Abu Dhabi,
che non sembrano assolutamente essere fuori dai giochi e, soprattutto,
mostrano la consueta forte motivazione. “Non ci si può rilassare
troppo. E' solo l'inizio della tappa quindi non è facile non essere
contente per piccoli guadagni o deprimersi se si perde qualcosa.
Dobbiamo continuare a navigare al nostro meglio e stare in gruppo.”
Si tratta di una strategia accorta, visto che anche
il meteorologo della regata Gonzalo Infante ritiene che la flotta
continuerà nella gara di velocità in linea, quella che gli anglosassoni
chiamano “drag race”, fino a Cape Comorin il capo nello stato
indiano di Tamil Nadu che segna il punto più meridionale del
subcontinente indiano, cercando di tenere le massime prestazioni
consentite dalle condizioni meteo. Secondo Infante, gli inseguitori
continueranno nella rincorsa al leader Dongfeng Race Team, in una brezza
da nord-est. Poi, nelle prossime 24 ore la flotta dovrebbe raggiungere
una zona di vento più leggero e dunque si potrebbe assistere a una nuova
compressione. Secondo le ultime previsioni le sei barche in regata
potrebbero giungere in prossimità del capo nella giornata di sabato, con
un approccio più occidentale e tenendosi abbastanza al largo, per
evitare il ridosso prodotto dalle alture.
Intanto giungono aggiornamenti anche da Team Vestas
Wind, che procede nel progetto di rientrare in regata. La barca è stata
esaminata a fondo in un porto vicino a Kuala Lumpur, in Malesia, prima
di essere caricata su una nave di Maersk Line sulla quale sta viaggiando
verso Genova, dove l'arrivo è previsto per il 25 gennaio. Dal capoluogo
ligure, lo scafo verrà poi trasportato al cantiere Persico di Bergamo,
per la complessa opera di ricostruzione.
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