Dodicesimo giorno di
navigazione della seconda tappa, dopo un fine settimana segnato
dall'incidente a Team Vestas Wind, le sei barche in regata continuano la
loro avanzata verso Abu Dhabi. Ma in condizioni che stanno mettendo a
dura prova la resistenza dei velisti, vento leggerissimo, caldo
soffocante, sole caldissimo e scelte tattiche importanti. Il terzetto di
testa viaggia compatto, prua il più possibile puntata verso nord, Team
Alivmedica e Team SCA stanno cercando di rientrare in gioco, i primi
dopo aver portato assistenza a Vestas, le seconde dopo essere state
rallentate dal vento leggero. Ma sono gli spagnoli di MAPFRE ad aver
scombinato le carte in tavola, scegliendo una audace opzione est per
cercare di passare le calme equatoriali.
“Siamo fermi in uno spazio blu piatto, senza vento.” Questa è l'efficace descrizione fatta dall'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing, Matt Knighton.
“Lottiamo per ogni centimetro, mentre il gruppo di testa sta cercando
lentamente di raggiungere gli alisei occidentali, più a nord. La
depressione tropicale che abbiamo passato due giorni fa, si è lasciata
dietro un'area di vento leggerissimo. Un'area calda, umida, molto
soleggiata di bonaccia.” L'equipaggio di Ian Walker, è leader della
flotta, seguito a breve distanza dagli olandesi di Team Brunel e dai
franco/cinesi di Dongfeng Race Team, ma tutti e tre procedono molto
lentamente.
Tutta la flotta ha rallentato vistosamente, con i log
che segnano velocità risibili quasi sempre sotto i cinque nodi, e si è
separata lateralmente da est a ovest, con Team Alvimedica nella
posizione più occidentale, MAPFRE la barca più a est e Team SCA nel
mezzo. Nella notte la separazione è arrivata a 257 miglia, per poi
raggiungere ben 275 miglia nelle prime ore del mattino. Tutti i modelli
meteo prevedevano una netta diminuzione del vento dopo il passaggio
della depressione tropicale e infatti, l'aria è calata drasticamente
fino a 4 nodi, costringendo i team a scelte tattiche di medio termine
diverse.
Quella che appare invece come una strategia a più
lungo termine è stata adottata dagli spagnoli di MAPFE, con il
navigatore francese Jean-Luc Nélias che ha puntato nettamente a est. Nel
pomeriggio di ieri la barca rossa condotta da Iker Martìnez ha virato
praticamente ogni due ore, per i continui salti di vento, ma pur avendo
accumulato un distacco importante, oltre 133 miglia, oggi ha la migliore
velocità e intensità del vento di tutta la flotta.
“Abbiamo deciso di andare a est, ed è stata una
buona idea perché ci stiamo allontanando dal resto della flotta. Però
c'è ancora molto da fare, trovare gli alisei, passare l'Equatore e
arrivare ad Abu Dhabi. Il tutto senza vento, perché stiamo soffrendo nella bonaccia.” Racconta oggi nel suo blog Francisco Vignale da MAPFRE. “Il
vento salta in continuazione e viriamo ogni una o due ore, piove e il
tempo è più fresco. La scelta di andare a est ha preoccupato u po' tutti
perché vediamo che la flotta si allontana, mentre noi non ci muoviamo
un gran chè. E' importante mantenere la calma e stare concentrati, la
bonaccia è difficile sia per la mente che per la navigazione. A tratti
il vento sale un po', è un sollievo per quelli che dormono a prua,
letteralmente uno sull'altro e fanno fatica a respirare. La notte è
stata tranquilla e senza tanto vento, l'alba è arrivata in fretta e il
sole è forte. Questa è la vita a est...” Ci sono almeno dieci ore di
navigazione prima che la flotta possa entrare negli alisei di sud-est, e
ci si chiede se gli spagnoli avranno giocato la carta giusta.
“Questo è un giorno importante, perché il primo a entrare nel nuovo vento potrebbe veramente andarsene.” Ha detto lo skipper di Dongfeng Race Team, Charles Caudrelier. “Ma per vedere chi l'avrà vinta prima bisogna essere coraggiosi, e superare questa area di nulla davanti a noi.”
Intanto gli americani di Team Alvimedica, che avevano
ripreso la navigazione ieri dopo lo stop per portare assistenza a Team
Vestas Wind si trovano nella posizione più occidentale di tutta la
flotta dopo che il vento, nella notte, ha girato da ovest a sud. Da
bordo della barca nera a arancio, l'Onboard reporter Amory Ross ha
inviato un toccante blog oggi. “A dire la verità, ho messo da parte
la scrittura. In generale non mi piace raccontare questo tipo di cose, è
il mio lavoro e cerco di farlo nel miglior modo possibile ma non è
divertente. E le foto delle barche sugli scogli non sono le foto che mi
piace fare. Preferisco stare dietro la telecamera e non davanti perché
preferisco che siano i velisti a parlare. Ma non posso evitare di
scrivere il mio blog. Sono state 24 ore molto strane, le ultime. Non
abbiamo nemmeno visto i ragazzi su Vestas, non abbiamo potuto stringere
loro la mano, vedere un sorriso. Siamo stati lì vicini tutta la notte,
ascoltando le comunicazioni via radio e telefono, guardando la luce
stroboscopica, le torce e i razzi, a due miglia di distanza ma
impossibilitati a fare altro. E quando abbiamo potuto andare, ci è
sembrato strano allontanarci, almeno a me. Ma sono certo che è quanto
volevano anche su Vestas. Ma noi forse volevamo restare, essere sicuri
che fosse tutto ok, io ho persino preparato da mangiare quando ho saputo
che venivano verso di noi. La verità è che, figurativamente e
letteralmente siamo tutti sulla stessa barca e quando succede una cosa
del genere, la competizione perde di significato. Sono sicuro che Brian
(Carlin), il loro OBR sarebbe d'accordo con me, e non posso fare altro
che essere triste per lui, vorrei che fosse ancora al lavoro perchè è
sicuramente bravo abbastanza per farlo. Ma sì, siamo tornati in regata e
stiamo facendo tutto il possibile per tornare sotto al resto della
flotta. Nella scorsa regata su PUMA ho visto Telefonica recuperare un
pit-stop di 24 ore e un distacco di 400 miglia e finire secondo dietro a
noi per soli 12 minuti. Quindi so che tutto è possibile.”
Le veliste di SCA, restano in sesta posizione ma
nelle ultime 24 ore hanno fatto segnare un buon recupero e hanno ripreso
diverse decine di miglia sui leader, che all'ultimo rilevamento sono a
meno di 2.500 miglia dalla linea d'arrivo di Abu Dhabi, dove secondo le
ultime previsioni potrebbero giungere prima di metà dicembre.
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