martedì 2 dicembre 2014

VOLVO OCEAN RACE - Caldo e bonaccia, MAPFRE tenta l'opzione est


Dodicesimo giorno di navigazione della seconda tappa, dopo un fine settimana segnato dall'incidente a Team Vestas Wind, le sei barche in regata continuano la loro avanzata verso Abu Dhabi. Ma in condizioni che stanno mettendo a dura prova la resistenza dei velisti, vento leggerissimo, caldo soffocante, sole caldissimo e scelte tattiche importanti. Il terzetto di testa viaggia compatto, prua il più possibile puntata verso nord, Team Alivmedica e Team SCA stanno cercando di rientrare in gioco, i primi dopo aver portato assistenza a Vestas, le seconde dopo essere state rallentate dal vento leggero. Ma sono gli spagnoli di MAPFRE ad aver scombinato le carte in tavola, scegliendo una audace opzione est per cercare di passare le calme equatoriali.
 
Siamo fermi in uno spazio blu piatto, senza vento.” Questa è l'efficace descrizione fatta dall'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing, Matt Knighton. “Lottiamo per ogni centimetro, mentre il gruppo di testa sta cercando lentamente di raggiungere gli alisei occidentali, più a nord. La depressione tropicale che abbiamo passato due giorni fa, si è lasciata dietro un'area di vento leggerissimo. Un'area calda, umida, molto soleggiata di bonaccia.” L'equipaggio di Ian Walker, è leader della flotta, seguito a breve distanza dagli olandesi di Team Brunel e dai franco/cinesi di Dongfeng Race Team, ma tutti e tre procedono molto lentamente.

Tutta la flotta ha rallentato vistosamente, con i log che segnano velocità risibili quasi sempre sotto i cinque nodi, e si è separata lateralmente da est a ovest, con Team Alvimedica nella posizione più occidentale, MAPFRE la barca più a est e Team SCA nel mezzo. Nella notte la separazione è arrivata a 257 miglia, per poi raggiungere ben 275 miglia nelle prime ore del mattino. Tutti i modelli meteo prevedevano una netta diminuzione del vento dopo il passaggio della depressione tropicale e infatti, l'aria è calata drasticamente fino a 4 nodi, costringendo i team a scelte tattiche di medio termine diverse.

Quella che appare invece come una strategia a più lungo termine è stata adottata dagli spagnoli di MAPFE, con il navigatore francese Jean-Luc Nélias che ha puntato nettamente a est. Nel pomeriggio di ieri la barca rossa condotta da Iker Martìnez ha virato praticamente ogni due ore, per i continui salti di vento, ma pur avendo accumulato un distacco importante, oltre 133 miglia, oggi ha la migliore velocità e intensità del vento di tutta la flotta.

“Abbiamo deciso di andare a est, ed è stata una buona idea perché ci stiamo allontanando dal resto della flotta. Però c'è ancora molto da fare, trovare gli alisei, passare l'Equatore e arrivare ad Abu Dhabi. Il tutto senza vento, perché stiamo soffrendo nella bonaccia.” Racconta oggi nel suo blog Francisco Vignale da MAPFRE. “Il vento salta in continuazione e viriamo ogni una o due ore, piove e il tempo è più fresco. La scelta di andare a est ha preoccupato u po' tutti perché vediamo che la flotta si allontana, mentre noi non ci muoviamo un gran chè. E' importante mantenere la calma e stare concentrati, la bonaccia è difficile sia per la mente che per la navigazione. A tratti il vento sale un po', è un sollievo per quelli che dormono a prua, letteralmente uno sull'altro e fanno fatica a respirare. La notte è stata tranquilla e senza tanto vento, l'alba è arrivata in fretta e il sole è forte. Questa è la vita a est...” Ci sono almeno dieci ore di navigazione prima che la flotta possa entrare negli alisei di sud-est, e ci si chiede se gli spagnoli avranno giocato la carta giusta.

Questo è un giorno importante, perché il primo a entrare nel nuovo vento potrebbe veramente andarsene.” Ha detto lo skipper di Dongfeng Race Team, Charles Caudrelier. “Ma per vedere chi l'avrà vinta prima bisogna essere coraggiosi, e superare questa area di nulla davanti a noi.”

Intanto gli americani di Team Alvimedica, che avevano ripreso la navigazione ieri dopo lo stop per portare assistenza a Team Vestas Wind si trovano nella posizione più occidentale di tutta la flotta dopo che il vento, nella notte, ha girato da ovest a sud. Da bordo della barca nera a arancio, l'Onboard reporter Amory Ross ha inviato un toccante blog oggi. “A dire la verità, ho messo da parte la scrittura. In generale non mi piace raccontare questo tipo di cose, è il mio lavoro e cerco di farlo nel miglior modo possibile ma non è divertente. E le foto delle barche sugli scogli non sono le foto che mi piace fare. Preferisco stare dietro la telecamera e non davanti perché preferisco che siano i velisti a parlare. Ma non posso evitare di scrivere il mio blog. Sono state 24 ore molto strane, le ultime. Non abbiamo nemmeno visto i ragazzi su Vestas, non abbiamo potuto stringere loro la mano, vedere un sorriso. Siamo stati lì vicini tutta la notte, ascoltando le comunicazioni via radio e telefono, guardando la luce stroboscopica, le torce e i razzi, a due miglia di distanza ma impossibilitati a fare altro. E quando abbiamo potuto andare, ci è sembrato strano allontanarci, almeno a me. Ma sono certo che è quanto volevano anche su Vestas. Ma noi forse volevamo restare, essere sicuri che fosse tutto ok, io ho persino preparato da mangiare quando ho saputo che venivano verso di noi. La verità è che, figurativamente e letteralmente siamo tutti sulla stessa barca e quando succede una cosa del genere, la competizione perde di significato. Sono sicuro che Brian (Carlin), il loro OBR sarebbe d'accordo con me, e non posso fare altro che essere triste per lui, vorrei che fosse ancora al lavoro perchè è sicuramente bravo abbastanza per farlo. Ma sì, siamo tornati in regata e stiamo facendo tutto il possibile per tornare sotto al resto della flotta. Nella scorsa regata su PUMA ho visto Telefonica recuperare un pit-stop di 24 ore e un distacco di 400 miglia e finire secondo dietro a noi per soli 12 minuti. Quindi so che tutto è possibile.”

Le veliste di SCA, restano in sesta posizione ma nelle ultime 24 ore hanno fatto segnare un buon recupero e hanno ripreso diverse decine di miglia sui leader, che all'ultimo rilevamento sono a meno di 2.500 miglia dalla linea d'arrivo di Abu Dhabi, dove secondo le ultime previsioni potrebbero giungere prima di metà dicembre.

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