Le sette
barche partecipanti alla Volvo Ocean Race partiranno domani per la
cosiddetta Leg Zero, un importante test, ma non valido ai fini della
classifica, per mettere a punto le procedure di emergenza e le tarare al
meglio le attrezzature di bordo. Ogni team dovrà simulare e risolvere
una “situazione di crisi” indicata dagli organizzatori. La Leg Zero si effettuerà sul percorso
Alicante, Isola di Maiorca e ritorno e in caso un team non dovesse
portarla a termine, sarà obbligato a ripartire, oppure a coprire le
miglia mancanti. La navigazione è pensata per verificare sul campo le
procedure di emergenza, secondo una lista ben precisa fornita agli
equipaggi con manovre che vanno dal recupero di uomo a mare alla rottura
tecnica.
L'equipaggio completamente femminile di Team SCA, ad esempio,
dovrà seguire uno speciale modello creato dagli organizzatori per
impratichirsi nelle procedure di recupero di un componente
dell'equipaggio caduto in mare.
Il Race Director Jack Lloyd ha
spiegato il perchè di questa tappa e in che modo i sette team dovranno
portare a termine delle simulazioni di crisi, prima della partenza della
regata vera e propria. “La Leg Zero è un esercizio molto importante
sia per gli organizzatori che per i velisti. Potremo anche testare tutti
i sistemi di comunicazione del Race Control e quelli per la stampa.
Naturalmente la sicurezza è il nostro primo obiettivo, parliamo di una
regata che è rischiosa per definizione, e quindi vogliamo essere sicuri
che tutti gli equipaggi sappiano esattamente cosa fare in caso qualcosa
andasse storto, come appunto l'eventualità di uomo a mare. Tutti i team
hanno ricevuto un brief e sanno che devono portare a termine tutte le
esercitazioni prima della partenza del giro.”
Lloyd tiene a sottolineare che la Leg
Zero non ha alcuna importanza ai fini di classifica della Volvo Ocean
Race, ma i team resi ancor più competitivi dall'introduzione delle nuove
barche monotipo Volvo Ocean 65, di certo ci metteranno anche un po' di
sano agonismo. “Sarà un test molto importante per noi, una ulteriore
possibilità di migliorare e di lavorare a poche settimane dalla partenza
della Volvo Ocean Race. La Leg Zero è una regata vera, e noi ci
comporteremo di conseguenza.” Ha detto l'unico velista italiano della flotta, il friulano Alberto Bolzan imbarcato su Team Alvimedica. “Sarà
un momento importante per lavorare sui cambi di vele, sulla tattica e
per imparare anche dagli altri team. Stiamo lavorando duro, dalle sei
del mattino alle dieci di sera, usando ogni singolo minuto a nostra
disposizione.” ha concluso Bolzan.
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