martedì 29 giugno 2010

Vela - MINI 6,50 - Diario di Bordo - Una stagione vivacissima


Lunedi 28 Giugno 2010 - Due italiani sul podio in una regata fuori dai confini nazionali non si erano mai visti, ed è proprio quello che è successo al Grand 8 Hexis Cup.Caracci ci aveva già abituato bene con le sue numerose vittorie nelle varie Mini Max e Mini Med di qualche anno fa ma la doppia presenza tra i primi tre ci riempie di soddisfazione.Andrea Pendibene ha dimostrato, una volta di più, di avere scelto la via più giusta: quella dei centri di allenamento mini.Chiaro che non è obbligatorio andarci per svolgere una dignitosa attività agonistica. Chiaro che puoi chiamarti Apolloni, od Aque e puoi fare un figurone senza averci messo piede...Tuttavia se pensi in grande e vuoi esplorare fino in fondo le tue capacità credo che sia una via irrinunciabile.Andrea aveva già visto lontano ingaggiando il preparatore bretone Barnett come allenatore nel 2009. Ora ha allungato il tiro, si è stanziato per mesi nell'eremo monastico di La Grand Motte presso il CEM e quest'anno ha fatto il polverone.Arci e GPI se li è aggiudicati come spalla di due tenori, ma qui ha fatto proprio tutto da solo, ed il distacco che ha inflitto al grosso del gruppo ricorda parecchio quello che lui e Berenger hanno sciorinato al GPI.
Ho personalmente scritto al direttore del CEM, Rottée,per avere notizie sulle modalita di ammissione dei Mini al centro e sullo sviluppo dell'attività.Appena e se mi risponderà vi renderò il succo del discorso.Scusate se mi dilungo sui centri, ma credo si tratti di un argomento interessante. A Douarn ho parlato con Bert, un ragazzo belga che ogni week end, per sei mesi all'anno, si sciroppa NOVE ore di viaggio, solo per l'andata, per raggiungere Douarnanez.Ha pagato solo 1000 euro per un anno di training, posto barca e foresteria compresi, e, al primo anno di attività, è già arrivato ottavo alla Select. Sono 12 gli ammessi e, se contate gli iscritti ai centri di Pornichet e Lorient, valuterete che sui 25-35 partenti tra i Serie nelle regate al nord, sono ben pochi quelli del "fai da te"!Anche in Inghilterra se ne sono accorti ed a Weymouth è imminente il varo dell'Artemis Offshore Accademy, destinata alla valorizzazione di corridori in Figarò 60 e Mini650.E da noi?Chissà... qualche vocina circola... speriamo in bene. D'altra parte abbiamo già dimostrato che, anche se partiamo in ritardo, non siamo poi secondi a nessuno.
Mi scuserà Susy Beyer se ho divagato... il suo terzo posto alla Hexis è da incorniciare doppiamente.Doppiamente, perchè Susy era l'unica al debutto in una regata in solitario e perchè ha saputo rimontare, limando frazione di miglio su frazione di miglio su chi la precedeva, anche in condizioni che si sono dimostrate davvero selettive... Bravissima.Non è stato facile venire a capo della concorrenza. Se il proto di Firmin e il 520 di Pendibene erano imprendibili, il resto del gruppo è arrivato tutto nel giro di poche decine di minuti, a testimonianza di un equilibrio di fondo, e di un buon livello di base tra i concorrenti.Davvero peccato per Renella e Frattaruolo... è inutile, il Leone è un serpente a sonagli e spesso non vorremmo essere nei panni degli organizzatori, alle prese con percorsi da modulare in balìa di un Mistral traditore, frequente e furente...Lassù parlavo con velisti scafati e tutti hanno dimostrato un sacro timore del "nostro" Mistral... i racconti delle sue raffiche e del mare irregolare e corto che solleva non faceva che fare aggrottare loro le soppracciglia.
Se la Hexis ha espresso risultati e partecipazione generosa da parte italiana, al Mini Fastnet siamo stati presenti per l'orgoglio di esserci, e ci pare sia stato comunque importante.Ne scriveremo più diffusamente a parte.
E le barche nuove?Lo Scow di Raison, dopo il ritiro al Map ha incassato un disalberamento nella Manica, quindi nuovo rinvio delle valutazioni.Pare che al momento del disastro navigasse nelle prime posizioni e noi l'abbiamo visto in partenza passare sottovento ad un P2, ridicolizzandolo, pur col suo buffo baffo di schiuma a prua.Certo che le manovre a prua saranno sicurissime per lo spazio enorme e disposizione... ma di sicuro non è per questo che David l'ha progettato così!Purtroppo il Mini Fastnet era la sua ultima occasione per poter essere al via della Les Sables, pertanto l'esame rischia di procastinarsi di veramente tanto... Auguri.
Ci spiace parlare male del McKoy765 di Lartillerie, perchè Remy si è dimostrato un ragazzo gentilissimo, pronto a farci salire in barca quando volevamo, sempre col sorriso sulle labbra, anche se impegnato in riparazioni delicate.Il Mini nero fa impressione per la quantità industriale di soluzioni progettuali. Non ho la proprietà di linguaggio tecnico abbastanza forbita per addentrarmi in un tentativo di descrizione.E' affascinante e geniale ma... non cammina! Già al prologo non aveva tenuto il passo del nostro Te Saltino del '94 e nella prova regina, dopo 26 miglia di bolina sui 15-18 nodi... siamo entrati insieme nel Four, entrambi tra gli ultimissimi! Veramente da abbattersi.Remy ora cambierà qualcosa a bordo e qualche vela ma, francamente, non vediamo come possa ridurre il gap dagli altri mostri, ora veramente siderale.
Manca poco più di un mese alla partenza delle Azzorre, incontestabilmente la prova regina del 2010.Non abbiamo notizie recenti di Gesi e Del Zozzo ma sappiamo di sicuro che Caracci sta freneticamente (ma no?) preparando la barca per l'appuntamento.Abbiamo già scritto che si troverà ad affrontare barche sulle quali non si rompe più neppure un grillo ma sappiamo che la classe e la Vis pugnandi del milanese sono al di sopra di ogni sospetto.Quindi prepariamoci ad ogni sorta di epilogo..
Ed è tempo di qualifiche, le famose e temute "1000 miglia in solitario fuorigara"Non tutti le coroneranno con una partecipazione alla Transat650 od alla Azzorre, per molti si limiterà ad un meravglioso e probante test sulle proprie capacità, del tipo "se volessi anch'io potrei farcela" e già non è poco.Il primo a completarla è stato Maurizio Gallo che ha portato il suo Yak da Sanremo a Termoli.Nel momento in cui scriviamo Davide Lusso si sta avvicinando a Barcellona ed a giorni partiranno da Loano in direzione adriatica pure loro, Giacomo Sabbatini e Luca Riccobon.Federico Fornaro ha chiesto addiritura una deroga per raggiungere Atene, mentre Luca Sabiu e Beppe Facco dovrebbero svilupparla entro un paio di mesi sul percorso classico, da Barcellona a Giannutri.Se risolverà i problemi con la barca, anche l'altro "bocia" Michele Zambelli, potrebbe raggiungere il Tirreno partendo da Rimini.Come potete vedere la vocazione si diffonde ed il serbatoio di quei fantastici sognatori che sono i ministi è ben lungi dal prosciugarsi.
(da www.classemini.it by S.Paltrinieri)

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