domenica 25 ottobre 2009

Vela - un finale incredibile per la transat 650

da www.benapoli.it by Davide Besana


Dopo l'arrivo di Thomas Ruyant, primo dei prototipi nella seconda tappa e nella classifica generale, di Charlie Dalin e Francisco Lobato, rispettivamente primo di tappa e primo della regata fra le barche di serie, si aspettava l'arrivo degli Italiani, primo fra tutti Riccardo Apolloni, grande rivelazione di questa transat, tenace protagonista delle due tappe, da oltre duemila miglia nel gruppo di testa della corsa.
Il destino e' stato beffardo, crudele. Il timone di Apolloni ha ceduto a trenta miglia dall'arrivo rendendo ingovernabile il suo "Ma Vie pour Mapei", che nella notte e' finito in costa e ora, con la timoneria prestata da Francisco Lobato, si appresta a finire - in una posizione che non gli rende l'onore dovuto - una regata per cui lo skipper napoletano ha impegnato quattro anni con competenza e passione.
L'onore degli italiani viene salvato da Giancarlo Pedote, che termina al quarto posto fra le barche di serie la tappa e la regata. E' stato tenace, ha recuperato nei momenti difficili, ha dimostrato di essere un grande marinaio e di poter gestire sfide importanti. I velisti italiani si levano il cappello.
Un finale deprimente quello di Andrea Caracci, che e' passato dall'ormeggio all'ospedale per una forma virale che lo ha colpito gravemente all'occhio sinistro, impedendogli di navigare al meglio negli ultimi giorni. Lo skipper di Speedy Maltese, nonostante le condizioni critiche, ha raccontato brevemente che la sua rotta iniziale e' stata condizionata dalla rottura della rotaia del vang, per la quale non ha potuto navigare con il resto della flotta mure a sinistra. Da qui la decisione, a malincuore, di provare l'opzione orientale che lo ha portato in una bolla di alta pressione che gli ha fatto perdere oltre venti posizioni (ora è stato dimesso senza problemi dall'ospedale ndr).

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