Dopo circa quattro anni di lavori
il rimorchiatore portuale Baltic, varato in Norvegia nel 1962 per la Esso
Petroli, torna a nuova vita grazie ad un restauro diretto dalla Sibma Navale di
Imperia di Mario Quaranta. Questo ultracinquantennale cantiere nautico, già
famoso in tutta Europa per i restauri di scafi d’epoca e l’assistenza alle
barche a vela della classe Dragone, conferma dunque la propria versatilità e
capacità nel portare a termine importanti progetti come questo.
1962:
nascono la Sibma Navale, Mario Quaranta … e Baltic
Anno 1962: l’ingegnere Ernesto Quaranta fonda a Torino la Sibma Navale
Italiana, diventata famosa nel corso dei decenni successivi per la costruzione
e commercializzazione delle imbarcazioni a vela della classe Promenade, EM7 e
EM850 e la vendita in kit di questi scafi in compensato marino ‘a spigolo’ che
tanto hanno contribuito a diffondere la pratica della navigazione da diporto.
Non solo. In quell’anno nasce anche Mario Quaranta, figlio di Ernesto, oggi
titolare del cantiere. Oltre a costruire le pilotine in legno della linea
Armstrong, a restaurare scafi d’epoca come il Baglietto Ea del 1952, il
cantiere è diventato un punto di riferimento a livello europeo per il recupero,
il rimessaggio e l’armamento delle barche a vela della classe Dragone, il
monotipo a chiglia progettato nel 1929 dal norvegese Johan Anker diffuso in
oltre 6.500 esemplari nel mondo. Ma il 1962 è anche l’anno di varo di Baltic,
rimorchiatore portuale in acciaio lungo 26,50 metri progettato e costruito per
conto della Esso Petroli dal cantiere norvegese A/S Westermoen Båtbyggeri og
Mek Verksted di Mandal, località a circa 300 chilometri a sud-ovest di Oslo.
Nel 2011 l’unità è stata rilevata in stato di abbandono da una società che ha
affidato alla Sibma Navale il coordinamento di tutte le attività connesse al
restauro e all’architetto navale Mario Quaranta il ruolo di project manager.
Accanto a lui il figlio Andrea, anch’egli socio della Sibma Navale Italiana.
Baltic, dal porto … al
diporto
Dal momento del varo Baltic è sempre stato impiegato a Oslo come
rimorchiatore portuale al servizio della Esso Petroli, con funzioni di traino e
come unità ‘spingente’. Grazie all’imponente prua verticale veniva infatti
adibito alla movimentazione di pontoni galleggianti, attività che ha svolto
fino alla metà degli anni Ottanta. I due ballast da 40.000 litri in totale,
posizionati a prua e a poppa, consentivano a Baltic di aumentare il proprio
pescaggio, superiore a 3 metri, per acquisire un maggiore potere trainante.
Successivamente l’unità venne venduta e trasferita per un paio d’anni nel sud
dell’Inghilterra. Qui fu rilevata da un nuovo acquirente inglese che la
trasferì in Mediterraneo con base nel porto francese di La Ciotat, dove rimase fino
a metà degli anni Novanta. Seguì un lungo periodo di abbandono, finchè nel 2011
una società la acquistò con lo scopo di trasformarla in unità da diporto. Nel
2014, una volta completato il progetto di recupero, sempre a La Ciotat venne
avviato il processo di riconversione avvalendosi dei piani originali
dell’imbarcazione ritrovati tra le dotazioni di bordo. Una sfida che la Sibma
Navale di Mario Quaranta ha accettato e che si concluderà nel 2019.
Gli ultrasuoni per la
verifica dello scafo
Nell’area cantieristica del vecchio porto di La Ciotat una squadra
composta da quattro carpentieri italiani ha cominciato a lavorare su Baltic. La
prima e più importante operazione è consistita nel verificare gli spessori del
fasciame, in lamiere saldate di acciaio dello spessore di 10 millimetri.
L’intero scafo è stato ‘battuto’ in circa 3.500 punti avvalendosi di un sistema
ad ultrasuoni che rilevava eventuali ammaloramenti. Le zone dove l’acciaio
aveva subito le maggiori ossidazioni erano quelle relative al posizionamento
dei ballast, dove si è proceduto alla sostituzione integrale delle ordinate e
del relativo fasciame. Si calcola che siano sostituite circa 60 tonnellate di
lamiere. Nel 2017, dopo circa tre anni di lavori, il rimorchiatore è stato
rimotorizzato con due Man da 600 cavalli l’uno che trasmettono il moto a due
eliche quadripala. Nel febbraio 2018 è partito da La Ciotat e dopo circa 110
miglia di navigazione ha raggiunto il porto di Imperia, dove nei pressi
dell’area cantieristica sono stati avviati i lavori di posa dell’impiantistica
e l’allestimento degli interni.
Teak
all’interno … e Esthec all’esterno
L’interior design di Baltic è stato curato dall’architetto imperiese
Sandro Oddone. La compartimentazione prevede due cabine con w.c. per
l’equipaggio a poppa sul ponte inferiore adiacente alla cucina, dispensa, sala
macchine, lavanderia e locale officina. Il ponte principale ospita il salone,
tre cabine doppie per gli ospiti e una cabina quadrupla, tutte con bagno. La
cabina armatoriale a tutto baglio è stata ricavata sul ponte superiore,
illuminata da sei ampi oblò originali dell’epoca. La cabina del comandante è
collocata a ridosso della plancia di comando, accanto al solarium. Tutti i
cielini sono in ecopelle bianca, mentre l’insonorizzazione è stata ottenuta
posando diverse centinaia di metri quadrati di pannelli termoacustici isolanti
dello spessore di 5 centimetri. Per la realizzazione degli interni, il mobilio,
la pavimentazione e i rivestimenti sono stati impiegati quasi 5 metri cubi di
legno di teak. Stessa essenza anche per i corrimano esterni, ricavati da un
tronco lungo 5 metri. Sui circa 235 metri quadrati di superficie calpestabile
esterna sono state posate doghe filettate bianche di Esthec dello spessore di
10 millimetri, larghe ognuna 7,5 centimetri. Si tratta di un prodotto sintetico
di brevetto olandese che ha tra le sue caratteristiche il vantaggio che non
scalda anche sotto il sole a 40°, è stagno, non necessita di manutenzione ed è
lavorabile come il legno.
L’attrezzatura
di bordo
Tra le altre caratteristiche di Baltic l’installazione di due generatori
Joandeer da 75 Kw l’uno, 2 dissalatori da 320 lt/ora, un bow thruster da 65 Kw,
due ancore tipo ‘Hall’ con due linee di catena da 200 mt, 3 gruppi di
stabilizzatori giroscopici, un sistema di depurazione gasolio Alfa-Laval, una
gru a braccio da 1 tonnellata per i tender di bordo, 2 gommoni, 2 sistemi a
pompa di calore per il condizionamento freddo/caldo, un sistema di inverter
centralizzato che garantisce 8 ore di silenzio notturno con tutte le utenze
funzionanti, doppio radar, telefonia, 2 GPS, bussola satellitare.
Baltic - La scheda tecnica
Anno
/ Year 1962
Cantiere
/ Shipyard A/S
Westermoen Båtbyggeri og Mek Verksted (Norvegia)
Progetto
/ Naval Architect A/S
Westermoen Båtbyggeri og Mek Verksted (Norvegia)
Materiale di costruzione / Material Acciaio
Lunghezza f.t. / LOA 26,50
mt
Larghezza / Beam 7,50
mt
Pescaggio / Draft 3,30
mt
Dislocamento
/ Displacement 200 tonn.
Motore
/ Engine 2
x 600 hp MAN Heavy Duty
Serbatoio gasolio / Fuel 32.000 lt
Serbatoio acqua / Water 8.500 lt
Cabine / Cabins 1
cabina armatoriale
3 cabine ospiti
3 cabine ospiti
1 cabina quadrupla
2 cabine equipaggio
1 cabina comandante
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