Muggia (TS), 9 luglio 2017 - Com'era
nell'aria, si è deciso tutto all'ultimo giorno. Due valide regate con
soli quattro punti totali sono state sufficienti a sigillare il primo
posto assoluto e il titolo mondiale per Vincenzo Onorato ed il suo Mascalzone Latino,
che da alcuni anni rappresenta con orgoglio nel mondo i colori dello
Yacht Club de Monaco. Solo un punto di distacco per i validi inseguitori
e rivali di tutta la settimana: il secondo classificato è il TP52 Freccia Rossa di Vadim Yakimenko e lo Swan 42 Sheraa YCH di Maurizio Poser, in testa sino a venerdì sera.
Un
grandissimo sabato quindi per Vincenzo Onorato, che per la prima volta
alza al cielo il trofeo più alto per le classi d'altura attuali, a
diciassette anni dal primo campionato mondiale conquistato nell'IMS, a
Newport, nel 2000, quando era il sistema di rating più in voga. In
mezzo, altri cinque titoli differenti (a squadre e con i monotipi Mumm
30 e Farr 40), per un totale di sette oggi nel portfolio del celebre
armatore-timoniere napoletano.
Un grandissimo campionato
naturalmente per l'equipaggio tutto italiano a bordo del Cookson 50 blu,
che si distingue per un tasso di "triestinità" significativo. A bordo
dell'imbarcazione campione del mondo ORC 2017 assoluto nella “classe A”
c'erano: Vincenzo Onorato al timone, Lorenzo Bressani alla tattica,
Francesco Mongelli navigatore, Leonardo Chiarugi alla randa, Stefano
Ciampalini, Andrea Ballico e Lorenzo De Felice alle scotte, Matteo
Savelli alle drizze, Filippo La Mantia all’albero, Davide Scarpa e
Daniele Fiaschi prodiere ed aiuto prodiere, jolly Pietro Manunta. Dal
gommone Marco Savelli, coach e sail design del team di lunga data.
All’infaticabile Savelli senior va il merito di aver progettato tutto il
set di vele 2017, costruite interamente in Italia presso la veleria
Millenium, seguendo i dettami di un suo brevetto unico al mondo per
costruire vele monolitiche in fibre aramidiche e di carbonio.
Una
grandissima settimana, da incorniciare visto il risultato finale. Era
iniziata molto bene con le prove d’altura, svolte consecutivamente fra
lunedì e martedì, con un secondo e un undicesimo parziale: quest’ultimo
sembrerebbe un risultato un po’ deludente, ma in realtà Mascalzone
Latino aveva tagliato il traguardo per primo in tempo reale, e l’esito
non particolarmente positivo (scartato nel computo finale) era
giustificato da un evidente rinforzo del vento dopo l’arrivo di molti
dei più “grandi” che ha favorito gli immediati inseguitori, più piccoli e
con un rating decisamente più redditizio.
Nelle sei restanti regate più
corte svolte da mercoledì a sabato, poi, il totale dei punteggi e la
media aritmetica sono stati migliori di tutti, seppure con un margine
minimo, con una distribuzione di risultati dal primo (nella quinta) al
quarto (la terza e la quarta), passando per due secondi (la settima e
l’ottava) e un terzo (la sesta). Un “filotto” di grandi piazzamenti
invidiabile, insomma, tant’è che il computo finale è quello di un
risultato vincente e più costante anche di chi, come Sheraa YCM, aveva
saputo conquistare ben tre prove nella serie.
Si conclude così nel migliore dei modi quest’ultima regata mediterranea che serviva all’equipaggio dei Mascalzoni per fare esperienza prima di correre i due impegni più duri della stagione, in programma dopo l’estate. Il Cookson 50 di Onorato verrà infatti trasferito in Asia per partecipare alla Volvo Hong Kong to Vietnam e, a fine anno, alla mitica Sydney to Hobart.
Vincenzo Onorato, armatore e timoniere di Mascalzone Latino: «Vincere questo Mondiale così difficile e stressante ha comportato una notevole concentrazione in tutte le prove. Questo è un regalo bellissimo, soprattutto perché con un equipaggio del genere era impossibile perdere. Sono doppiamente felice perché accanto a me ho avuto Lorenzo Bressani, un campione vero, che ha vinto un Mondiale nelle acque di casa: voleva vincere, ci teneva a vincere, e ha portato l’equipaggio alla vittoria. Dedico questa vittoria al mio grande amico Paolo Venanzangeli, scomparso dieci anni fa alla vigilia della Coppa America di Valencia».
Lorenzo Bressani, tattico di Mascalzone Latino: «Sono contento di avere vinto il mio undicesimo titolo mondiale, ma il primo nelle acque di casa. Vincenzo ha deciso di partecipare a questo Mondiale solo un paio di mesi fa quindi la barca non era ottimizzata per affrontare regate con vento leggero. All’inizio abbiamo “tribolato” un po’, mantenendo una tattica conservativa con delle partenze non particolarmente aggressive. Poi abbiamo alleggerito la barca, abbiamo regatato in otto invece che in dodici e tirato le partenze. È stata una settimana perfetta: volevamo questo titolo e lo abbiamo portato a casa. I miei complimenti vanno a tutto il team che ha lavorato assiduamente e non ha lasciato nulla al caso. I complimenti di Vincenzo Onorato mi lusingano, lui non è solo un bravissimo timoniere, ma una gran bella persona prima che un grande armatore, che ha dato la possibilità a tanti velisti di regatare ad alti livelli».
Si conclude così nel migliore dei modi quest’ultima regata mediterranea che serviva all’equipaggio dei Mascalzoni per fare esperienza prima di correre i due impegni più duri della stagione, in programma dopo l’estate. Il Cookson 50 di Onorato verrà infatti trasferito in Asia per partecipare alla Volvo Hong Kong to Vietnam e, a fine anno, alla mitica Sydney to Hobart.
Vincenzo Onorato, armatore e timoniere di Mascalzone Latino: «Vincere questo Mondiale così difficile e stressante ha comportato una notevole concentrazione in tutte le prove. Questo è un regalo bellissimo, soprattutto perché con un equipaggio del genere era impossibile perdere. Sono doppiamente felice perché accanto a me ho avuto Lorenzo Bressani, un campione vero, che ha vinto un Mondiale nelle acque di casa: voleva vincere, ci teneva a vincere, e ha portato l’equipaggio alla vittoria. Dedico questa vittoria al mio grande amico Paolo Venanzangeli, scomparso dieci anni fa alla vigilia della Coppa America di Valencia».
Lorenzo Bressani, tattico di Mascalzone Latino: «Sono contento di avere vinto il mio undicesimo titolo mondiale, ma il primo nelle acque di casa. Vincenzo ha deciso di partecipare a questo Mondiale solo un paio di mesi fa quindi la barca non era ottimizzata per affrontare regate con vento leggero. All’inizio abbiamo “tribolato” un po’, mantenendo una tattica conservativa con delle partenze non particolarmente aggressive. Poi abbiamo alleggerito la barca, abbiamo regatato in otto invece che in dodici e tirato le partenze. È stata una settimana perfetta: volevamo questo titolo e lo abbiamo portato a casa. I miei complimenti vanno a tutto il team che ha lavorato assiduamente e non ha lasciato nulla al caso. I complimenti di Vincenzo Onorato mi lusingano, lui non è solo un bravissimo timoniere, ma una gran bella persona prima che un grande armatore, che ha dato la possibilità a tanti velisti di regatare ad alti livelli».
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