lunedì 17 ottobre 2016

MINI 6.50 - MiniBarcelona 2016 - Finale col botto per gli Italiani


Stefano… ci facciamo un giro in una palestra per una bella sessione di Crossfit?  La domanda, fattami da Andrea Fornaro mercoledì scorso, non sarebbe così fuori dalle righe, se non capitasse a due giorni da una regata in solitario per la quale sto recuperando le forze, dopo il faticoso viaggio e l’armo della barca.   Forse sta scherzando! In fondo anche Sideral, secondo i miei parametri, non è a lucido, con le sue sartie da regolare, la carena da rifinire, la cambusa da completare e qualche problemino alle batterie…

Ed invece GIOVEDI’sera Andrea mi magnifica con soddisfazione la pienezza dei WOD (workout of day) che si è appena sciroppato, a base di Squat Clean con 75 kg. e Thruster con 50 kg…  Mi sono dilungato su questo aspetto per mettere in risalto l’approccio olistico del toscano allo sport della vela, improntato al rigore ed alla dedizione totalizzante che solo un professionista sa esprimere a questi livelli.

Reduce dal quarto posto USA ai mondiali di Melges 32, allenatosi perfino ai Campionati svedese e finlandese di Laser, è sbarcato sul suo nuovo Ofcet con poche miglia alle spalle ed ha fatto il botto, relegando a più di un’ora e mezza i più immediati inseguitori, gente niente affatto banale.


Il bello è che l’exploit è culminato al termine di una regata corsa veramente in condizioni Atlantiche.   Le piattine volubili, le ariette celestiali sono state all’appuntamento solo per qualche miglio a metà della prima tratta, per il resto si è corso costantemente con andature larghe ma non troppo tra i 20 ed i 25 nodi.

In questo gioco, a testimonianza di un livello sempre più alto dei concorrenti, non sono in pochi quelli che hanno osato issare il Code 0, anche di notte.    I P3 e gli Ofcet hanno dimostrato di costituirsi come una vera rivoluzione nel gruppo dei Serie, basti pensare che il primo dei P2, portato da uno tosto e conoscitore del sito come Bruno Garcia, non è arrivato che decimo!

Il fatto che la MiniBarcelona sia stata l’ultima regata della stagione e che le iscrizioni alla MiniTransat 2017 incombano a Dicembre ha indotto a Port Vell anche concorrenti della costa Atlantica, cosa assai inusuale.    Andrea ha avuto ragione dei P3 di Benoit Sineau ed Anna Corbella.    Il primo ha accomulato anni di esperienza sul Tip Top 579 Cachaca 1 e lo ricordiamo tra i pochi finischer della Azzorre 2008, la seconda non ha bisogno di presentazioni. Aggiungiamo solo che… si, vuole partire nella 2017!

Un’occhio di riguardo, in prospettiva futura, lo riserverei al quarto, Benjamin Montagut.
Anche lui in quota Ofcet, fisico spaziale, è stato campione di Francia Finn nel 2012 e sta prendendo le misure dell’altura sulle barchette. Ricordate il suo nome

Non vorremmo che la performance di Fornaro facesse passare in sottordine la bella prova di Pendibene. Era da un pezzo che non lo vedavamo in un tal spolvero ed il quinto posto in un tale contesto ed in tali condizioni del Pegaso della Marina Militare ci proietta verso la preparazione invernale col dolce in bocca di un progetto che pare avere preso la giusta direzione.    Se ai due suddetti aggiungiamo la forza tranquilla di Ambrogio Beccaria, viene da pensare che tra un anno… silenzio che manca ancora un anno!

Tra tanti mostri ci ha fatto piacere constatare che lo spirito Mini non è ancora stato affossato del tutto da automi allenati a tenere frulloni con forza 5-6.    La tedeschina (per la verità non ancora affusolatissima) di Colonia, accompagnata dal papà, Lina Ritgens ed il maturo svizzero Kick, hanno tenuto un comportamento “normale” e sono giunti più che nelle retrovie, cullati dal loro sogno Atlantico.
Gloria a loro!

Nei Proto Enrico Paliaga e Stefano Paltrinieri hanno fatto tutto (il Paltri “quasi tutto”) quello che hanno potuto.   Dotati entrambi di barche come il TèSalt ed il Finot Paris Texas che privilegiano le andature a max VMG (poppa e bolina) hanno sofferto non poco la potenza al traverso di altri Proto, stagionati ma con la chiglia basculante e non parliamo di quella di P3 ed Ofcet.

Le non tantissime miglia di distacco accumulate hanno pesato come macigni nelle ultime 10 miglia, quando il vento è calato, facendo dilatare il loro distacco a livelli assolutamente ingiusti.
Ad ogni modo la loro è stata una dimostrazione di marineria: hanno ultimato una regata non banale con la barca perfettamente in ordine e soprattutto… C’ERANO.

Stagione finita dunque e, per noi, nel migliore dei modi.   Il tempo di ricaricare un pò le batterie e si ripartirà per un 2017 che, come tutti gli anni di Transat, sarà al fulmicotone.   A metà Novembre si eleggerà il nuovo Consiglio di Classe Italiana che traghetterà il movimento 650 verso questo importate periodo.

Ed intanto a Genova Aeroporto sono già iniziati gli allenamenti con Riccardo Apolloni e Giacomo Sabbatini…
(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)
 

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