Viareggio.
Conto alla rovescia per una nuova edizione, la ventunesima, del Trofeo
Challenge Ammiraglio Giuseppe Francese (T.A.F.), la tradizionale
manifestazione organizzata nel week end del 14 e 15 maggio dal Club
Nautico Versilia con il Patrocinio della Regione Toscana e la
collaborazione della LNI sezione di Viareggio (presieduto da Domenico
Mei), dello Yachting Club Livorno (presieduto da Gian Luca Conti), del
Circolo Vela Mare (presieduto da Andrea Parenti) e dell’Assonautica
Lucca-Versilia (presieduta da Alessandro Cinquini).
Mai come quest’anno, il sodalizio viareggino, presieduto da Roberto Brunetti, è legato a questo prestigioso appuntamento da un fil rouge
d’affetto: il Trofeo Ammiraglio Francese 2016, infatti, non sarà solo
una regata costiera tra Viareggio (partenza prevista alle ore 12 di
sabato 14 maggio), Isola del Tino, Shiplight (Livorno) e Marina di Pisa,
ma un percorso nella memoria fatto di ricordi, storia, amicizia e
collaborazione che lega un personaggio indimenticato ai protagonisti
attuali del CN Versilia.
“Sono
felicissimo che in concomitanza del mio recente insediamento si
svolgerà il T.A.F. dedicato ad un uomo che tanto ha dato alla Versilia e
alla città di Viareggio dove ha svolto per un certo numero di anni
anche servizio d’Istituto presso la Capitaneria di Porto- ha
sottolineato il Presidente Roberto Brunetti - ma che è stato anche un
caro amico mio e del nostro attuale vice presidente, l’Ammiraglio
Brusco, suo assistente quando era Comandante Generale.”
E fu proprio
l’allora Comandante della Capitaneria di Porto di La Spezia, Marco
Brusco (che in qualità di Ufficiale Superiore Addetto ha seguito
l’Ammiraglio in varie fasi della sua prestigiosa carriera) e l’allora
dirigente del Club Nautico Versilia, Federigo Landucci (in
collaborazione con i Circoli Velici di Viareggio, Carrara, Livorno e La
Spezia ed i Comandi delle rispettive Capitanerie di Porto) ad istituire
nel 1996 (a pochi mesi dalla sua scomparsa avvenuta nell’ottobre del
1995) il Trofeo in memoria dell’Ammiraglio Francese, considerando il suo
stretto legame professionale ed affettivo con le terre della Toscana e
della Liguria.
Anche
quest’anno, saranno numerose le imbarcazioni che scenderanno in acqua
per contendersi l’ambito Trofeo: fra loro, anche i protagonisti della
passata edizione Antares della Sezione Velica di Livorno della Marina
Militare con al timone il Comandante Raffaele Cerretini, Paolissima di
Gianluca Poli, Thule Kermesse, My Fin di Capecchi-Galeassi, Kryos di
Giancarlo Campera e Khelys di Marco Passagnoli. Le barche potranno
essere ormeggiate alle banchine del CNV da giovedì 12 sino al martedì 17
maggio, previa specifica richiesta da farsi entro domenica 8.
Sabato
14 maggio, alle ore 10, presso i saloni del CN Versilia, si terrà un
briefing durante il quale verranno forniti chiarimenti sul percorso,
aggiornamenti meteo e particolari informazioni per la Classe Open.
Nella
giornata seguente, invece, alle ore 18, sempre presso il Club Nautico
Versilia, si svolgerà la premiazione alla quale seguirà un vin
d’honneur. Tra le importanti autorità invitate, ha già assicurato la sua
presenza l’attuale Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di
Porto, Ammiraglio Isp. C. Vincenzo Melone, anch’egli facente parte a suo
tempo dello staff dell’Ammiraglio Francese, a riprova del file rouge di
grande affetto che lega questa edizione. Appuntamento quindi, sabato 14
e domenica 15 a Viareggio con il XXI Trofeo Challenge Ammiraglio
Giuseppe Francese e il Club Nautico Versilia.
Approfondimento sull’Ammiraglio Giuseppe Francese.
L’Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Giuseppe Francese nacque l’11 novembre 1932 a Taranto.
Entrato
in Accademia Navale giovanissimo, dopo aver conseguito la maturità
scientifica nel 1950, si imbarcò su Navi e Sommergibili della Marina
Militare sino al 1962 dopodiché, transitato nel Corpo delle Capitanerie
di Porto dove, come primo incarico, diresse il Circondario Marittimo di
Porto Santo Stefano dal 1963 al 1965. Successivamente venne impiegato
presso il gruppo insegnamento delle Capitanerie di Porto in Accademia
Navale a Livorno. Con il grado di Maggiore divenne Comandante in II
della Capitaneria di Porto di Viareggio sino al 1971, dove per alcuni
mesi, ricoprì anche l’incarico di Comandante reggente.
Dal 1971 al 1975 venne trasferito in Liguria presso l’Ente Autonomo Portuale di Savona.
Dopo la nomina a Capitano di Fregata, comandò la Capitaneria di Porto di Trapani.
Dopo
un biennio in Liguria negli uffici della Capitaneria di Porto di
Genova, prestò servizio come comandante in II della Direzione Marittima
di Napoli, e, successivamente, dopo aver frequentato la 36° sessione del
Centro Alti Studi Difesa e, indossato il grado di Contrammiraglio,
assunse (dal 1985 al 1987) il Comando della Direzione Marittima della
Toscana e Comandante del Porto di Livorno. Dal 1987 al 1990 diresse la
Direzione Marittima della Liguria. Nominato Ammiraglio Ispettore, dal
1990 al 1995 (periodo di forte espansione per il Corpo) fu trasferito a
Roma per dirigere il Corpo delle Capitanerie di Porto.
Pochi
mesi prima infatti, i reparti tecnico-operativi del Corpo delle
Capitanerie di Porto erano stati costituiti in "Guardia Costiera": tale
provvedimento, che istituì formalmente anche nel nostro Paese la Guardia
Costiera, non fece altro che riconoscere il servizio da sempre svolto,
lungo le coste ed in mare, dalle Capitanerie di Porto con i loro mezzi
navali e le loro sale operative.
Sull’onda
di questo provvedimento, l’8 febbraio 1993, alla presenza dell’allora
Ministro dei Trasporti e della Marina Mercantile, On. Giancarlo Tesini,
dell’Ammiraglio Francese e dell’allora Comandante del Porto di
Viareggio, ora Ammiraglio Marco Brusco, furono varate proprio a
Viareggio presso il Cantiere Codecasa le prime tre moderne motovedette
per il soccorso in mare “classe 800 Valentine” (801, 802 e 803), per
anni fiori all’occhiello della Guardia Costiera. Madrina di quella
cerimonia fu proprio la moglie dell’Ammiraglio Francese, Signora
Francesca Antonelli (di origini livornesi, da cui l’Ammiraglio ha avuto
la figlia Federica).
Nel
1994, con la legge di riforma portuale, l'Ispettorato Generale delle
Capitanerie fu elevato a Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di
Porto, retto da un Comandante Generale: un ulteriore salto qualitativo
per una maggiore autorevolezza nello sviluppo dell'organizzazione
generale e per meglio far fronte ai molteplici compiti istituzionali
delle Capitanerie di Porto (oltre alle funzioni amministrative, in
particolare il soccorso e la salvaguardia della vita umana in mare, la
sicurezza della navigazione, la tutela dell’ambiente marino, la
vigilanza pesca e la polizia marittima).
La
nascita della “Guardia Costiera” e l’elevazione a Comando Generale sono
stati quindi due passaggi fondamentali nella storia delle Capitanerie
di Porto in cui la professionalità, l’esperienza e la lungimiranza
dell’Ammiraglio Francese si sono rivelati indubbiamente fondamentali.
L’Ammiraglio Francese morì a S. Giovanni alla Vena (PI) l’8 ottobre 1995, pochi giorni dopo aver lasciato il Comando del Corpo.
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