Ieri tutte le barche hanno attraversato
la zona di transizione da un vento da sud-ovest a uno di nord-est, un
salto di 180°, e ora navigano di bolina al margine del sistema di alta
pressione delle Bermuda con una buona aria sui 16/18 nodi. Se i
battistrada temevano una compressione, e dunque un riavvicinamento degli
inseguitori, questi ultimi non hanno potuto recuperare tanto quanto
avrebbero voluto sui leader. La posizione di testa è sempre occupata da
Dongfeng Race Team che mantiene un esile vantaggio di 2,5 miglia sugli
olandesi di Team Brunel e di meno di 5 su Abu Dhabi Ocean Racing, che a
sua volta distanzia la coppia composta da MAPFRE e da Team Alvimedica,
rispettivamente di poco più 22 e 23 miglia.
Intanto le veliste di Team
SCA, posizionate ad est del gruppo, lottano per mantenere il passo degli
avversari ma hanno meno vento. Il loro distacco è di 79,5 miglia da
Dongfeng Race Team. Proprio gli spagnoli e i turco/americani
hanno dato vita nelle ultime ore a una bella battaglia, restando
vicinissimi, separati al massimo di 4 miglia, ma spesso molto più
vicini. Secondo l'ultimo rilevamento delle posizioni la barca rossa
guidata da Xabi Fernandez ha un vantaggio di 1,1 miglio su quella
condotta da Charlie Enright. Gli iberici, tuttavia, sono stati vittime
di momenti di paura durante il passaggio della zona di transizione,
quando per un violento colpo di vento la barca è rimasta stesa
sull'acqua.
“Il fronte freddo che stavamo aspettando, alla fine è
arrivato e ci ha colpito, in pieno! All'orizzonte vedevamo Abu Dhabi e
anche una grande massa di nuvole scure, che si stavamo progressivamente
caricando di pioggia. In un primo momento le nuvole hanno risucchiato
via tutto il vento, lasciandoci fermi nel bel mezzo dell'Atlantico a
guardare Alvimedica che se ne andava da sottovento. Poi quelle stesse
nuvole hanno fermato gli americani e noi ci siamo rifatti sotto. Ma poi è
arrivata la pioggia e improvvisamente anche 50 nodi. Il vento ci ha
fatto stendere completamente sull'acqua e non abbiamo perso le vele che
erano legate a prua per puro miracolo, se non ci fossero state le
lifelines. Abbiamo dovuto fare un giro per riprendere il controllo della
barca, il vento veniva da tutte le direzioni. Poi finalmente siamo
entrati nel nuovo vento e ci siamo rimessi in rotta.” ha raccontato l'Onboard reporter Francisco Vignale.
Molti dei velisti hanno ammesso
che la lotta ravvicinata, il lavoro continuo a bordo e gli oltre sette
mesi di regata stanno avendo un effetto negativo sia fisicamente che
mentalmente. Charles Caudrelier ha riassunto così la situazione: “L'introduzione
del monotipo ha cambiato completamente la regata. Il fatto che le
velocità siano cosi simili spiega in gran parte perché io distacchi sono
così ridotti. Dopo 14 giorni e 4.300 miglia siamo ancora tutti quasi a
vista. E' chiaro che tutti controllano tutti e una meteo incerta ci
costringe a stare in gruppo. Con le nuvole e i corridoi stretti di
vento, abbiamo tutti fasi positive o negative.Ieri sera ero al carteggio
e controllavo, sicuro che tutta la flotta era troppo a sud e che
chiunque avesse osato strambare verso nord avrebbe potuto guadagnare
bene. Ma nessuno si è mosso. Con un po' di coraggio abbiamo deciso di
strambare. Dopo venti minuti però non abbiamo resistito e siamo tornati
con gli altri... E' una cosa che logora i nervi! ”
Anche Sam Davies, la skipper britannica di Team SCA, all'altro estremo della flotta, ha confermato questa sensazione: “Mi
sembra che gli ultimi sette mesi di regata comincino a farsi sentire
sul mio corpo e cerco di recuperare per fare bene il mio lavoro. Questa
regata è folle!”
Tutte e sei le barche dovrebbero
uscire definitivamente dal triangolo delle Bermuda oggi e dovranno
quindi affrontare la prossima manovra, una strambata finale, nella
giornata di domani prima dello sprint finale verso la linea del
traguardo di Newport, che tuttavia potrebbe ancora riservare qualche
sorpresa data la notoria zona di venti leggeri e di forti nebbie
nell'approccio alla costa del Rhode Island. L'arrivo della sesta tappa è
previsto per giovedì 7 maggio.
Nessun commento:
Posta un commento