E' tornato in mare da meno di 48 ore ma la sesta
tappa, partita domenica da itajaì alla volta di Newport, sta già
mettendo l'equipaggio di Dongfeng Race Team di fronte a un nuovo
problema tecnico. La barca con bandiera cinese, guidata dallo skipper
transalpino Charles Caudrelier, come si ricorderà, aveva dovuto
abbandonare la quinta tappa della Volvo Ocean Race a causa della rottura
della parte superiore dell'albero e, ancor prima di poter entrare di
nuovo nel ritmo della navigazione oceanica, la sfortuna ha colpito di
nuovo. “Oggi abbiamo notato una perdita d'acqua dal contenitore esterno del nostro dissalatore elettrico.”
Ha raccontato l'Onboard reporter statunitense di Dongfeng Sam Greenfield. “Charles
(Caudrelier) guardando il tubo della membrana, crede di aver capito
quale sia il problema. Lo abbiamo aperto e nella zona dell'alta
pressione non c'è la guarnizione. Ma la guarnizione nella parte della
bassa pressione è al suo posto. Abbiamo identificato una crepa, ecco
perché l'acqua esce.”
Ciò significa che i velisti hanno dovuto utilizzare
un dissalatore manuale di rispetto, che richiede un pompaggio costante
per poter produrre acqua potabile. Non si tratta proprio della soluzione
ideale per il team, che si trova a circa 160 miglia a sud di Cabo Frio,
e ha ancora circa tre settimane di navigazione prima di poter
raggiungere Newport.
“Per produrre un litro di acqua potabile ne servono 35 di acqua di mare e ci vogliono 15 minuti di lavoro.” Ha spiegato ancora Sam Greenfield. “Nel
tempo necessario a riempire una bottiglia mi ritrovo con i muscoli
delle braccia che bruciano e la gola completamente secca.” Con un
menu di bordo quasi totalmente composto di cibo liofilizzato, che deve
essere reidratato per diventare commestibile, il rischio potenziale di
quest'ultimo problema a tecnico a bordo non può certo essere
sottovalutato. “Se facciamo il calcolo.” dice Greenfield “Ci
vogliono tre o quattro bottiglie d'acqua per preparare un pasto. I
ragazzi fanno tre pasti al giorno e siamo in nove a bordo. Ognuno di noi
può “sopravvivere” con una sola bottiglia d'acqua al giorno, vale a
dire 18 bottiglie, che significa minimo quattro ore e mezza di lavoro di
pompaggio.”
E, questa, è una stima ottimistica, secondo lo Shore Manager di Dongfeng Race Team, Graham Tourell. “Non poter usare il dissalatore è un problema grosso.”
Ha spiegato, stimando che in realtà i velisti potrebbero essere
costretti a pompare anche otto o nove ore al giorno per ottenere l'acqua
dolce necessaria. Bisogna infatti considerare che i velisti subiscono
uno stress fisico costante e hanno bisogno di maggior idratazione
rispetto a una persona normale. La frustrazione di avere un nuovo
problema tecnico pesa anche sulla psicologia dei velisti assetati. “E'
strano vedere che, una volta che non puoi avere qualcosa di tanto
semplice come l'acqua potabile, cominci a notare quanta acqua ci sia
intorno alla barca.” Ha detto Greenfield.
Neil Graham, direttore tecnico di Dongfeng Race Team, si dice però ottimista.
“Hanno capito quale sia il problema. Dobbiamo avere conferma da bordo,
ma Kevin (Escoffier) dovrebbe aver già provato a riparare la valvola
della pressione. L'idea è di mettere della colla e poi fasciare la parte
finale del tubo, dove c'è la crepa, con del tessuto di carbonio per
renderlo stagno.”
Intanto, malgrado i problemi a bordo, Dongfeng Race
Team riesce a tenere il passo degli avversari. Secondo l'ultimo
rilevamento delle posizioni, delle 9.40 UTC il team guidato da
Caudrelier è quinto ma a solo 1,3 miglia dal leader MAPFRE, mentre Team
Alvimedica, Abu Dhabi Ocean Racing eTeam SCA sono nelle posizioni
intermedie e Team Brunel chiude le file, ma a sole 3,7 miglia dagli
spagnoli.
Nessun commento:
Posta un commento