È buffo come siamo cambiate nel corso di queste cinque tappe. Mentre
lasciavamo Alicante eravamo scioccate dal fatto che l’intera flotta fosse in
grado di navigare compatta per più di 6.000 miglia nautiche. Adesso questa è la
norma. Infatti, è strano quando non siamo insieme, e spesso non puoi fare a meno
di pensare: ‘cosa accidenti pensava quel navigatore?!’ Ciò nonostante, migliaia di miglia dopo Alicante, è sempre esaltante quando
sei nella mischia, specialmente per Team SCA. Quando riusciamo a vedere
distintamente il logo a cuore di Alvimedica o ad annusare la cena “oceanica” di
Abu Dhabi c’è una certa elettricità nell’aria a bordo.
Da quando siamo partite
da Itajai, 36 ore fa, Team SCA ha navigato con il gruppo. Tutte le barche sono
visibili sull‘AIS, e Dongfeng è così vicina che la scorsa notte potevamo vedere
le luci delle loro torce da minatore, quando cambiavano vele dopo il
tramonto.
Essere così vicine a tutti rende le cose interessanti. Non solo ci sono più
cose da vedere, ma anche più cose da fare. Ad esempio berti un caffè prima di
iniziare il turno, perché ti aspettano quattro ore intense.
“È come essere in un videogame”, ha affermato Sophie. “Tutti noi ci muoviamo
lentamente in avanti, poi indietro, poi qualcun altro nuovamente avanza un pò.
Poi il vento salta e si passa dal Mast-head al FR0, poi al J1 e in seguito
nuovamente al FR0, poi una mano di terzaroli e poi di nuovo Mast-head. Guadagni
un pò di terreno, poi perdi leggermente – proprio come in un gioco.”
“Lo devo ammettere, probabilmente abbiamo fatto troppi cambi di vele nel
corso del mio ultimo turno,” ha affermato Caroljin. “Tuttavia è difficile
affermarlo con certezza adesso, perché siamo ancora qui, vicine ai ragazzi.
Bisogna trovare un equilibrio, ed oggi è stata una giornata di navigazione
basata sulle previsioni meteo, reagendo ai salti di vento. Ora abbiamo trovato
un buon compromesso.”
La grande differenza ieri è stata nel vedere come i ragazzi sono riusciti a
spingersi fuori dopo un’ora pessima trascorsa usando la vela sbagliata, dove noi
invece eravamo passate alla vela più adatta. Quando si cambiano le vele si perde
un pò di terreno, d'altronde navigare con la vela giusta compensa la perdita di
velocità. Invece, se non cambi la vela, rischi di perder terreno per un periodo
di tempo più lungo.
Cambiare o tenere duro, questo è il problema.
Ciò nonostante, questo è uno di quei momenti del “senno di poi”, a cui non
potremo mai dare una risposta, perché, alla fine della giornata, siamo ancora in
mezzo al gruppo. Siamo ancora fianco a fianco con i ragazzi, stiamo dando il
massimo e ci accingiamo a sorpassarli. 8www.teamsca.com
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