mercoledì 22 aprile 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 2: Cambiare o tenere duro, questo è il problema


È buffo come siamo cambiate nel corso di queste cinque tappe. Mentre lasciavamo Alicante eravamo scioccate dal fatto che l’intera flotta fosse in grado di navigare compatta per più di 6.000 miglia nautiche. Adesso questa è la norma. Infatti, è strano quando non siamo insieme, e spesso non puoi fare a meno di pensare: ‘cosa accidenti pensava quel navigatore?!’  Ciò nonostante, migliaia di miglia dopo Alicante, è sempre esaltante quando sei nella mischia, specialmente per Team SCA. Quando riusciamo a vedere distintamente il logo a cuore di Alvimedica o ad annusare la cena “oceanica” di Abu Dhabi c’è una certa elettricità nell’aria a bordo. 
 
Da quando siamo partite da Itajai, 36 ore fa, Team SCA ha navigato con il gruppo. Tutte le barche sono visibili sull‘AIS, e Dongfeng è così vicina che la scorsa notte potevamo vedere le luci delle loro torce da minatore, quando cambiavano vele dopo il tramonto.
Essere così vicine a tutti rende le cose interessanti. Non solo ci sono più cose da vedere, ma anche più cose da fare. Ad esempio berti un caffè prima di iniziare il turno, perché ti aspettano quattro ore intense.
“È come essere in un videogame”, ha affermato Sophie. “Tutti noi ci muoviamo lentamente in avanti, poi indietro, poi qualcun altro nuovamente avanza un pò. Poi il vento salta e si passa dal Mast-head al FR0, poi al J1 e in seguito nuovamente al FR0, poi una mano di terzaroli e poi di nuovo Mast-head. Guadagni un pò di terreno, poi perdi leggermente – proprio come in un gioco.”
“Lo devo ammettere, probabilmente abbiamo fatto troppi cambi di vele nel corso del mio ultimo turno,” ha affermato Caroljin. “Tuttavia è difficile affermarlo con certezza adesso, perché siamo ancora qui, vicine ai ragazzi. Bisogna trovare un equilibrio, ed oggi è stata una giornata di navigazione basata sulle previsioni meteo, reagendo ai salti di vento. Ora abbiamo trovato un buon compromesso.”
La grande differenza ieri è stata nel vedere come i ragazzi sono riusciti a spingersi fuori dopo un’ora pessima trascorsa usando la vela sbagliata, dove noi invece eravamo passate alla vela più adatta. Quando si cambiano le vele si perde un pò di terreno, d'altronde navigare con la vela giusta compensa la perdita di velocità. Invece, se non cambi la vela, rischi di perder terreno per un periodo di tempo più lungo.
Cambiare o tenere duro, questo è il problema.
Ciò nonostante, questo è uno di quei momenti del “senno di poi”, a cui non potremo mai dare una risposta, perché, alla fine della giornata, siamo ancora in mezzo al gruppo. Siamo ancora fianco a fianco con i ragazzi, stiamo dando il massimo e ci accingiamo a sorpassarli. 8www.teamsca.com

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