lunedì 16 febbraio 2015

ROMA OCEAN WORLD - MATTEO MICELI DOPPIA CAPO HORN



(www.matteomiceli.com)


Update Matteo Miceli 2015_02_16 07.30 UTC

Matteo ha passato il traverso di Capo Horn, alla latitudine di56o  22' sud e alla longitudine di 67o 15' ovest alle ore 6,32 UTC del 16 febbraio 2015. La temperatura dell'acqua del mare è 4,6 gradi centigradi. Il passaggio è avvenuto a 23 miglia a sud del Capo durante la notte, Matteo quindi non l'ha visto e non vede terra da quando ha passato lo Stretto di Gibilterra il 27 ottobre 2014. Speriamo che all'alba riuscirà vedere terra, se lo merita, è veramente un grande uomo e un bravissimo marinaio.

Matteo è il secondo italiano che partendo dall’Italia doppia Capo Horn in solitario su una barca a vela. Il primo italiano fu Ambrogio Fogar che nel 1974 con il Surprise (lunga 11,70 m) partì da Castiglione della Pescaia e doppiò Capo Horn navigando contro vento, ovvero da est verso ovest, dopo aver disceso l’Atlantico. Completò il giro del mondo in solitario in circa 13 mesi facendo uno scalo tecnico ad Auckland in Nuova Zelanda per riparare la barca.

Dalla partenza di Matteo da Riva di Traiano sono passati 119 giorni 20 ore e 32 minuti. Ha percorso circa 21.000 miglia alla media di circa 7,3 nodi. Per rientrare a Riva di Traiano gli mancano circa 9.000 miglia di navigazione. Se mantenesse la stessa velocità media ci impiegherebbe altri 51 giorni per completare il giro del mondo.

Matteo è ovviamente felice anche se il Capo non ha smentito la sua fama. Gli ultimi giorni sono stati durissimi. L’ultimo inconveniente serio è avvenuto la notte del 15 febbraio quando si è rotta la bugna della trinchetta mentre il vento soffiava da molte ore ad una velocità media, calcolata sulla base di 10 minuti, superiore ai 50 nodi con raffiche costantemente superiori ai 60 nodi che hanno raggiunto i 65 nodi. Matteo ha dovuto terzarolare la trinchetta durante la burrasca.

Nell'ultima settimana Matteo ha superato tre burrasche con vento superiore a 40/50 nodi e onde che hanno superato i 6,0 metri di altezza d'onda significativa con valori massimi superiori ai 10,0 m di altezza. Matteo è stanco ma felice.

Ora inizia la lunga risalita dell'Atlantico. Il suo prossimo obiettivo è quello di arrivare a latitudini inferiori a 50 gradi sud dove finirà il pericolo degli iceberg.
Complimenti Matteo e buon vento da tutti noi

Paolo De Girolamo


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