sabato 30 agosto 2014

MINI 6.50 - Azzurri alla Azzorre: un trionfo italiano memorabile


Mi sa che la Classifica della Les sables Acores 2014 ci perseguirà per tanto tempo. Nel commentare i risultati delle grandi classiche degli anni a venire come potremo astenerci dal ricordare in modo reiterato che abbiamo piazzato due italiani sui gradini della serie regina? Primo e terzo! Ha un suono dolcissimo. Sappiamo che non sarà facile ripetere una simile performance, tanto più migliorarla, pertanto ce la godiamo profondamente.  Il secondo posto di tappa di Giancarlo secondo me enfatizza la sua bravura. Dopo cinque vittorie consecutive qualche leggerone avrebbe potuto iniziare a pensare che, alla fin fine, anche con lui a bordo 747 avrebbe potuto ottenere dei buoni risultati. 
 
La sconfitta parziale subita da Boidevezi testimonia invece che ogni bel risultato Giancarlo ha dovuto sudarselo con tanta, tanta applicazione. Sicuramente ne sarà convinto Beaudard, che ha perfettamente capito che montagna deve ancora scalare per rendere competitivo ed affidabile il suo Scow.

I Mini non vanno da soli, ancor più quelle complicatissime macchine da guerra che sono i Proto moderni, vere Formula Uno del mare, che si possono spingere ai loro veri limiti solo con tanta classe naturale unita a lavoro meticoloso ed indefesso. Se le cose prenderanno la piega che tutti speriamo Pedote e Nico se le
suoneranno di santa ragione ancora per un bel pò di anni, dato che il francese sta maturando un passaggio precoce sui 60, sogno che sappiamo essere anche nel cassetto del toscano.


Se Giancarlo si è consentito il lusso di gestire le sue energie ed il suo ritmo in funzione della vittoria finale, senza fare follie nella seconda tappa, Michele il suo terzo posto ha dovuto sudarselo fino in fondo.
Durante la prima notte della seconda tappa ha subito la rottura della giunzione tra il pilota e la barra, lo stesso inconveniente che lo aveva penalizzato alla Transthyrrenum. Ripartito dopo una fortunosa riparazione ha subìto una strapoggia omerica ed è rimasto per più di DUE ore steso all’orizzontale ,con lo spi atrocemente attorcigliato nel sensore del vento in testa d’albero.

Nei giorni seguenti, ovviamente privo della funzione “vento” del pilota, ha timonato come un ossesso per riguadagnare le tante miglia perse e rimanere sul podio.
Tanta foga lo ha messo in riserva e nel penultimo giorno di gara la comprensibile mancanza di lucidità lo ha esposto con tutta tela ad un groppo gigantesco, con l’ennesimo vrack, che per fortuna non si è risolto con la temuta perdita dell’albero. Le ultime miglia lo hanno visto sulla difensiva, tanto stanco ma con tanta, tanta esperienza in più, sul come modulare le proprie energie ed affinare l’affidabilità della barca.

Decimo alla MiniTransat e terzo alla Azzorre… è lo stesso score di un certo Andrea Caracci e scusate se è poco! Michele dalla sua ha l’età ed il fatto che la sua avventura su 788 in fondo è appena incominciata.


Alla nona stagione sui Mini Jonas ce l’ha fatta, aggiudicandosi la Classifica dei Serie.
L’entusiasmante serrate finale dello scatenato Tanguy e del suo Argo ed il modo in cui il belga vi ha resistito, in un appassionante conto alla rovescia dall’esito incerto, mi pare siano stati gli spunti tecnici ed umani più belli della regata.

E bravo Jambou e che belli i Mini 650!
Quando si parte sulle nostre barchette non esistono diritti acquisiti ed anche un armatore appena arrivato nel circo delle piccolette può aspirare ad un podio di peso. Notiamo che i P2 si sono difesi benissimo, come provano le posizioni appena giù dal podio di Audrain e Fuentes. Direte che sono noioso e monomaniacale… ma mi esalta il fatto che uno di 50 anni, con una sola regata all’attivo nel 2014 e che si allena da solo, possa arrivare a ridosso dei primi 10 su di un Super Calin.
E’ la riprova che la Classe non si è ancora disumanizzata, ritagliandosi sulle coordinate di androidi che possono allenarsi nei centri 200 giorni all’anno e cambiare vele due volte a stagione.
Ennesimo brindisi ai Mini650!

Certo che qualcuno comincerà a preoccuparsi…..
Le Turquais ha inflitto a tutti gli avversari ritardi da clessidra, in una classifica Serie allungatissima… eppure si è ritrovato davanti di ben QUATTRO ore l’Ofcet di Lipinski.
Il bel progetto di Etienne Bertrand (tra l’altro progettista anche della barca di Nico… complimenti!) già veleggia spedita verso i dieci esemplari e non è difficile prevedere che correrà tra i serie nel 2015, per lo meno alla Mini Transat. Ci sarà da divertirsi.

E la stagione continua, spostando i riflettori sul nostro Mediterraneo.
Come tradizione ormai consolidata il fine estate-autunno degli anni pari vede protagoniste le Regate Spagnole, tutte e due solitarie di 300 miglia. Il 21 settembre si comincia con l’AIR di Valenza.

Nel 2012 il solo Pendibene corse, (e vinse !) ma quest’anno, a dispetto di una primavera sparagnina in quanto a forza d’urto della flotta nazionale, gli italiani dovrebbero essere di più.
Attendiamo ancora qualche giorno per parlarne, per consentire alla flotta di consolidarsi, ma ci permettiamo di anticiparvi che ci sarà una novità ghiottissima che riguarda gli azzurri… 
(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)
 

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