venerdì 25 settembre 2009

Diari di Bordo - Transat 6.50 - Gesi a Funchal alle 6:45


Giovedi 24 Settembre 2009 - Al momento in cui scriviamo Simone Gesi e' in vista dell'arrivo di Funchal.Ad attenderlo in mare sui gommoni tutti gli skipper Italiani per il giusto tributo alla sua impresa, e in banchina molti francesi che hanno condiviso con lui i preparativi a La Rochelle.Ora che la sua Via Crucis e' finalmente terminata e' il momento che il toscano si goda finalmente il meritato riposo.
Non c'è dubbio: quella di Simone è stata un'impresa marinaresca di prim'ordine. Naturalmente lui avrebbe fatto volentierissimamente a meno di questi complimenti, avrebbe preferito giocare le sue carte alla pari con gli altri e dare una connotazione meno epica al suo percorso,ma è così.
La Transat 650 è già dura e difficile anche se puoi fare conto su di un pilota affidabile ed efficiente che, a quanto abbiamo letto nei primi commenti, può condurti per giorni e giorni a medie oltre i 10 nodi senza toccare barra.L'avaria di questi preziosi ausili, come mi disse dopo la Minitransat del '95 Ernesto Moresino ,ti può rendere dis-pe-ra-to... e lui sillabò proprio così, per rafforzare il concetto.
Tutta la poesia delle planate oceaniche va a farsi benedire; dopo ore ed ore in cui tutto il tuo mondo si limita a quel maledetto metro quadrato di pozzetto, in cui devi rimanere in perenne tensione muscolare, coi crampi agli avambracci ed alle cosce, con la testa che ciondola, le allucinazioni che ti sconvolgono le percezioni ed il cervello che segue strani itinerari, ti chiedi, veramente, che cosa ci fai lì.
Il problema primordiale è, naturalmente, la mancanza di sonno... ma c'è dell'altro.Se non puoi abbandonare il timone che per per periodi brevissimi, non puoi modulare al minimo della decenza le esigenze vitali.Hai caldo e non puoi svestirti, hai fredddo e non puoi coprirti, hai fame e sete e ti è difficile accedere per un tempo soddisfacente alla cambusa.E' vero che quando parti per una regata Mini metti l'interrutore sulla funzione"animale" ma c'è un limite a tutto.Lavarsi i denti, proteggersi con crema e stick solari, anche solo andare in bagno, accendere la radio, regolare una vela, carteggiare... tutto ma proprio tutto diventa difficile, pericoloso o semplicemente impossibile.
Simone è poi incappato in un surplus di difficoltà.Se procedi di bolina con un pò di vento, bene o male ne vieni a capo.Il timone si può fissare con qualche artificio e tu, anche se non col rendimento di un pilota in funzione "vento", puoi fare di tutto.La Transat 650 - 2009 ha invece presentato le due condizioni in cui questo ,assolutamente, non si può fare: vento forte in poppa e venti leggeri variabili... il massimo!
Bravo Simone.Ora riposati, vieni a capo del problema e goditi fino alle sfumature la secoda tappa: te lo saresti meritato.
Ora lasciamo il campo ai racconti di cui ogni concorrente, secondo la sua sensibilità e stile di narrazione e navigazione, ci farà regalo. Tenete d'occhio i loro siti e le anteprime qui sopra... ci sarà da divertirsi ed imparare.

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