GARGNANO - Chiacchierando di Centomiglia del Garda (10-11 settembre), si
 parla, giustamente, del Trofeo assoluto del conte Alessandro Bettoni 
(il glorioso comandante del Savoia Cavalleria), che tornerà a vedere, 
come verso la metà degli anni '60, la sfida tra multiscafi e monoscafi. 
Ma Gorla (4 settembre) e Centomiglia restano le Long distance più 
apprezzate dei laghi d'Europa. Una vittoria corrisponde al titolo 
Internazionale della Minialtura oppure delle SportBoat. 
Aggiungeteci che
 questa volta ci sarà un trofeo a tempi corretti Orc come per le 
Minialtura marine. Sarà il Trofeo Beppe Croce, due suddivisioni tra 
barche High Tech e quelle tradizionali. Come abbiamo più volte 
raccontato tutto sta nella storia di queste due gare, 50 anni di Gorla 
(il prossimo 4 settembre con il riscaldamento del sabato con il Super G)
 e i 66 anni (un record in Italia) per la Centomiglia a tutto lago. 
Per 
le "piccole" utilitarie (la definizione non è riduttiva) ci sarà 
l'avventura dell'intero periplo del lago e come più volte detto della 
partenza unica, alle 8 e mezza del mattino, al largo di Bogliaco di 
Gargnano. Le carene  che sono diventate le utilitarie del mare, sono le 
Sintesi dei Patuccelli, i Qr di Giovannino Sigovich, i Cristina di 
Santarelli, il Protagonist di Gigi Badinelli (scomparso nei giorni 
scorsi), i cabinati veloci, ma dove ci potevi fare anche una crociera, 
un mix tra gare e tranquille navigazioni. 
Barche che hanno entusiasmato 
per le loro linee veloci, il dna del correre, del conquistare il trofeo 
Conte Bettoni, il simbolo della Centomiglia. Due filosofie 
apparentemente opposte, ma che si incrociano sui campi di regata. Barche
 che hanno sognato la gloria olimpica. Storie che si ripetono prima con 
l’Ander poi con l'Asso 99.  L'Ander è uno scafo firmato dal sebino 
Daniele Buizza,  commercializzato dal gargnanese Gianni Colosio. 
Situazioni,
 un po’ diverse, ma non tanto, che si ripetono con l’Asso 99 disegnato 
da Santarelli. Quella carena planante, i 3 uomini al trapezio, un 
piccolo libera, disse qualcuno facendo infuriare Santarelli, un libera 
costruito in grande serie, 150 barche distribuite dal Benaco ai laghi 
della Baviera, in Svizzera ed Austria. L'olimpionico canadese Terry 
McLaugling che lo voleva sui grandi laghi del nord America. 
Storie, 
forse leggende, nate sotto i lampioni in un porticciolo del Benaco, 
aspettando la partenza del Gorla o della Centomiglia. Come le altre 
carene generate negli ultimi anni, i Dolphin, il Protagonist, i Code 8 
ungheresi, i Saphire, i Surprise, i J 24, i J 70,  e la nuova flotta 
gardesana dei Melges 32, tutta (o quasi) la produzione mondiale della 
vela di serie.

 
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