venerdì 16 gennaio 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 12: Spostarsi in avanti


E così ha inizio la vita a prua. Il che è qualcosa a cui, sfortunatamente, siamo bene abituate. La necessità di vivere a prua dell'albero sorge quando c'è pochissimo o zero vento, al fine di tenere la prua della barca immersa nell'acqua.Il processo di spostamento in avanti inizia lentamente. In condizioni di velocità, tutti i pesi – l'equipaggio (sia quello in turno che quello a riposo), le attrezzature e le vele – sono ammassati più a poppa possibile. Quando il vento cala, le cose lentamente vengono spostate in avanti. Per primi si muovono i membri dell'equipaggio in coperta. Poi vengono spostate le vele, ed infine tocca ai pesi sottocoperta. 
 
In quest'ultimo caso si indugia un pò, spostando per prima quanta più attrezzatura possibile verso prua finchè accade l'inevitabile ed anche l'equipaggio si muove in avanti.Le ragazze non spostano solo i loro corpi ma, letteralmente, trasferiscono a prua la loro stessa vita, mangiando e dormendo a prua dell'albero e della cambusa. In assenza di vento, la vita all'interno della barca si svolge in un piccolo spazio scuro e caldo. C'è un boccaporto che però viene chiuso per le manovre.Riusciamo a farci stare cinque ragazze là dentro, compresa una sulla tanica del ballast centrale, che non ha né maniglie né paratie che impediscano alla povera addormentata di scivolare giù. 

Dormire in queste condizioni è più un esercizio di equilibrio che un esigenza rilassante e rigenerante. Inoltre, la vita a prua implica la totale assenza di privacy.Quando c'è vento questa zona della barca generalmente viene usata per cambiarsi, lavarsi e usare il bagno. In condizioni di poco vento, la possibilità di svolgere queste attività quotidiane privatamente è un lontano ricordo. E' strano come condizioni basiche di intimità diventino un lusso!In coperta, le ragazze che non sono intente a regolare le vele o al timone siedono a prua sulle vele piegate. Le menti vagano libere e si parla di qualunque cosa. 

Gli argomenti di ieri includevano la tradizione americana del Groundhog Day, Aladino ed il Genio della lampada ed il proseguimento del dibattito a proposito della "Vita di Pi" (chi era davvero la tigre?).Le ragazze impegnate al timone ed alle regolazioni delle vele sono (naturalmente) molto concentrate sul peso, pertanto, ogni movimento da prua verso poppa è visto con scetticismo. 

Dal momento che stanno investendo tutte le loro energie nel far camminare la barca è comprensibilmente frustrante avere anche un piccolo intoppo."Mi sento in colpa a starmene semplicemente qui seduta senza dare una mano mentre loro si stanno sfiancando," ha affermato Dee. "Ma so che se avessero bisogno di me mi chiamerebbero. Pèrciò, finchè non accade, penso che me ne dovrò stare quassù!".   (www.teamsca.com)

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