Mancano ormai meno di
170 miglia alla linea del traguardo di Abu Dhabi ed è ancora testa a
testa fra i tre leader, distanziati di pochissimo, per cercare di
guadagnare un margine significativo. Meno di un miglio e mezzo separa
Team Brunel da Dongfeng Race Team e Abu Dhabi Ocean Racing è solo poco
più di 15 miglia dietro. Sembra proprio che si dovrà aspettare il primo
mattino, quando è previsto l'arrivo delle tre barche nell'emirato, per
poter fare con certezza il nome del vincitore, anche perché l'ultimo
tratto di strada verso Abu Dhabi è tutto tranne che di facile
interpretazione. Se il podio è ormai a sicuro appannaggio di queste tre
barche, alle loro spalle continua il duello per la quarta piazza fra
Team Alvimedica e MAPFRE, che corrono praticamente appaiati mentre le
veliste di Team SCA non riescono a ridurre il loro svantaggio. Oggi si è
aperto ufficialmente il Race Village di Abu Dhabi.
E' passata un'altra giornata per la flotta della
Volvo Ocean Race, ma la situazione rimane sempre di grande incertezza.
Durante la notte Team Brunel e Dongfeng Race Team, hanno navigato con
vento leggero, tenendo d'occhio ogni mossa dell'avversario e, nel
contempo, cercando di prendere anche la minima raffica di vento per
cercare di scappargli via. La barca olandese guidata da Bouwe Bekking è
sempre in testa, ma i cinesi non hanno nessuna intenzione di lasciarla
andare. Il margine di team Brunel è esilissimo, meno di due miglia
mentre i due hanno ormai “girato l'angolo” dello stretto di Hormuz e si
dirigono verso il traguardo.
Stefan Coppers, Onboard reporter su Team Brunel oggi ha raccontato nel suo blog: “Lo
stretto di Hormuz è come l'aeroporto di Schipol ad Amsterdam, dopo un
lungo volo, ti sembra di essere arrivato e invece sei ancora lontano.
Dai Eolo, un po' d'aria! Bouwe Bekking chiede aiuto persino al dio del
vento. Le vele sbattono e non c'è un alito. A prua Johnny Poortman
comincia a cantare una canzone che dice "krijg toch allemaal de kolere"
(che significa più o meno andate tutti a quel paese). Ed è proprio
convinto. I nostri gemelli siamesi di Dongfeng sono sempre qui accanto e
poi, improvvisamente, la vela di prua prende un po' d'aria e la barca
parte a nove nodi... per circa tre minuti! Siamo di nuovo parcheggiati.
E' così da giorni, dice Poortman, un continuo stop and go. E lo si sente
di nuovo cantare."
I franco/cinesi di Dongfeng Race Team non sembrano avere nessuna intenzione di lasciare il campo aperto agli olandesi. “Mare
piatto e tre nodi di vento...” Racconta Yann Riou. “Poi si sente
urlare, tutti fuori! E ci appare una scena surreale, dopo 23 giorni di
regata, Brunel, il nostro compagno fidato, ci incrocia davanti solo di
poche lunghezze. Sembra che abbiano un vento diverso, le barche sono su
una rotta parallela ma opposta. Passa qualche minuto di silenzio, quanto
basta per soppesare la situazione. Scegliamo di continuare sul nostro
bordo. In una situazione così uno ha ragione e uno ha torto... Dopo
pochi minuti notiamo che Brunel ha virato e naviga due miglia sopravento
a noi, ha più vento e fa due nodi di più. Non so come abbiano fatto a
prevederlo, ma sono stati bravi.” Facile immaginare come questa
guerra di nervi nella bonaccia, e proprio alla fine della tappa, stia
mettendo a dura prova gli equipaggi, e soprattutto i navigatori alle
prese anche con un tratto di mare praticamente sconosciuto.
A bordo di Abu Dhabi Ocean Racing, però sembrano
avere un jolly da giocare. E' il velista dell'emirato Adil Khalid, che
proprio in queste acque ha cominciato a navigare e che dunque conosce
bene. “E' come se Adil avesse chiamato la macchina del vento” ha raccontato l'Onboard Reporter Matt Knighton. “Ha
previsto che alle 9 sarebbe entrata la termica, mentre ci avvicinavamo a
costa. Avremmo potuto regolarci gli orologi... Era più di quanto ci
aspettassimo, nove nodi. Pensi sempre che sia una raffica, che prima o
poi passerà e invece è durato 11 ore.” Azzam, in effetti è la barca che si è spinta più sotto costa, recuperando sulle due che la precedono.
Più indietro continua il duello per il quarto posto,
con i giovani di Team Alvimedica che sono riusciti a difendersi,
malgrado qualche ora di bonaccia. “Per il momento tutto secondo
previsioni... nemmeno una traccia di vento, il golfo è uno specchio, non
c'è niente a perdita d'occhio. E' quello che ci aspettavamo ma è
comunque frustrante. Le ultime 1.000 miglia di questa tappa sono state
dominate dalla bonaccia. Non pare giusto, siamo così vicini eppure così
lontani dal traguardo. Un altro scherzo del destino per concludere
queste 6.000 miglia.”
La strategia degli spagnoli di MAPFRE è stata di
navigare il più possibile vicino alla costa omanita, tanto che a tratti
erano a un solo miglio di distanza, e ha trovato una buona velocità.
Ora, come avviene per la coppia di testa, si trova a meno di due miglia
dalla poppa di Team Alvimedica. Francisco Vignale. “Ieri sera abbiamo
rivisto Team Alvimedica, appena un po' più avanti. Erano passati 14
giorni da quando avevamo visto un avversario ed è stata una bella spinta
per il morale perché pensiamo di poter cambiare la situazione. Ma non
sarà facile perché le condizioni sono molto complicate e Will Oxley (il
navigatore di team Alvimedica) è molto esperto.”
Intanto le veliste di Team SCA continuano la loro
lenta e dolorosa risalita del mare Arabico, a oltre 320 miglia dai primi
e con una velocità inferiore ai 5 nodi. Se non si sa chi taglierà la linea del traguardo per
primo, comincia a essere un po' più chiaro quando ciò avverrà, secondo
le ultime previsioni infatti i leader dovrebbero giungere ad Abu Dhabi
fra le 5 UTC (le 6 del mattino ora italiana) alle 9 UTC. Team Alvimedica
e MAPFRE sono attesi anche per domani, fra le 20 e le 23 UTC (le 21 e
mezzanotte in Italia) mentre Team SCA dovrebbe finire 24 ore più tardi.
Sarà possibile seguire l'arrivo con la diretta sul web, sui social media
e tramite le app. Il live comincerà circa un'ora prima dell'arrivo
previsto.
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