Mentre Team Brunel ha
colto l'ultimo posto disponibile sul podio ieri e Team Vestas Wind ha
terminato la sua prima tappa oggi al quarto posto, tre barche sono
ancora in mare. Se pare che il quinto posto non possa sfuggire ai
giovani di Alvimedica, e all'italiano Alberto Bolzan al suo debutto
nella Volvo Ocean Race, in coda alla flotta è lotta aperta fra gli
spagnoli di MAPFRE e l'equipaggio tutto femminile di Team SCA. Solo
domani si scoprirà chi avrà avuto la meglio.
Erano le 19 e 33 UTC, le nostre 20.33 di ieri ed era
già calato il buio sulla splendida baia di Città del Capo quando Team
Brunel alla guida di Bouwe Bekking ha finalmente tagliato la linea del
traguardo, dopo aver patito le stesse pene dei suoi due predecessori,
bloccato nella zona di bonaccia creata dall'imponente Table Mountain.
Dopo la premiazione, completa di fuochi artificiali in onore del
vincitore Abu Dhabi Ocean Racing e dei franco/cinesi di Dongfeng Race
Team l'arrivo di Team Brune sarebbe potuto sembrare poco emozionante.
E, invece, Bouwe Bekking il veterano, uno dei velisti
più esigenti del panorama della vela oceanica mondiale, sfoggiava un
grande sorriso e si è detto molto contento di un terzo posto nella tappa
di apertura del suo settimo giro del mondo. “Siamo contenti” ha dichiarato lo skipper olandese. “Siamo
felici, se vogliamo usare un'altra parola. Sei sempre felice quando
vinci ma un terzo posto è un ottimo risultato per Team Brunel.”
Bekking ha più volte dichiarato, infatti, che il suo obiettivo è di
finire sul podio nel maggior numero di tappe possibili, per cercare di
ottenere la vittoria overall che finora gli è sempre sfuggita. “Entrare
nei primi tre era il nostro scopo, ovviamente sarebbe stato meglio
vincere, ma le altre due barche hanno navigato meglio di noi.” Ha detto. “Prima di tutto bisogna divertirsi a navigare, poi i risultati arrivano. E' stata una regata molto tirata, ma noi miglioreremo.”
Come gli altri due team che li avevano preceduti, i
velisti di Team Brunel erano particolarmente felici di rimettere piede a
terra dopo 26 giorni di mare, anche perché dovranno sfruttare bene il
tempo a loro disposizione a Città del capo, visto che fra due settimane
si riparte.
Arrivando alle 12.48 UTC (le 13.48 ora italiana) di
oggi, Team Vestas Wind si è garantito il quarto posto e lo skipper
australiano Chris Nicholson, un altro veterano della regata, ha
dichiarato di essere soddisfatto anche considerando che il suo è stato
l'ultimo team ad iscriversi alla Volvo Ocean Race solo sei settimane
prima della partenza. “Sapevamo già che per noi l'obiettivo della
prima tappa era finire con un piazzamento ragionevole e, sinceramente
penso che questo sia sopra le aspettative, volevamo fare meglio, uno
deve porsi degli obiettivi ambiziosi. Ma questo quarto posto ci ha dato
una carica di fiducia per le prossime tappe e il resto del giro. Siamo
più in forma di quanto non lo fossimo ad Alicante.” Ha detto Nicholson.
Intanto, le tre barche che sono ancora in oceano
hanno ancora molte carte da giocare. Il quinto posto non dovrebbe
sfuggire ai giovani di Team Alvimedica con il velista italiano Alberto
Bolzan, malgrado una bolla di bonaccia che ha intrappolato la barca nera
e arancio, fermandola quasi completamente. Come ha raccontato da bordo
stamane l'Onboard reporter Amory Ross: “Non è mica facile fare 0,00
nodi. Nemmeno un albatro riuscirebbe a volare in queste condizioni. Ma
ci siamo, siamo solo a 250 miglia dalla linea del traguardo e dalla fine
della tappa.” Team Alvimedica, che nel frattempo ha riagganciato un
po' di vento è attesa a Città del Capo nella notte o alle prime ore del
mattino.
Alle spalle di Team Alvimedica, infuria la battaglia
fra gli spagnoli di MAPFRE e le veliste di Team SCA. L'equipaggio
guidato dalla skipper britannica Samantha Davies, che per molta parte
della tappa è stato fanalino di coda della flotta a causa di condizioni
meteo spesso sfortunate, sta infatti cercando di superare nelle ultime
300 miglia a disposizione il team spagnolo di Iker Martínez. “Cerchiamo
di essere molto concentrate, di non mollare, adesso è solo una
questione di velocità. Ci sembra di essere un pochino più veloci di
MAPFRE a ogni rilevamento delle posizioni, è una bella motivazione e
cerchiamo di continuare così.” Ha detto la watch captain australiana Liz Wardley da bordo della barca magenta.
Molto diverso l'umore a bordo di MAPFRE. “Sono
momenti molto difficili. Questa regata ti fa capire gli errori, ti fa
capire che una buona preparazione è tutto e che ogni decisione
strategica conta moltissimo.” Scrive oggi l'Onboard reporter Francisco Vignale. “Quando
arriveremo a Città del Capo dovremo fare tabula rasa. La regata
ricomincerà, ma non potremo dimenticare che questa prima tappa ci è
costata cara. Però abbiamo tutti voglia di arrivare, di mangiare
qualcosa di buono, di ritrovare l'affetto dei nostri cari, il calore e
il profumo del caffè, una doccia calda, di dormire più di tre ore di
fila, di scrivere una email senza avere il computer che salta da una
parte all'altra...”
All'ultimo rilevamento delle posizioni c'erano solo
una decina di miglia fra le due barche, per loro il finale non è ancora
scritto.
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