8 luglio 2013 - E’
partito regolarmente stamattina da Porto Rotondo il tentativo
di record di circumnavigazione della Sardegna del piccolo catamarano “One Shot”
con a bordo Roberto Aversano e Yoann Vadeleau. I due velisti - il primo nato a
La Maddalena, il secondo originario della Bretagna ma residente in Sardegna da
più di dieci anni - hanno denominato il tentativo di periplo in senso
antiorario, senza scalo né assistenza “Extreme Round Sardinia” e si sono posti
come obiettivo l’arrivo entro 3 giorni. Una navigazione di 430 miglia non-stop
con previsioni di vento sui 8-10 nodi da nord, nord-est per le prossime 24 ore.
Entrambi gli skipper
vantano una grande esperienza nelle sfide più ardue: Aversano è reduce da
numerose traversate oceaniche e ha al suo attivo collaborazioni con Mascalzone
Latino in Coppa America e con Wind di Pasquale De Gregorio per il giro del
mondo in solitaria; Vadeleau – oltre ad una passione per le regate a borde
delle barche d’epoca – ha all’attivo la traversata atlantica in solitaria da La
Rochelle a Salvador di Bahia a bordo di un Mini Transat (imbarcazione di 6,5
metri in vetroresina).
A bordo del 20 piedi
(poco più di 6 metri) realizzato in carbonio, kevlar e vetro resina, oltre alle
vele e i vari allestimenti tecnici e di sicurezza, sono stati caricati solo 20
litri di acqua e circa 10 kili tra alimenti e integratori. Il duo non solo
dovrà affrontare la stanchezza fisica e le condizioni meteo incerte dei vari
mari che bagnano le coste della Sardegna, ma il catamarano ipertecnologico non
prevede nessun tipo di riparo lasciandoli quasi sempre a contatto con l’acqua.
I velista sono dotati, invece, di delle speciali cerate studiate appositamente
per le traversate oceaniche.
Oltre al tentativo di
stabilire un record – l’unica impresa simile portata a termine è stata quella
di Andrea Mura su Vento di Sardegna, un cabinato di 16 metri che ha compiuto il
giro in 58 ore, 8 minuti e 26 secondo nel 2006 – il giro vuole ispirare altri
velisti ad eseguire la stessa “rotta da record” intorno alla Sardegna.
“Abbiamo lavorato tutto l’inverno sulla nostra preparazione fisica e per
mettere a punto la barca” ha commentato Aversano, “sicuramente non sarà facile,
dovremo fare i conti con l’affaticamento – potremo riposare solo pochi minuti a
turno – ma varrà la pena se riusciamo a stabilire un record che porterà
l’attenzione su questo modo di veleggiare, che considero puro, e
sulla bellezza della nostra isola.”
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