Napoli
accoglie i Dinghy ’12 per il Campionato Mondiale nell’anniversario di un
progetto davvero evergreen. Sono trascorsi cento anni da quando George
Cockshott, avvocato inglese di trentotto anni, vinse il concorso indetto dalla
Boat Racing Association per trovare una piccola deriva monotipo che rendesse più
abbordabile l’andare a vela per sport, in un periodo in cui dominavano i grandi
yacht ed in cui le barche da regata erano comunque impegnative dal punto di
vista economico. Nasce così uno scafo che dopo un secolo continua a mietere
successi in tutto il mondo. E da domani, quelli in legno e quelli più moderni in
vetroresina affronteranno la World Cup 2013 nelle acque del golfo partenopeo per
l’organizzazione del Comitato Grande Vela, l’associazione che riunisce i più
blasonati circoli velici napoletani.
Un’ottantina di scafi in totale,
provenienti da Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Turchia, Giappone, Canada,
Polonia e naturalmente Italia, che si daranno battaglia in regate separate
decretando il campione mondiale Dinghy Classico (legno) e quello per gli scafi
in vetroresina. Domani, invece, gareggeranno tutti insieme in una sorta di warm
up per il Trofeo Cockshott, festeggiando così l’autorevole compleanno. Il
Campionato Mondiale vero e proprio inizierà, invece, venerdì per concludersi
domenica con sette regate in programma e la possibilità di scartare il risultato
peggiore dopo il traguardo della quarta manche. La manifestazione è supportata
logisticamente dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia, dalla Canottieri Napoli e
dalla Lega Navale.
“Per i
cento anni del Dinghy ’12 – dice il Responsabile Sezione Classici dell’AICD
Giuseppe La Spada – abbiamo pensato di onorare Napoli, località velisticamente
meravigliosa, anche se poco baricentrica rispetto al cuore della flotta europea.
Una decisione condivisa visto che abbiamo velisti in rappresentanza di nove
Paesi. Tutti i migliori si sono ritrovati qui per dare vita a regate che si
preannunciano davvero interessanti anche dal punto di vista tecnico”.
Per
quattro giorni, dunque, Napoli potrà ammirare lo scafo lungo poco più di tre
metri e mezzo e scoprirne le molteplici sfumature.
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