“Hai visto la rotta che sta facendo? Non segue l’ortodromica.”
“Si. Secondo me ha scelto di avere più potenza. Ho visto le previsioni e il vento dovrebbe girare a destra e vorrà sfruttare la rotazione. L’onda è da Ovest, quindi lo aiuterà.”
“Si. Secondo me ha scelto di avere più potenza. Ho visto le previsioni e il vento dovrebbe girare a destra e vorrà sfruttare la rotazione. L’onda è da Ovest, quindi lo aiuterà.”
No, non sono i discorsi di due
professionisti della vela, ma un dialogo di due donne dopo
l’aggiornamento della cartografia della Mini Transat con le posizioni
delle barche.
Sono le donne della MINI.
Sono le donne della MINI.
Ancora più difficile è stato per questa edizione che ha visto riscritto
il percorso e le sue 3700 miglia, da fare tutte d’un fiato e che
sembravano così tante per quelle barche così piccole.
Se gli skipper che partecipano sono gli attori del grande spettacolo
Mini Transat, esiste un backstage molto particolare, formato dalle
mamme, le sorelle, le mogli o fidanzate, le amiche e le addette ai
lavori. Un gruppo eterogeneo di donne che condivide equamente lo stress
del “nessuna comunicazione a terra”, lasciando chi è casa affamato di
notizie.
È allora che nasce uno spirito di
unione, di condivisione e complicità con chi non si è mai incontrato,
con chi si conosce da poco o con chi si è visto solo una volta.
Nessuna rivalità, nessun opportunismo ma solo la necessità di sentirsi
unite e partecipi di una comune emozione, quella di avere un uomo,
amico, figlio o compagno che sia, su una piccola barche che sta
attraversando in solitario un grande oceano.
Se gli skipper hanno la “vacation” con
il comitato di corsa ogni giorno, le donne dalla Mini hanno il loro
contatto giornaliero per sentire se tutto va bene, se si è controllata
l’ultima posizione e se è normale quella velocità così bassa.
Donne che imparano cos’è una bassa pressione o un’isobara, che
riconoscono una rotta ortodromica e che leggono ogni mattina le
previsioni meteo prima dell’oroscopo. Un tacito accordo garantisce, a
giorni alterni, un reciproco appoggio, “oggi io faccio coraggio a te e
domani tu lo fai a me”.
Uno shore team al femminile che lavora
ogni giorno per divulgare le notizie sulla regata, raccogliere gli
articoli, postare le posizioni sulla pagina Facebook dei rispettivi
skipper, aggiornare la situazione sui canali ufficiali, sempre e
comunque in contatto anche se con vite diverse e città differenti.
Poi alla fine della Mini Transat,
rientrati tutti i ragazzi, le donne della Mini magari si regaleranno un
bel weekend in una Spa… ovviamente insieme.
(da www.classemini.it di Laura Doria)
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