Cagliari / Milano, 8 luglio 2015 - Un
grido d’allarme subito raccolto da chi fa vela in Sardegna e non solo:
Andrea Mura, il famoso velista solitario cagliaritano autore di
tantissime vittorie oceaniche, rompe il silenzio e convoca una
conferenza stampa per domani, giovedì 9 luglio (presso la sede di
Cagliari della Lega Navale Italiana, Viale C. Colombo 135, a partire
dalle ore 11) per spiegare per la prima volta i disagi e i problemi
legati al progetto “Vento di Sardegna”, giunto per varie ragioni al suo
capolinea.
Disagi
causati da un appoggio subito accordato, come era accaduto nei 4 anni
precedenti, e poi negato da parte della Regione Sardegna.
“Sono
partito per la Route du Rhum dello scorso novembre con la morte del
cuore - spiega Mura - la Regione mi aveva garantito i 300 mila euro
necessari salvo poi fare dietrofront”.
Dietro
il diniego un quadro normativo certamente mutato, con la conseguenza
però di prosciugare in modo definitivo le risorse del velista.
Velista
ora impegnato (grazie ad un pool di finanziatori privati che lo hanno
sostenuto nella costruzione della nuova barca…ma ora servono i fondi per
dare corso all’impresa) in un progetto ancora più grande: il giro del
mondo in solitario senza scalo e senza assistenza, la Vendée Globe, in
partenza a novembre 2016 dalla Bretagna.
“In
realtà - aggiunge Mura - il progetto agonistico è molto più complesso e
articolato. Si parte a ottobre 2015 con la prima regata transoceanica,
la Transat Jacques Vabre. E poi via via 4 anni in giro per i mari del
pianeta, con tutte le principali sfide del circuito IMOCA”.
Si,
l’IMOCA, la nuova imbarcazione ormai ultimata ai cantieri Persico
Marine di Nembro su cui Andrea Mura gareggerà. Su cui la Regione
Sardegna potrebbe non “imbarcarsi”.
“Sarebbe
un vero peccato - conclude Mura - il programma sportivo che abbiamo
costruito toccherà picchi di audience paragonabili ai Mondiali di
Calcio. Solo la Vendée Globe vede due milioni di persone alla partenza,
300 milioni di pagine viste in 3 mesi di gara, quasi 800 ore di
copertura televisiva, di cui 85 in diretta, un controvalore mediatico di
oltre 200 milioni di euro. Ma questa è solo una delle gare a cui
parteciperei…”
Mura
ci spera ancora, ed è per questo che, insieme ad altre istituzioni del
mondo velico isolano, ha convocato questa conferenza stampa per
sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della vela, uno sport
che in Italia viene purtroppo ancora qualificato come “minore”.
Andrea Mura
Andrea
Mura nasce a Cagliari il 13 settembre 1964. Dall’età di 14 anni si
dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle
classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani e numerosi
titoli europei nella classe 420, il titolo mondiale Juniores 470, due
campagne olimpiche in 470, una in Tornado.
Nel
1988 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due
campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una
Louis Vuitton Cup.
Andrea
Mura non è solo un grande atleta: già fondatore della Veleria Andrea
Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli
valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”.
Nel
2010 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo
di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50. Vince la Route du Rhum,
famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro
anni, 3.543 miglia a traverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino
ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare
nella leggenda.
Andrea replica nel 2012 con vittoria e record sia nella Twostar, sia nella Quebec – S. Malò.
Nel
2013, Affronta e vince la terribile Ostar, 3000 miglia a temperature
polari dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in
solitario perché controvento e controcorrente.
Andrea ha vinto nel 2014 (per la seconda volta) il Premio "Velista dell'Anno".
A
novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la
Route du Rum 2014 - Destination Guadeloupe in “Rhum Class”.
Andrea
Mura fa ora “rotta sul Vendée Globe 2016”: con la costruzione di
un’imbarcazione nuova, un IMOCA 60, tenterà l’assalto alla famosa gara
nota come “l’Everest dei Velisti”.

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