09 Novembre 2012 - Ho avuto
l'occasione di assistere in prima persona alla "sgommata"di Alberto
Bona, quella che, probabilmente, gli ha fatto vincere la sua prima
regata internazionale in solitario. Poco dopo l'alba, siamo davanti a
Barcellona, a metà gara, un gruppetto di velisti sconvolti per la
nottata umidissima e ventosa. Tutti tracheggiamo a vele bianche nel
traverso, che si allarga un pò, a più di 16-18 nodi. Ad un certo
punto a prua di una barca gialla spunta uno spi, un Code 5, lui pure
giallo ed il Mini sussulta, innestando una marcia che ci lascia tutti
lì, basiti, ad incamerare in poco tempo un distacco che risulterà
decisivo. Non dimentichiamo poi che l'esordio di Alberto non era
stato dei più favorevoli, data l'avaria alla timoneria subita alla prima
poggiata ed il contributo dato per radio alla localizzazione della
barca di Iacopini, iniziativa per cui è stato ufficialmente ringraziato
durante la premiazione.
Vi assicuro che ce ne voleva di determinazione per imporsi quella manovra, ed a me piace pensare che Alberto avrebbe vinto la prova anche in presenza di gente come Belloir, Jerckens e Koster, insomma di quelli che hanno dimostrato al Nord ed alle Azzorre di essere i punti di riferimento della categoria "Serie" e che avrebbero sofferto pure loro le condizioni di una MiniBarcelona corsa in condizioni ben diverse da quelle che la vulgata considera come "Mediterranee".
Due secondi posti(Arci e GPI) e due vittorie, più pesanti perchè in solitario (SMS e Barcellona) sono l'invidiabile ruolino di marcia 2012 del torinese.
Aggiungiamoci una brillante QUALIFICA di 1000 miglia en solo, ed avremo la misura del bel lavoro fatto dopo l'acquisto del P2 che è stato di Luca Tosi.
Ed ora, Alberto, non abbassare la guardia. Riposa qualche giorno e poi via a preparare un 2013 che, è pleonastico scriverlo, sarà un anno fatale…
Dopo la bella vittoria a Valencia, Andrea Pendibene crediamo abbia soddisfatto i suoi Superiori della Marina Miltare con una bella riconferma sul podio.
Il viareggino è ormai una certezza del panorama Mini 650 italiano e, parlando con lui in banchina, abbiamo avuto l'impressione che la sua determinazione nel vendere la barca non sia poi così granitica.
La sua professionalità credo sia un esempio per tutti ed i quaranta minuti di palestra che affrontava ogni giorno, pur nell'impegno di una difficile vigilia, testimoniano un'approccio maturo ed evoluto alla vela d'altura in solitario. Anche a lui un bell'arrivederci per l'anno prossimo.
Sono comunque lontani per tutti, i tempi dell'improvvisazione.
A parte Cuciuc, alle prese con l'ottimizzazione di un'elettronica recalcitrante ed il sottoscritto, che dopo il lungo viaggio ed il lavoro per armare la barca doveva solo recuperare le forze, tutti gli altri italiani si sono affidati alle cure di un'allenatore all'altezza, nella figura di Riccardo Apolloni.
Piero, Andrea, Marco, Luca e, per un giorno, anche il Pendi si imbarcavano, dopo un briefing introduttivo, verso le 11 e tornavano, stravolti dalla fatica, non prima delle 16-17. Virate e strambe continue, simulazioni di regate, cambi di vela… kapò Riccardo nulla ha risparmiato per affinare il loro bagaglio tecnico.
Lui ha bazzicato a lungo coi bretoni, li ha affrontati e battuti a casa loro, pertanto ne conosce appieno le ricette nautiche ed il riassunto della filosofia è: lavoro, lavoro, lavoro.
Mi pare che tutti lo abbiano capito ed il successo del corso di avvicinamanto ai Mini650, tenuto dallo YCI, prodromo dell'ormai collaudato e richiesto centro di allenamento e perfezionamento, provano che stiamo facendo di tutto per chiudere la forbice tra "Loro" e "Noi".
Purtroppo la vela è anche uno sport meccanico e senza un pò di fortuna non vai da nessuna parte.
Crediamo che Luca Del Zozzo, forte ed allenato com'è per i venti sostenuti, già indurito da Pornichet ed Azzorre, avrebbe fatto scintille se una maledetta issata di spi non avesse innestato le sciagure a catena che lo hanno indotto al ritiro. Crediamo sia incazzato nero e siamo certi che tradurrà il tutto in furia agonistica nella stagione Atlantica che, in fondo, inizia tra solo 4 mesi e che il bolognese sta già preparando nell'eremo di Pornichet.
Piero Platone ci ha rimesso il tangone quasi subito ma ha portato a termine giudiziosamente la regata, sotto l'egida della Classe francese, che era l'unico ostacolo che si frapponeva tra lui e l'iscrizione alla MiniTransat 2013. Ben fatto!
Andrea Iacopini siamo sicuri che ora ha qualche repere in più sulla forza di vento che l'albero di un P2 può ragionevolmente sostenere senza sbriciolarsi.
Si continua a dire che per portare a termine una Transat si deve prima rompere, rompere… bene, anche il romano ha dunque assolto al suo compito e siamo certi che non gli accadrà più.
Marco Rossi è stato eroico. Quando comunicava per radio di avere rotto il bozzello della mura spi e... di avere un occhio fuori uso, io, a poche centinaia di metri da lui, mi chiedevo con che forza morale potesse continuare a gareggiare in quelle condizioni meteo.
Lui lo ha fatto… ed ha condotto il suo Nacira, che non conosceva "en solo", a quaranta minuti dal podio. "Well done" anche a lui!
Federico Cuciuc credo abbia pagato a caro prezzo lo stress per un'avaria all'elettronica che lo ha fulminato a 36 ore dalla partenza.
Costretto ad un surplus di lavoro e preoccupazioni ha, di fatto, trascorso in bianco la notte della vigilia, ancora intento a riparare e mettere in assetto la barca a poche ore dal via
Non poteva non pagarne lo scotto in termini di efficienza fisica. Ha comunque corso tutta la regata senza risparmiarsi, l'ha conclusa e vi assicuro che non era per niente facile farlo. Bravo anche a lui.
Paltrinieri ha ribadito che con i vecchi Proto ci si può ancora divertire… eccome!
Invitiamo i neofiti a leggere con attenzione gli annunci di vendita. Di barche come Adrenalina, un Te Salt del ‘95, ce n'è in vendita più di una ed i prezzi sono più che regionevoli, anche in tempi di crisi... forza...
Sembra ieri, e sono quasi 10 anni, che Bruno Garcia correva la Transat 650 quasi di conserva col fratello, al punto che il sito della regata, nell'impossibilità di distinguere il tracking dei due, scriveva di Cata-Garcia.
Ora il medico di Barcellona corre solo per fitness, si è materializzato in banchina solo la vigilia della partenza, pressato da impegni di corsia ma la sua classe è rimasta limpidissima.
Pronti via… ed a Besos, dopo la prima difficile bolina, il suo vantaggio sul secondo aveva già i connotati di quello definitivo, come poi è stato. Evviva la vecchia Guardia!
Nel 2010 il 716 di Rogues, sullo stesso percorso in senso inverso, aveva rifilato quasi tre ore a Garcia, mentre quest'anno lo Yankee McFarlane, sulla stessa barca, ne ha beccata quasi una dallo spagnolo.
Dopo la regata abbiamo cenato insieme ed io, debole del mio inglese ho chiesto a Iacopini di domandargli come avrebbe proceduto con gli allenamenti invernali.
Mi attendevo una risposta del tipo "Si… sono indietro, ora riposo tre giorni e poi vado a Lorient a farmi un mazzo così in un centro...".
Invece il simpatico americano, quasi stupito dalla domanda, ha vagato tra un "esco un pò con Sebastian" e "farò qualche uscita con Tanguy (Leglatin, ottimo trainer).
Se pensiamo che Pedote, tanto per iniziare, si sta sciroppando un mese intensivo con "kapò" Apolloni, viene da ben sperare per l'anno a venire...
Forse nell'ultimo Diario sono stato troppo pessimista, profetizzando la fine della Classe dei Proto di punta.
Non avevo improvvidamente preso in considerazione l'ipotesi del noleggio, che pare vada per la maggiore. McFarlane ha noleggiato 716 e lo stesso ha fatto il terzo di categoria, Salo Navarro, su 684.
Lo stesso Didac Costa nutre qualche ambizione di noleggiare Sampaquita per il 2013 e sappiamo che anche un 'armatore italiano è in trattativa con Oliva per il mitico 624.
Proprio vero che alla voglia di avventura e di Mini non può imporre il bavaglio nessuno, neppure questa maledetta crisi economica… Altro Evviva!
Davvero belli l'Argo e gli RG 650!
Entrambi sono dotati di una prua così potente che non è peregrino definirli "Scow con la punta"
Il Lombard ha una tuga molto bassa, con una capottina di protezione del pozzetto che ricorda molto quella di un Proto, unitamente ad un'entrata in cabina da contorsionisti.
Con a bordo un Gerard Marin in stato di grazia (avete notato le sue foto in partenza? era a piedi nudi! che animale da barca...) non poteva che arrivare quarto assoluto, ma anche quello condotto dal più umano Miro Garcia non ha sfigurato. Pare che ne siano già stati ordinati 5 esemplari, uno dei quali sarebbe stato ordinato da Marc Guillemot, si, quello della Vendee, per il figlio...
La barca argentina ha un'aspetto più pacioso, da "Serie" appunto, con una tuga alta ed accogliente.
Non facciamoci però trarre in inganno: lo skipper australiano che la portava,Hewson, ha girato la boa di Besos... IN SECONDA posizione assoluta, a conferma delle doti boliniere già evidenziate all'AIR.
Poi ha rotto il tangone, lo ha riparato due volte, riducendolo ad un moncherino di un metro scarso. Con tutto ciò è arrivato davanti ad un Argo ed a solo 7 minuti dal Ginto 520, in perfetta forma agonistica.
Spero veramente che sentiremo parlare di lui, magari anche in Italia ed i presupposti non sono malaccio, se è vero che già 4 unità sarebbero state ordinate, una perfino in Cina.
Ed è finita la stagione.
Tratteggeremo una sintesi del 2012 nel prossimo Diario. Ora ci riposiamo con un giusto periodo di scarico, che, peraltro, non sarà troppo lungo.
Il calendario del 2013 è già uscito, tutti sappiamo quanto ciò carichi gli armatori ed il 17 Novembre il centro di Genova delloYCI riaprirà i battenti.
Nuovi pazzoidi, vi aspettiamo...
Vi assicuro che ce ne voleva di determinazione per imporsi quella manovra, ed a me piace pensare che Alberto avrebbe vinto la prova anche in presenza di gente come Belloir, Jerckens e Koster, insomma di quelli che hanno dimostrato al Nord ed alle Azzorre di essere i punti di riferimento della categoria "Serie" e che avrebbero sofferto pure loro le condizioni di una MiniBarcelona corsa in condizioni ben diverse da quelle che la vulgata considera come "Mediterranee".
Due secondi posti(Arci e GPI) e due vittorie, più pesanti perchè in solitario (SMS e Barcellona) sono l'invidiabile ruolino di marcia 2012 del torinese.
Aggiungiamoci una brillante QUALIFICA di 1000 miglia en solo, ed avremo la misura del bel lavoro fatto dopo l'acquisto del P2 che è stato di Luca Tosi.
Ed ora, Alberto, non abbassare la guardia. Riposa qualche giorno e poi via a preparare un 2013 che, è pleonastico scriverlo, sarà un anno fatale…
Dopo la bella vittoria a Valencia, Andrea Pendibene crediamo abbia soddisfatto i suoi Superiori della Marina Miltare con una bella riconferma sul podio.
Il viareggino è ormai una certezza del panorama Mini 650 italiano e, parlando con lui in banchina, abbiamo avuto l'impressione che la sua determinazione nel vendere la barca non sia poi così granitica.
La sua professionalità credo sia un esempio per tutti ed i quaranta minuti di palestra che affrontava ogni giorno, pur nell'impegno di una difficile vigilia, testimoniano un'approccio maturo ed evoluto alla vela d'altura in solitario. Anche a lui un bell'arrivederci per l'anno prossimo.
Sono comunque lontani per tutti, i tempi dell'improvvisazione.
A parte Cuciuc, alle prese con l'ottimizzazione di un'elettronica recalcitrante ed il sottoscritto, che dopo il lungo viaggio ed il lavoro per armare la barca doveva solo recuperare le forze, tutti gli altri italiani si sono affidati alle cure di un'allenatore all'altezza, nella figura di Riccardo Apolloni.
Piero, Andrea, Marco, Luca e, per un giorno, anche il Pendi si imbarcavano, dopo un briefing introduttivo, verso le 11 e tornavano, stravolti dalla fatica, non prima delle 16-17. Virate e strambe continue, simulazioni di regate, cambi di vela… kapò Riccardo nulla ha risparmiato per affinare il loro bagaglio tecnico.
Lui ha bazzicato a lungo coi bretoni, li ha affrontati e battuti a casa loro, pertanto ne conosce appieno le ricette nautiche ed il riassunto della filosofia è: lavoro, lavoro, lavoro.
Mi pare che tutti lo abbiano capito ed il successo del corso di avvicinamanto ai Mini650, tenuto dallo YCI, prodromo dell'ormai collaudato e richiesto centro di allenamento e perfezionamento, provano che stiamo facendo di tutto per chiudere la forbice tra "Loro" e "Noi".
Purtroppo la vela è anche uno sport meccanico e senza un pò di fortuna non vai da nessuna parte.
Crediamo che Luca Del Zozzo, forte ed allenato com'è per i venti sostenuti, già indurito da Pornichet ed Azzorre, avrebbe fatto scintille se una maledetta issata di spi non avesse innestato le sciagure a catena che lo hanno indotto al ritiro. Crediamo sia incazzato nero e siamo certi che tradurrà il tutto in furia agonistica nella stagione Atlantica che, in fondo, inizia tra solo 4 mesi e che il bolognese sta già preparando nell'eremo di Pornichet.
Piero Platone ci ha rimesso il tangone quasi subito ma ha portato a termine giudiziosamente la regata, sotto l'egida della Classe francese, che era l'unico ostacolo che si frapponeva tra lui e l'iscrizione alla MiniTransat 2013. Ben fatto!
Andrea Iacopini siamo sicuri che ora ha qualche repere in più sulla forza di vento che l'albero di un P2 può ragionevolmente sostenere senza sbriciolarsi.
Si continua a dire che per portare a termine una Transat si deve prima rompere, rompere… bene, anche il romano ha dunque assolto al suo compito e siamo certi che non gli accadrà più.
Marco Rossi è stato eroico. Quando comunicava per radio di avere rotto il bozzello della mura spi e... di avere un occhio fuori uso, io, a poche centinaia di metri da lui, mi chiedevo con che forza morale potesse continuare a gareggiare in quelle condizioni meteo.
Lui lo ha fatto… ed ha condotto il suo Nacira, che non conosceva "en solo", a quaranta minuti dal podio. "Well done" anche a lui!
Federico Cuciuc credo abbia pagato a caro prezzo lo stress per un'avaria all'elettronica che lo ha fulminato a 36 ore dalla partenza.
Costretto ad un surplus di lavoro e preoccupazioni ha, di fatto, trascorso in bianco la notte della vigilia, ancora intento a riparare e mettere in assetto la barca a poche ore dal via
Non poteva non pagarne lo scotto in termini di efficienza fisica. Ha comunque corso tutta la regata senza risparmiarsi, l'ha conclusa e vi assicuro che non era per niente facile farlo. Bravo anche a lui.
Paltrinieri ha ribadito che con i vecchi Proto ci si può ancora divertire… eccome!
Invitiamo i neofiti a leggere con attenzione gli annunci di vendita. Di barche come Adrenalina, un Te Salt del ‘95, ce n'è in vendita più di una ed i prezzi sono più che regionevoli, anche in tempi di crisi... forza...
Sembra ieri, e sono quasi 10 anni, che Bruno Garcia correva la Transat 650 quasi di conserva col fratello, al punto che il sito della regata, nell'impossibilità di distinguere il tracking dei due, scriveva di Cata-Garcia.
Ora il medico di Barcellona corre solo per fitness, si è materializzato in banchina solo la vigilia della partenza, pressato da impegni di corsia ma la sua classe è rimasta limpidissima.
Pronti via… ed a Besos, dopo la prima difficile bolina, il suo vantaggio sul secondo aveva già i connotati di quello definitivo, come poi è stato. Evviva la vecchia Guardia!
Nel 2010 il 716 di Rogues, sullo stesso percorso in senso inverso, aveva rifilato quasi tre ore a Garcia, mentre quest'anno lo Yankee McFarlane, sulla stessa barca, ne ha beccata quasi una dallo spagnolo.
Dopo la regata abbiamo cenato insieme ed io, debole del mio inglese ho chiesto a Iacopini di domandargli come avrebbe proceduto con gli allenamenti invernali.
Mi attendevo una risposta del tipo "Si… sono indietro, ora riposo tre giorni e poi vado a Lorient a farmi un mazzo così in un centro...".
Invece il simpatico americano, quasi stupito dalla domanda, ha vagato tra un "esco un pò con Sebastian" e "farò qualche uscita con Tanguy (Leglatin, ottimo trainer).
Se pensiamo che Pedote, tanto per iniziare, si sta sciroppando un mese intensivo con "kapò" Apolloni, viene da ben sperare per l'anno a venire...
Forse nell'ultimo Diario sono stato troppo pessimista, profetizzando la fine della Classe dei Proto di punta.
Non avevo improvvidamente preso in considerazione l'ipotesi del noleggio, che pare vada per la maggiore. McFarlane ha noleggiato 716 e lo stesso ha fatto il terzo di categoria, Salo Navarro, su 684.
Lo stesso Didac Costa nutre qualche ambizione di noleggiare Sampaquita per il 2013 e sappiamo che anche un 'armatore italiano è in trattativa con Oliva per il mitico 624.
Proprio vero che alla voglia di avventura e di Mini non può imporre il bavaglio nessuno, neppure questa maledetta crisi economica… Altro Evviva!
Davvero belli l'Argo e gli RG 650!
Entrambi sono dotati di una prua così potente che non è peregrino definirli "Scow con la punta"
Il Lombard ha una tuga molto bassa, con una capottina di protezione del pozzetto che ricorda molto quella di un Proto, unitamente ad un'entrata in cabina da contorsionisti.
Con a bordo un Gerard Marin in stato di grazia (avete notato le sue foto in partenza? era a piedi nudi! che animale da barca...) non poteva che arrivare quarto assoluto, ma anche quello condotto dal più umano Miro Garcia non ha sfigurato. Pare che ne siano già stati ordinati 5 esemplari, uno dei quali sarebbe stato ordinato da Marc Guillemot, si, quello della Vendee, per il figlio...
La barca argentina ha un'aspetto più pacioso, da "Serie" appunto, con una tuga alta ed accogliente.
Non facciamoci però trarre in inganno: lo skipper australiano che la portava,Hewson, ha girato la boa di Besos... IN SECONDA posizione assoluta, a conferma delle doti boliniere già evidenziate all'AIR.
Poi ha rotto il tangone, lo ha riparato due volte, riducendolo ad un moncherino di un metro scarso. Con tutto ciò è arrivato davanti ad un Argo ed a solo 7 minuti dal Ginto 520, in perfetta forma agonistica.
Spero veramente che sentiremo parlare di lui, magari anche in Italia ed i presupposti non sono malaccio, se è vero che già 4 unità sarebbero state ordinate, una perfino in Cina.
Ed è finita la stagione.
Tratteggeremo una sintesi del 2012 nel prossimo Diario. Ora ci riposiamo con un giusto periodo di scarico, che, peraltro, non sarà troppo lungo.
Il calendario del 2013 è già uscito, tutti sappiamo quanto ciò carichi gli armatori ed il 17 Novembre il centro di Genova delloYCI riaprirà i battenti.
Nuovi pazzoidi, vi aspettiamo...
(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)
Nessun commento:
Posta un commento