La tappa zero, la Leg Zero che è lontana 
ormai solo poche decine di ore, non solo varrà prova ufficiale di 
qualificazione per la Volvo Ocean Race, ma sarà anche la prima 
opportunità di vedere i team confrontarsi in acqua. L'evento non 
assegnerà punti e tuttavia il vincitore overall della Leg Zero potrà 
contare su una bella spinta al morale.   Una panoramica dell'evento da parte del navigatore
 Conrad Colman, divenuto famoso dopo la sua rocambolesca conclusione del
 giro del mondo in solitario.
Come è composta la Leg Zero
In realtà la Leg Zero è fatta da quattro diverse regate, i sette team che vi prendono parte team
 AkzoNobel, Dongfeng Race Team, MAPFRE, Vestas 11th Hour Racing, Sun 
Hung Kai/Scallywag, Turn the Tide on Plastic e Team Brunel si daranno battaglia secondo il seguente programma:
- il 2 agosto si svolgerà un'inteso sprint di circa 50 miglia intorno all'isola di Wight
- il 6 agosto partirà la famosa
 Rolex Fastnet Race, che vedrà competere alcune delle più veloci barche 
del mondo in una regata costiera di 608 miglia su un percorso che 
storicamente ha sempre fatto vivere momenti intensi a velisti e 
navigator.
Poi inizierà un'altra sfida, riservata solo alle barche della Volvo Ocean Race:
- il 10 agosto la flotta partirà da Plymouth, in Inghilterra verso la località francese di St Malo, per un totale di 125 miglia
- il 13 agosto si proseguirà sulla rotta da St Malo a Lisbona, in Portogallo, per 770 miglia.
- il 10 agosto la flotta partirà da Plymouth, in Inghilterra verso la località francese di St Malo, per un totale di 125 miglia
- il 13 agosto si proseguirà sulla rotta da St Malo a Lisbona, in Portogallo, per 770 miglia.
In queste due ultime tappe non ci saranno altre barche a
 distrarre gli equipaggi, ma solo una flotta di monotipo Volvo Ocean 65,
 mentre si farà sempre più vicina la data fatidica della partenza della 
Volvo Ocean Race da Alicante, in Spagna, in programma per il 22 ottobre 
2017.
La Round the Island Race
Si tratta di una regata costiera di circa 60 miglia, che si corre sempre nei primi giorni di agosto e che riunisce alcuni dei migliori velisti ma che probabilmente non rivelerà molto sui team. Non c'è molto in gioco, in termini agonistici, ma di certo nessuno dei team vorrà finire all'ultimo posto della flotta Volvo Ocean Race?
Si tratta di una regata costiera di circa 60 miglia, che si corre sempre nei primi giorni di agosto e che riunisce alcuni dei migliori velisti ma che probabilmente non rivelerà molto sui team. Non c'è molto in gioco, in termini agonistici, ma di certo nessuno dei team vorrà finire all'ultimo posto della flotta Volvo Ocean Race?
Il famoso Fastnet
Qui le cose si fanno serie. La Rolex Fastnet Race può sempre contare su una delle più competitive flotte del mondo e, tradizionalmente, può concludersi in due modi. Si può creare una profonda bassa pressione sull'Atlantico, come accadde nella sfortunata edizione del 1979 oppure gli equipaggi possono essere costretti a cercare il minimo refolo di vento lungo la costa inglese, mentre le maree e le correnti li spingono indietro.
Qui le cose si fanno serie. La Rolex Fastnet Race può sempre contare su una delle più competitive flotte del mondo e, tradizionalmente, può concludersi in due modi. Si può creare una profonda bassa pressione sull'Atlantico, come accadde nella sfortunata edizione del 1979 oppure gli equipaggi possono essere costretti a cercare il minimo refolo di vento lungo la costa inglese, mentre le maree e le correnti li spingono indietro.
Il succedersi di golfi e punte lungo la costa 
meridionale dell'Inghilterra costituisce la prima parte del percorso, 
che assomiglia molto alla lama di un seghetto dove ad ogni promontorio 
la corrente accelera o rallenta. Una situazione che sarà favorevole solo
 per coloro che ci arriveranno con i tempi giusti ma punirò coloro che 
saranno costretti a combattere contro il flusso di corrente. Nella 
flotta compatta dei Volvo Ocean, accumulare un ritardo di soli 10 minuti
 potrebbe significare un gap di oltre un'ora sul traguardo! E, acnhe se 
il Fastnet non assegna punti, lo skipper spagnolo di MAPFRE Xabi Fernández conferma che il suo team non avrà molto tempo per dormire. “Una
 regata di oltre 600 miglia come il Fastnet non conta molto ai fini del 
giro, ma ovviamente serve sempre allenarsi come team. Ci saranno molte 
manovre e cose da fare. Sarà un buon allenamento e noi lo prendiamo 
molto sul serio.”
La cartografia elettronica probabilmente mostrerà strane
 rotte nella zona del capo di Land’s End dato che vi si creano forti 
maree e c'è un grosso ostacolo da evitare: un'estesa zona interdetta 
alla navigazione (Traffic Separation Schemes TSS) riservata alle navi 
commerciali ma vietata alle barche in regata. Queste aree sono 
abbastanza comuni nella Volvo Ocean Race, si ricorderanno ad esempio 
quella nello stretto di Gibilterra, vicino a Hong Kong e al largo di 
Newport. Questa sorta di “autostrada marittima” americana fu decisiva 
nella scorsa regata per MAPFRE, Team SCA e Dongfeng che vi entrarono e 
furono quindi penalizzati, questo è dunque un buon momento per gli 
equipaggi per familiarizzarvi finché non ci sono in palio punti.
Una volta lasciatisi alle spalle la costa inglese i 
Volvo Ocean 65 entreranno nel mar Celtico dove incontreranno condizioni 
più oceaniche fino allo scoglio del Fastnet dove il vento spesso è da 
ovest e quindi le barche navigheranno in poppa, un'andatura molto comune
 sulla rotta del prossimo giro. Rocce, maree e zone interdette alla 
navigazione, un bel incubo per i navigatori!
Le rocce di St Malo
Dopo due tappe consecutive a Lorient nelle edizioni 
2011/12 e 2014/15, la Volvo Ocean Race visiterà un'altra città francese 
famosissima per la vela oceanica: St Malo. La località è molto 
conosciuta perchè è sede di partenza della transatlantica in solitario 
Route du Rhum (che conferma che i velisti sono ossessionati dal mare, 
dal sale e dal rum).
Le barche della Volvo Ocean Race hanno chiglie molto 
lunghe e di solito si trovano meglio in oceano, dove ci sono grandi 
profondità, come si ricorda bene lo skipper olandese Bouwe Bekking che 
nell'edizione 2008/09 toccò quasi il fondo nei pressi di Taiwan e urtò 
una roccia semi-sommersa al largo di Goteborg. Antica città di pirati, 
St Malo è protetta da bastioni e anche da una paurosa serie di barriere 
di roccia. Le carte nautiche mostrano aree bianche e verdi dove si 
potrebbe comodamente stare su una sdraio da spiaggia a guardare 
l'azione. A St Malo si svolgerà acnhe uan regata Pro-Am con ospiti a 
bordo e dunque sarà un'altra occasione stressante per i team, quando 
mancheranno poche settimane alla partenza del giro del mondo.
Indizi rivelatori?
I ciclisti guardano quante costole sporgono dal petto 
dei loro concorrenti, per vedere se sono in peso, i calciatori cercano 
cerotti sulle gambe degli avversari per cercare segni di debolezza. I 
velisti hanno meno indizi rivelatori, dato che la forma fisica è solo 
uno dei fattori che incidono nella ricerca della velocità. Nella vela, 
il lavoro di squadra conta più della circonferenza dei bicipiti e 
corrente e vento ballerino, renderanno ancora più difficile valutare le 
condizioni degli altri team in vere condizioni oceaniche. “Credo
 che sarebbe un errore considerarla una specie di guida. Abbiamo set di 
vele diverse. Alcuni hanno vele nuove, altri vecchie e altri ancora una 
combinazione delle due. Noi utilizzeremo la Leg Zero per selezionare i 
componenti dell'equipaggio, quindi è un test per vedere se abbiamo le 
persone giuste.” Dice la skipper britannica Dee Caffari, che guiderà l'interessante team di Turn the Tide on Plastic.
Le tappe corte non permetteranno ai team di mettere alla
 prova i sistemi di guardia e probabilmente molti berranno bevande 
euforizzanti sapendo che il porto successivo non è lontano. Questa 
quarta e ultima parte della Leg Zero fornirà probabilmente le 
indicazioni migliori su chi è veloce e chi invece ha ancora del lavoro 
da fare prima del giro. Il passaggio di capo Finisterre nella parte più 
nord-occidentale della Spagna è spesso caratterizzato da 
un'accelerazione del vento che soffia lungo la costa portoghese, che 
spingerà le barche nel cotso dell'ultimo sprint alla ricerca della 
massima prestazione, prima che le barche tornino in cantiere per gli 
ultimi lavori di manutenzione.
A 83 giorni dalla partenza, la pressione aumenta!

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