Questo
 il punto di vista della Federazione Italiana Vela in merito al caso 
Duvetica, l’Arya 415 armato da Sergio Quirino Valente vincitore del 
titolo Italiano di vela d’altura 2015, che è risultato avere un 
certificato di stazza ORC International non conforme alle sue 
prestazioni reali a causa di un errore.   Per prima cosa, la Federazione Italiana Vela desidera tranquillizzare
 i numerosi armatori e regatanti impegnati nelle regate d’altura e 
rinnovare la fiducia nel sistema di stazza ORC International, un sistema
 che è stato adottato dalla FIV poiché l’unico riconosciuto dall’ISAF, 
la Federazione Mondiale della Vela, per l'assegnazione dei titoli 
Europei e Mondiali di vela d’altura. 
Questo in virtù del fatto che 
l’ORCi resta l'unico sistema attualmente sul mercato che si basa su un 
calcolo scientifico del rating riscontrabile anche da parte dell'utenza.
 Altri sistemi, ad esempio, si basano su formule di calcolo con delle 
variabili segrete, quindi non adottabili per una questione di 
trasparenza.
Un dato statistico: la FIV elabora circa 2000 certificati all'anno e negli ultimi sette anni, questo è l'unico caso eclatante di anomalia riscontrata in un certificato; stiamo quindi parlando di un coefficiente di errore molto limitato. Ma come si è arrivati a questo errore? Prima di tutto è necessario smentire che si sia trattato di un errore umano del centro di calcolo federale: non è così.
C’è stato invece un errore 
nell'acquisizione dei dati che compongono i vari offset della barca per 
un’anomalia in un punto e questo probabilmente non è stato notato 
dall'operatore che ha inserito i dati, non è stato rilevato dal 
programma (che non ha un sistema di controllo che genera un warning 
automatico, in presenza di un dato anomalo), non è stato rilevato 
dall'ufficio stazze dell’ORC, che comunque verifica i certificati, e 
infine non è stato rilevato neanche dall'armatore. Assodato che si 
tratta di un errore e che c’è sicuramente buona fede da parte di tutte 
le persone coinvolte, rimane comunque il fatto che il proprietario della
 barca, l'equipaggio e i tecnici coinvolti nel team non si sono resi 
conto che pur avendo una barca nuova più performante di quella 
precedente, il rating risultava migliorativo. L’anomalia ha fatto 
interpretare al sistema che la barca avesse un pescaggio maggiore del 
reale, attribuendole di conseguenza un vantaggio sul rating.
“Dobbiamo ribadire con forza che durante il Campionato Italiano, disputato ormai a fine agosto, non ci sono state proteste di stazza, non ci sono stati “rumors” di banchina e nessuno si è accorto di niente”, ha dichiarato in proposito Fabrizio Gagliardi, Consigliere Federale con delega alla vela d’altura. “Il Campionato è concluso, i termini per presentare eventuali proteste sono scaduti e non esiste uno strumento normativo che possa consentire di rivederne il risultato finale.
Il 
titolo, quindi, è stato assegnato e non si possono cambiare le cose. Per
 fare un paragone, se durante una partita di calcio l’arbitro fischia un
 rigore decisivo, e poi, una volta finito il match, si scopre che il 
fallo era avvenuto un metro fuori dall’area, il risultato della partita 
non cambia. In questo caso c’è sicuramente un dato anomalo nel 
certificato di stazza, ma, è giusto sottolinearlo, non ci sono strumenti
 per rimettere le mani sulle classifiche. Per concludere”, prosegue 
Gagliardi, “mi piace ribadire che i certificati sono emessi dalla FIV e 
soltanto la Federazione può ritirare o revisionare un certificato. 
Con 
l’UVAI c’è un consolidato rapporto amichevole improntato sulla massima 
collaborazione che si rinnova da molti anni e, nel reciproco rispetto 
dei ruoli, l'associazione di classe opera su delega federale, ma 
titolare di tutte queste operazioni è e rimale la Federazione. E siccome
 la FIV vuole che ci sia la massima chiarezza su tutto ciò che è 
successo e sulla barca, anche e soprattutto a tutela dell'armatore, 
dell’equipaggio e del suo sponsor, si è deciso che la barca verrà 
integralmente ristazzata a carico della FIV con una nuova rilevazione 
dell'offset dello scafo e quindi verrà emesso un nuovo certificato. Per 
fare questo la FIV invierà, in un luogo scelto dall’armatore, i suoi 
tecnici e l'armatore avrà la facoltà di far presenziare a questa 
operazione un tecnico di sua fiducia”.

Nessun commento:
Posta un commento