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giovedì 22 ottobre 2015

Per soli 9 secondi Mascalzone Latino perde la leadership tra gli IRC alla Middle Sea Race 2015


Ieri a Malta, trascorsa da poco la mezzanotte, per l’esattezza erano le 00.24, il Cookson 50 Mascalzone Latino, ITA 14909, ha tagliato la linea del traguardo della 36ma edizione della Middle Sea Race dopo 3 giorni, 12 ore, 4 minuti e 30 secondi.    Il 50 piedi di Vincenzo Onorato è stata l’ottava barca, tra i 109 monoscafi, ad arrivare al traguardo. Il suo rivale diretto di tutta la regata, B2 di Michele Galli, un IRC 52 progettato da Botin & Partners e varato nel 2011, ha impiegato 3 giorni, 10 ore, 52 minuti e 1 secondo effettivi. 

Secondo il calcolo in tempo compensato, mentre sono giunte all’arrivo ancora pochissime barche, i due scafi sono vicinissimi: dopo 606 miglia, 644 quelle effettivamente percorse da Mascalzone Latino e 649 da B2, la classifica generale provvisoria premia, per soli 9 secondi, quest’ultimo che è attualmente leader sia nella classe IRC 2 che IRC overall.

In testa sino al waypoint numero 6, quello di Lampedusa, Mascalzone Latino ha lottato, senza lasciare nulla di intentato, dall’inizio alla fine della regata tenendo sempre d’occhio il suo principale avversario, B2, già vincitore della Middle Sea Race nel 2013.

Arrivare in fondo con un risultato così importante soltanto alla seconda partecipazione, anche se la vittoria assoluta è sfumata per un soffio, è una prestazione che verrà iscritta con grande soddisfazione nella bacheca delle migliori performance del team di sempre. Non a caso a bordo c’era un equipaggio di velisti di grande esperienza e fedeltà al team di Vincenzo Onorato: lo skipper Matteo Savelli ha portato nel suo pozzetto protagonisti della vela internazionale come Alberto Bolzan, Ian Moore, Gabriele Benussi, Flavio Favini e Marco Savelli, aiutati nelle manovre da Leonardo Chiarugi, Andrea Ballico, Gaetano Figlia di Granara, Pierluigi De Felice, Marco Carpinello e Davide Scarpa.

I Mascalzoni sono comunque i vincitori virtuali -devono arrivare ancora diverse imbarcazioni- nella classifica Overall ORC, proprio davanti (ironia della sorte, non di 9 secondi bensì di quasi due ore), a B2 di Michele Galli con un afterguard di prestigio coadiuvato da Francesco De Angelis.

Dichiarazioni dell’afterguard di Mascalzone Latino:

Matteo Savelli, skipper di Mascalzone Latino, ha detto: “Abbiamo fatto una bella regata, dato tutto quello che dovevamo dare e non abbiamo alcuna recriminazione da farci. Sicuramente tagliare il traguardo e sapere di essere stati battuti di soli 9” ti lascia un grande amaro in bocca. Analizzando a mente fredda i vari passaggi della regata, anche se 9” in tempo compensato equivalgono a 7” in tempo reale, che dopo più di 600 miglia non sono davvero nulla, forse il passaggio in prossimità di Stromboli è stato quello più delicato e quello in cui abbiamo perso un po’ di terreno prezioso. Le regate in tempo compensato sono queste, lo sappiamo bene.
Il prossimo anno ci riproveremo sicuramente, questa volta con Vincenzo Onorato che, purtroppo, in questa edizione non è potuto essere con noi!


Alberto Bolzan, timoniere di Mascalzone Latino: “È stata una bella regata, molto combattuta dall’inizio alla fine. In uno dei passaggi da sempre più critici, lo stretto di Messina, siamo usciti bene. Poi ci sono state, a Nord-Ovest della Sicilia, delle transizioni di vento. E in una di queste abbiamo subito una breve, ma a questo punto significante, battuta d’arresto. In prossimità di Palermo, le barche 100 metri avanti a noi hanno agganciato la pressione, mentre noi siamo rimasti fermi per un’ora e mezza. Ci siamo comunque divertiti, abbiamo spinto sempre”.


Ian Moore, navigatore di Mascalzone Latino, ha così analizzato la performance del team:
Con il senno di poi è facile dire che ci sono un sacco di posti dove avremmo potuto navigare 9 secondi meglio, ma allo stesso tempo vi erano anche molte occasioni in cui avremmo potuto perdere molto di più. Abbiamo sicuramente fatto una grande regata, a partire da un ottimo start di Matteo Savelli fino al traguardo nel porto storico di La Valletta al chiaro di luna. La verità è che B2 era un bel po' più veloce di noi: tant’è che ogni volta che abbiamo navigato fianco a fianco, li abbiamo visti sfilare rapidamente. La nostra forza è venuta fuori in molti “coni d’ombra” sul campo di regata. La prima sera li abbiamo superati utilizzando la conoscenza locale di Gaetano Figlia di Granara, che ha consigliato di navigare nella brezza di terra vicino all’Etna. Ha funzionato a meraviglia. Ma come il vento è aumentato la mattina successiva, hanno usato la loro velocità superiore per passarci nuovamente. A Stromboli abbiamo passato il checkpoint a poche miglia da loro e poi hanno allungato portando il loro vantaggio a quasi 15 miglia. A San Vito Lo Capo abbiamo chiuso il gap mentre loro navigavano in aria leggera e di nuovo a Lampedusa e così avanti, ripetutamente. In pratica, ogni volta che hanno cercato di allontanarsi, noi abbiamo trovato un po' di vento o una nuvola o un metodo per rifarci sotto. Non abbiamo mai rinunciato”.


Ian conclude dicendo: “Di sicuro è una delusione scoprire, dopo tre giorni e mezzo di regata, di aver perso la prima posizione per pochissimi secondi, ma dobbiamo anche essere orgogliosi e soddisfatti della nostra prestazione. Abbiamo battuto la nostra gemella, Cippa Lippa 8 di ben 9 ore! 9 ore più veloci di una barca assolutamente identica: questa è una grande prestazione. Il team ha fatto un ottimo lavoro e, come sempre, ha dimostrato lo spirito di Mascalzone Latino. Sono fiero di averne fatto parte”.

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