Sono i franco/cinesi di Dongfeng
Race Team, secondi nella classifica generale a guidare la flotta nel
quattordicesimo giorno della sesta tappa della Volvo Ocean Race.
L'equipaggio guidato da Charles Caudrelier ha un vantaggio di oltre
dieci miglia su Team Brunel e di 22 sui primi nel tabellone, Abu Dhabi
Ocean Racing. La barca con bandiera degli emirati e quella olandese sono
state le prime verso le 16.30 di ieri a strambare e mettere la prua
verso nord-ovest, presto seguiti da Dongfeng che da quel momento ha
messo fra sé e gli inseguitori parecchio terreno.
Team Alvimedica e MAPFRE hanno
effettuato la manovra poco dopo il terzetto di testa e secondo l'ultimo
rilevamento delle posizioni si trovano spalla a spalla in quarta e
quinta posizione, separati da meno di un miglio. Gli spagnoli, che erano
restati nel gruppetto dei battistrada hanno perso acqua a causa di un
errore, come ha spiegato il navigatore francese Jean-Luc Nelias: “Volevamo
andare più a ovest per ritornare nella pancia della flotta e quindi
abbiamo usato una vela grande, il Masthead 0, mentre gli altri sono
andati più a est con una vela frazionata, dunque più piccola, e sono
stati molto più veloci di noi. La mattina avevamo 5 o 6 miglia di
distacco da Abu Dhabi, la sera 24...”
Team SCA è stato l'ultimo a strambare,
manovra che ha permesso alle veliste guidate da Sam Davies di recuperare
qualche miglio, ma all'ultimo rilevamento delle posizioni la barca
magenta fa registrare una velocità inferiore ed è distanziata di quasi
68 miglia da Dongfeng Race Team. Solo il tempo potrà confermare se la
scelta della navigatrice Libby Greenhalgh di portarsi più a est potrà
dare buoni frutti.
Secondo le ultime previsioni meteo, c'è
un fronte che si sta dissolvendo davanti alla flotta e non sarà facile
trovare la rotta migliore per attraversarlo senza troppi problemi. Le
barche in approccio a questo sistema dovranno affrontare una transizione
da un vento da sud-ovest a una brezza da nord-est.
“Siamo a vista con tutta la flotta, eccetto SCA. La meteo sembra abbastanza chiara a parte quattro o cinque ostacoli.” Scrive oggi nel suo blog da bordo di Azzam lo skipper britannico Ian Walker. “Primo,
fra circa 350 miglia dovremo passare un fronte che sta andando a morire
e quindi è possibile non ci sia vento. Ciò potrebbe significare una
compressione della flotta. Secondo, dovremo navigare attorno a un'altra
alta pressione centrata a nord di Bermuda e gestire il salto di vento,
decidendo quanto vicini passare al centro della alta. Terzo, c'è una
rotta che permette di approfittare della corrente del Golfo? Questa
potrebbe essere una buona opportunità per qualcuno che voglia prendersi
dei rischi. Quarto, è molto probabile che le ultime centinaia di miglia
verso Newport saranno di aria leggera e potrebbe succedere di tutto.
Quinto, abbiamo ancora più di 1.200 miglia da percorrere in aria
medio/leggera e essere veloci sarà importantissimo.” Secondo l'esperto skipper di Abu Dhabi la conclusione é che: “Sarà
un altro finale serratissimo e tutti (e includo anche Team SCA se
riusciranno a non rimanere intrappolate nella bolla di aria leggera
dietro) potrebbero avere la chance di vincere la tappa.”
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