Pagine

lunedì 4 maggio 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 13: cambio di routine


Ogni qualvolta la routine giornaliera a bordo cambia, si sente qualcosa di strano e, in un certo senso, destabilizzante. Tutte noi sapevamo che gli oltre 20 nodi di vento non sarebbero durati per sempre e che saremmo inevitabilmente incappate in questa zona di alta pressione, tuttavia rimane sconvolgente il modo in cui la vita cambia senza le enormi onde che si frangono su di noi.   È strano come, anche nelle condizione più scomode, bagnate e logisticamente impegnative, i cambi di vela o di rotta creino un pò di sconcerto. Ieri, mentre uscivamo dagli alisei e cambiavamo vela issando l’A3, lo stato del mare si era calmato, il vento era calato. Improvvisamente la barca era piatta e asciutta.
 
Avere la barca piatta, dopo giorni in cui viaggiavamo con un’inclinazione di 30 gradi, dovrebbe essere cosa gradita, in quanto la vita diventa nuovamente facile. Tuttavia, il cambiamento da una barca inclinata e fradicia ad una piatta e asciutta, porta con se una lista di cose da controllare, per le quale devi trovare il tempo necessario. Sai che dovrai farti una doccia per sentirti nuovamente un essere umano. Sai che dovrai fare le pulizie di primavera per dare una pulita e rinfrescata. Sai che dovrai riprendere in mano la lista dei tuoi compiti e dovrai metterti a sistemare le cose che erano state accantonate in vista di giorni più asciutti.

Detto questo, bisogna anche dire che è scioccante il modo in ci abbiamo vissuto negli ultimi giorni. Riuscite ad immaginare di vivere nel vostro bagno per quattro giorni con la doccia in funzione e la porta chiusa? Dormire, mangiare e lavorare in una stanza umida. Come potete immaginare l’odore era lungi dall’essere gradevole, finché Sam non ha aperto il boccaporto di prua e l’aria stantia e pesante ha avuto l’opportunità di un ricambio. Cavolo, abbiamo vissuto come se fossimo degli uomini!

“Al momento questa non è una barca vissuta da ragazze,” ha detto ridendo Justine. Sfortunatamente per Justine, lei era quella più duramente colpita dalla puzza prodotta da 12 esseri umani viventi in una barca di 65 piedi, in quanto si trovava seduta sottovento rispetto ai boccaporti, perciò quando l’aria puzzolente è uscita l’ha colpita dritta in faccia.
Sarò onesta a questo proposito: le ragazze no puzzano. Noi profumiamo sempre come rose in un giorno d’estate. Perciò non so esattamente chi può essere sgattaiolato nella nostra barca ed aver lasciato un simile fetore, ma il gioco è finito, ed è ora che la “presenza” se ne vada fuoribordo!

A parte gli odori molesti, le condizioni sono molto più che piacevoli mentre navighiamo ad est delle isole dei Caraibi. In effetti, se aprite il dizionario alla voce “veleggiare piacevolmente”, avrete un’idea di come sia stata la giornata.
Ebbene sì, la vita qui sta andando bene: il sole splende, il tempo è mite, e ciò fa venir voglia a Dee di ballare!

Nessun commento:

Posta un commento