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mercoledì 20 maggio 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 2: Ritorno alla modalità off-shore


La regata è partita da 46 ore. Nonostante la navigazione intensa e la competizione serrata, non ci è voluto molto per riprendere il ritmo off-shore. Il sistema dei turni è fluido. Io mi sono preparata i miei primi due pasti liofilizzati (Pasta alla Bolognese e Chicken Korma) e il pomeriggio ci ha riservato una splendida navigazione sotto un limpido cielo blu. La presenza della corrente del Golfo è evidenziata da diversi fattori. Fa sì che la temperatura sia mite, a volte ci fa accelerare, ed altre volte ci rallenta. Alle volte si creano dei vortici (delle mini correnti con varie direzioni) chiamati Eddies, i quali sono difficilmente prevedibili. Inoltre rendono difficili le condizioni del mare e, tutti noi a questo punto sappiamo, che mare formato e la revisione dei testi ed il digitare sula tastiera sono una pessima combinazione. Infine, l’appetito non è al massimo al momento!
 
Ma chi se ne importa del cibo quando ci troviamo nel bel mezzo di una esaltante competizione oceanica? Di seguito Dee Caffari riassume le prime due giornate della tappa.  “Le prime due notti sono state davvero dure, con venti deboli ed una nebbia fitta, che determinavano scarsa visibilità e rendevano tutto bagnato. Potevamo vedere le altre barche solo sul computer: erano tutte a poche miglia da noi, tuttavia, stando in coperta, non riuscivamo a vederle. Accendere la torcia per controllare la regolazione delle vele causava disorientamento. Era piuttosto facile far scendere i valori numerici di rendimento, ed era necessaria moltissima concentrazione. La cosa positiva è stata che al mattino la nebbia si è dissolta, ed il cielo è stato rischiarato dalla luce del sole, rivelando l’intera flotta attorno a noi. Non proprio dietro a noi, ma perlomeno potevamo vedere tutti gli avversari.

Il vento adesso ha iniziato ad aumentare, e ci sono un pò di schizzi in coperta. La temperatura dell’acqua era scesa ad 8 gradi quando avevamo la nebbia, cioè parecchio fredda. Nel giro di 40 minuti è tornata a 14 gradi, ed ora è stabile a 13. Stiamo solo adesso iniziando a vedere gli effetti dei vortici della corrente del Golfo che, al momento, ci stanno spingendo verso nord. Siamo troppo lontane per beneficiare veramente dei vantaggi offerti dalla corrente favorevole ma stiamo avendo una spinta verso il centro del vortice e presto saremo spinte di fuori dall’altra parte. Decisamente vale la pena prestarci attenzione, e la temperatura del mare è un ottimo indicatore al fine di comprendere se la corrente ci sta aiutando o ostacolando.

Abbiamo perso i ragazzi davanti a noi (Dongfeng e Abu Dhabi) nel corso della giornata, ed il nostro avversario più vicino, Brunel, si è avvicinato. Ad un certo punto abbiamo fatto un piccolo gioco, mentre cercavamo di trovare l’assetto più veloce. La barca olandese navigava a volte più lenta e altre volte più veloce, mentre noi la coprivamo. È stato ovviamente un pò frustrante vedere la silhouette grigia farsi via via più grande e nitida (e più gialla) con il passare del tempo. Alvimendica rimaneva dietro a noi e potevamo chiaramente distinguere Mapfre davanti. Noi continuiamo a tenere duro.

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