Un'enorme massa di ghiaccio flottante,
un iceberg con dimensioni rilevate superiori a un chilometro, ha
costretto gli organizzatori della Volvo Ocean Race a cambiare il
posizionamento dei cosiddetti ice limit*, per evitare che la flotta
possa entrare in zone pericolose. L'iceberg secondo la società francese
CLS, che è consulente della regata su questo tema, si stava dirigendo
verso la probabile rotta della flotta e dunque si è deciso di spostare
ulteriormente a nord l'ice limit. Il grosso pezzo di ghiaccio tuttavia
non è la sola preoccupazione, iceberg di minori dimensioni e growler
(iceberg sommersi e dunque difficilmente avvistabili) potrebbero
rappresentare altri pericolosi ostacoli per i team.
La prossima foto ad
alta risoluzione della zona sarà disponibile domenica, questo
aggiornamento della situazione non necessariamente potrebbe portare a un
altro cambio nell'area di esclusione. Per quel che riguarda la cronaca della
competizione al terzo giorno della quinta tappa la più dura e
leggendaria del giro del mondo a vela, la flotta continua nella sua
corsa di velocità in linea verso l'Antartico, cioè l'oceano più freddo
del mondo. La flotta ha navigato nella coda del ciclone Pam nelle ultime
24 ore e ora le sei barche avanzano di bolina con vento da sud-est
intorno ai 22/26 nodi di intensità.
La prima piazza è occupata dal team
turco/americano Alvimedica, che ha messo ulteriore spazio fra sé e gli
inseguitori olandesi di Team Brunel e gli altri quattro avversari che
hanno optato per una rotta più meridionale. La barca più a sud ora è Abu
Dhabi Ocean Racing, terzo, mentre l'equipaggio femminile di team SCA ha
guadagnato terreno nelle ultime ore ed è quarto, quinti sono gli
spagnoli di MAPFRE e sesti i franco/cinesi di Dongfeng Race Team.
L'alta
pressione a sud-est della Nuova Zelanda che minacciava l'avanzamento
della flotta pare che non avrà invece effetti negativi, anche se ci sarà
una rotazione che costringerà le barche a una navigazione di bolina. "Chi riuscirà ad agganciare prima questo cambio di vento, uscirà davanti.“
Ha spiegato il meteorologo della regata Gonzalo Infante, quindi ora la
questione non è strategica ma riguarda l'abilità di far camminare veloce
la barca e di posizione, ovvero da quale parte, nord o sud, approcciare
il salto di vento.
Sono ancora i primi giorni della
tappa e tuttavia i velisti sono già stati messi a confronto con
condizioni dure, e ancora più dure saranno nei prossimi giorni. Come ha
scritto lo skipper di Dongfeng Race Team Charles Caudrelier: “C'è
ancora tanta strada da fare e le cose sembrano complesse. Anche se i
leader nel breve periodo potrebbero scappar via, sul medio gli
inseguitori potrebbero rientrare, quindi forse la nostra posizione non è
tanto catastrofica. In ogni caso questa tappa sarà molto dura per noi,
siamo l'equipaggio meno esperto di tutti.”
Forse Caudrelier ha ragione e forse è per questo che ha voluto accanto a sé un veterano come l'irlandese Damian
Foxall per questa frazione, che nella scorsa edizione era uno dei suoi
compagni di viaggio su Groupama, poi vincitore del giro del mondo. Intanto gli organizzatori hanno
anticipato l'ETA, la data di arrivo prevista, ad Itajaì dal 7 al 4
aprile dopo che la flotta ha fatto registrare un progresso molto veloce
nelle prime 1.000 delle 6.776 miglia della tappa.
* Ice limit: si tratta di una
linea virtuale che la flotta deve lasciare a destra e che può essere
modificata dagli organizzatori a seconda del movimento dei ghiacci nella
parte meridionale del pianeta. La linea è composta da un punto
immaginario ogni cinque gradi, che disegna un contorno preciso che può
essere variato.
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