Non c'è spazio per gli errori in questa competizione. Stavamo andando piuttosto bene, duellando con Brunel al largo della costa di Taiwan, quando la nostra drizza si è rotta. Sul momento non sembrava una cosa così grave, ma sommando le attività extra che la riparazione ha comportato, e le manovre supplementari per tornare in rotta, di fatto lo è stata eccome. Abbiamo perso alcune miglia su Brunel, poi altre 10, e poi, improvvisamente, il loro scafo giallo non era più in vista.Dopo che l'ultimo aggiornamento delle posizioni nella classifica provvisoria era arrivato sulla "scrivania" di Libby, l'atmosfera in coperta stamattina era cambiata.
Quando abbiamo realizzato che il guadagno in termini di miglia per il quale avevamo lottato strenuamente negli ultimi giorni non sarebbe arrivato, e che quella che pensavamo sarebbe stata una corsa in discesa si sarebbe invece tramutata in una scalata, tutte noi siamo state assalite da una sensazione di spossatezza. E' normale. Sino ad ora è stata una tappa in cui abbiamo speso moltissime energie, con pochissimi turni di riposo trascorsi senza interruzioni. E siamo arrabbiate e frustrate. Ora dobbiamo abituarci a questa nuova situazione, cercare di non pensarci troppo e ricominciare dall'inizio.
Il report di posizione arriva ogni sei ore e, quando non siamo in contatto visivo, rappresenta per noi il modo migliore per capire come stanno messe le altre barche. Specialmente in questa tappa, ove, subito dopo la partenza, c'è stata una separazione della flotta, non siamo state in contatto visivo con gli avversari per parecchi giorni. Il report ci fornisce informazioni relativamente basiche, come la posizione delle altre barche, la velocità del vento e la sua direzione in un preciso momento. Partendo da questi dati, il software di navigazione che abbiamo a disposizione elabora la rotta e la velocità a terra. Libby spiega: "Noi in effetti non sappiamo quello che le varie brache stanno facendo, quanto orzate o poggiate siano, o se hanno eseguito cambi di vele.
Ma con le informazioni del report, e considerate le caratteristiche della navigazione off-shore, possiamo compiere delle deduzioni ragionevolmente corrette su cosa sta accadendo. Abbiamo avuto alcuni report molto positivi all'inizio, ma è stata una vera lotta mantenere la velocità dopo che abbiamo perso il contatto con Brunel.Nutriamo ancora la speranza che la nostra posizione ad Est si dimostri più favorevole rispetto a quella degli avversari quando raggiungeremo i Doldrums (espressione colloquiale utilizzata tradizionalmente nella marineria per riferirsi alle zone dell'Oceano Pacifico ed Atlantico affette dalla convergenza intertropicale: un'area di bassa pressione attorno all'Equatore ove i venti prevalenti sono di debole intensità).
Speriamo che ci consenta di mantenere la spinta del vento più a lungo e di raggiungere prima degli altri la nuova pressione. Ci saranno sicuramente opportunità e cambiamenti nei distacchi, e noi abbiamo intenzione di esserci e lottare per ottenerli.
(www.teamsca.com)
Nessun commento:
Posta un commento